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Trattamenti di Medicina Estetica: il Laser per la rimozione dei tatuaggi non colorati

Trattamenti di Medicina Estetica: il Laser per la rimozione dei tatuaggi non colorati

Il tatuaggio, nel tempo, è diventato un vero e proprio status symbol, un aspetto molto caratterizzante della nostra cultura e della nostra società. Tante sono le persone in Italia che ne hanno almeno uno, più di 7 milioni, frutto anche dell’influenza dei vari personaggi dello spettacolo, che sfoggiano i loro tatuaggi con orgoglio, di dimensioni più o meno grandi e disposti in varie parti del corpo. 

A volte capita che, proprio a causa delle influenze culturali o della mancata ponderazione della scelta, ci pentiamo del tatuaggio con cui abbiamo deciso di marchiare la nostra pelle, per varie ragioni. In questi casi c’è un’unica, nonché efficace, soluzione al problema, ovvero la rimozione del tatuaggio mediante Laser

Ma quando ci troviamo in questa situazione e dobbiamo affrontare la seduta, tante sono le domande che possono palesarsi nella nostra mente, ad esempio se il trattamento è doloroso, se la rimozione è totale o parziale, quali tatuaggi il Laser può trattare con efficacia, come funziona il trattamento, ma soprattutto se, nel lungo termine, permangono nell’area d’intervento segni o cicatrici. 

Questa lettura, come quella che seguirà, avrà lo scopo di sanare questi dubbi, in modo tale da poter effettuare la propria seduta di rimozione tatuaggio in totale sicurezza e con le informazioni necessarie.

In cosa consiste la rimozione dei tatuaggi con Laser?

La rimozione laser dei tatuaggi è una prestazione ambulatoriale dermatologica effettuata per mezzo di questo particolare dispositivo medico, il Laser. La Laserterapia agisce in molteplici modi, tutti allo scopo di contrastare le più comuni imperfezioni della pelle, dalle lassità cutanee alle discromie. Tuttavia, allo stesso modo agisce anche sui tatuaggi (non colorati), avendo come bersaglio il pigmento esogeno presente in essi. 

Il Laser è uno strumento capace di emettere impulsi di luce ad alta frequenza. Tali impulsi sono di breve durata e, penetrando nei vari strati dell’epidermide, frammentano il pigmento, il quale viene poi asportato dalle cellule “spazzine”, i macrofagi.

I frammenti, nel corso dei giorni successivi al trattamento, verranno fagocitati ed eliminati dai macrofagi presenti nella cute, rendendo l’area trattata come in principio. Grazie alla Laserterapia è possibile agire a molteplici livelli di profondità cutanea mediante l’utilizzo di diverse lunghezze d’onda tra loro combinate.

Differenza tra la rimozione dei tatuaggi nel passato e oggi

Fino a pochi anni fa rimuovere un tatuaggio era un’azione quasi impossibile. Qualora si decidesse di procedere comunque, il professionista avrebbe dovuto subito mettere in guardia il paziente: l’operazione infatti era davvero dolorosa e molto invasiva. Al termine dell’intervento seguivano molti giorni di medicamenti e riposo, al termine dei quali il paziente avrebbe raggiunto la totale guarigione. 

Si procedeva tramite operazione chirurgica. La pelle veniva incisa per mezzo di un bisturi e il tatuaggio veniva fisicamente rimosso. Al termine dell’intervento, quando la guarigione poteva essere considerata completa, sulla cute rimaneva un’evidente cicatrice, segno che sarebbe rimasto per tutta la vita. 

Oggi il trattamento per rimuovere i tatuaggi poco graditi è molto diverso. La Laserterapia infatti è del tutto indolore e non lascia alcun segno post intervento, che siano essi cicatrici o macchie, e non necessita di alcun periodo di guarigione. Il tatuaggio, dopo l’intervento con laser, scompare quasi naturalmente e in maniera progressiva nel corso dei giorni, fino alla totale dissoluzione del pigmento.

 

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Trattamenti di Medicina Estetica: Laser per la rimozione delle discromie cutanee – prima parte

Trattamenti di Medicina Estetica: Laser per la rimozione delle discromie cutanee – prima parte

Capita spesso che, con l’avanzare dell’età, alcune antiestetiche macchie compaiano in specifiche aree cutanee del nostro corpo, in particolare quelle maggiormente fotoesposte, come ad esempio il dorso delle mani, il viso, il collo e il décolletéSi tratta di una forma di alterazione, molto comune, dei meccanismi predisposti alla regolazione della biosintesi e che porta, nelle aree appena descritte, all’accumulo della melanina. 

Un valido aiuto per riportare la pelle al suo stato originale è la terapia con il Laser. Si tratta di una tipologia di trattamento ormai molto diffusa, nonchè altrettanto efficace, il quale è capace, in un sola seduta, di garantire risultati ottimali, sia nel breve che nel lungo termine. 

Nel corso della prima parte della lettura dedicata scopriremo cos’è la rimozione laser delle discromie cutanee, su quali tipi di problematiche agisce, ma soprattutto quali sono i vantaggi di cui il paziente può beneficiare, grazie alle giuste accortezze duante la fase post trattamento.

In cosa consiste la rimozione delle discromie cutanee con Laser?

Esistono svariate tipologie di trattamento estetico capaci di combattere le discomie cutanee. Tuttavia quella ad oggi più efficace è la Laserterapia. È una particolare tipologia di trattamento nata nel corso degli ultimi anni, il cui principale scopo è l’eliminazione le macchie che, a causa di vari fattori, possono comparire su viso, mani e altre aree del corpo. 

Agisce in maniera estremamente efficace su discromie isolate, soprattutto se queste risultano di grandi dimensioni. In commercio è possibile trovare varie tipologie di laser, ma quelle più utilizzate per la rimozione delle discromie cutanee sono i Laser a CO2 e i Laser ad Erbium yag

Quali tipologie di discromie è efficace il trattamento laser?

La Laserterapia agisce in maniera efficace su diverse tipologie di discromie cutanee. In seguito è possibile trovare un breve elenco delle principali.

  • Le lentigo senili: si tratta di macchie della pelle causate dallo scorrere del tempo, quando appunto la cute diventa più sottile e fragile. Ciò comporta un’alterazione della formazione della melanina, che contribuisce alla formazione di tali discromie, caratterizzate da forma tondeggiante e colore scuro.
  • Le lentigo solari: sono macchie il cui colore risulta più chiaro rispetto alle lentigo senili. La loro causa principale è l’esposizione prolungata e ripetuta nel tempo ai raggi solari.
  • I melasma: queste particolari macchie sono causate dalle alterazioni ormonali. Può accedere in particolari periodi della vita della donna, come la gravidanza o la menopausa. Chi ne soffre può notare aree cutanee caratterizzate da un eccesso di melanina e pigmentazione, quindi macchie dislocate in varie parti del corpo. 
  • Le macchie sulle mani: in questo caso si tratta di particolari lentigo senili che si manifestano sulle mani. La causa è il progressivo invecchiamento cellulare.

Vantaggi e benefici

Il vantaggio che il paziente affetto da discromie cutanee ottiene a seguito del trattamento è di natura principalmente estetica e psicologica. Ciò infatti, nella maggiorparte dei casi, lo aiuterà a sentirsi meglio con sé stesso e con il proprio aspetto. 

Per mantenere gli effetti di questo trattamento a lungo termine è necessario procedere con le giuste accortezze, ovvero l’uso costante delle creme con schermo solare, meglio se 50 +, e l’utilizzo di indumenti che possano proteggere la pelle dagli effetti dannosi dei raggi uv, in quanto, in caso contrario, le macchie potrebbero riformarsi come in precedenza.

Protocollo Comar applicato ad un trattamento di laser per la rimozione delle discromie cutanee 

Il Protocollo Comar, uno degli aspetti che maggiormente caratterizza e gratifica il nostro operato, viene applicato anche agli interventi di Laserterapia di natura estetica. Essendo una pratica che può generare un leggero dolore, soprattutto in caso di discromie profonde, l’area viene preventivamente trattata con una pomata anestetica. 

Al termine del trattamento è comuque possibile percepire una leggera sensazione di bruciore nell’area appena trattata: i farmaci somministrati per la rigenerazione dei tessuti agiscono anche in tal scopo, inibendo il fastidio nei giorni immediatamente successivi. 

Si ricorda che, per ottenere i risultati sperati, è fondamentale proteggere l’area trattata con creme specifiche al contrasto dei danni causati dai raggi solari, con protezione alta, 50 +,  per evitare che la discromia si ripresenti come in precedenza. Ad ogni modo la zona arrossata può essere mascherata con prodotti make up, ad esempio correttori o simili, senza effetti negativi nella fase di guarigione.

 

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Trattamenti di Medicina Estetica: Laser per la rimozione delle discromie cutanee – seconda parte

Trattamenti di Medicina Estetica: Laser per la rimozione delle discromie cutanee – seconda parte

Nel corso della prima parte dell’articolo dedicato alla rimozione laser delle discromie cutenee abbiamo approfondito alcuni degli aspetti fondamentali di questo trattamento, in particolare in cosa consiste, su quali tipologie di problematiche agisce e di quali vantaggi il paziente può beneficiare, nel breve e nel lungo termine, grazie alle giuste accortezze durante la fase post trattamento. 

Ma esistono altri aspetti molto rilevanti della Laserterapia a scopo estetico che meritano di essere espressi, ad esempio come funziona e qual è la durata dell’intero trattamento, che si compone della seduta in sè e delle terapie farmacologie volte al ripristino totale dei tessuti. Tutte le questioni appena espresse saranno approfondite con cura all’interno della lettura. 

Come funziona un trattamento laser per le discromie cutanee?

La Laserterapia utilizzata per il trattamento delle discomie cutanee è una sofisticata tecnologia, nata nel corso degli ultimi anni, la quale riesce a garantire ottimi risultati in una sola sedutaÈ caratterizzata dall’emissione di un’energia luminosa molto precisa e capace di selezionare l’esatta area da trattare, ovvero quella colpita dall’eccesso di melanina. Tale procedimento è detto, nel gergo medico – tecnico, fototermolisi selettiva

Il pigmento contenuto nella macchia ingloba, assorbe, la luce emessa dal dispositivo, convertendola in calore. Il calore generato dalla luce a contatto con la melanina distrugge la stessa, portando il pigmento agli strati più esterni della pelle ed eliminandola attraverso il comune processo di esfoliazione.

Per eliminare in maniera efficace e definitiva una discromia è inoltre necessario scendere con il trattamento in profondità fin dove l’accumulo di melanina è presente, attraverso i vari strati di tessuto. Ciò è possibile anche grazie alla manualità dell’operatore, il quale riconosce il modo migliore per procedere con la seduta. 

Il Laser ad Erbium Yag, quello attualmente utilizzato in Studio, agisce con temperature meno elevate, trattando la pelle con un’emissione di calore inferiore rispetto al sistema a CO2. Ciò è fondamentale per ottenere un danno cutaneo post intervento minore e un tempo di riparazione dei tessuti più rapido.

Durata del trattamento

Il trattamento ha una durata variabile a seconda dell’area da trattare. Di norma una seduta di rimozione delle discomie cutanee con Laser, nel caso in cui l’estensione è di media entità, può durare dai 10 ai 15 minutiAl termine della seduta è possibile che la pelle risulti leggermente arrossata. Ciò è da considerarsi assolutamente normale e non deve destare la preoccupazione del paziente. 

Il trattamento prosegue a casa con l’ausilio di farmaci specifici, il cui scopo è quello di riportare la cute nella sua condizione ottimale, eliminando i rossori visibili in pochi giorni e ristabilendo la totale rigenerazione dei tessuti in un lasso di tempo variabile dai 10 ai 20 giorni. 

 

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Laser in Odontoiatria: curare la piorrea con la laserterapia – Parte 4

Laser in Odontoiatria:

Curare la piorrea con la laserterapia – Parte 4

Malattie croniche, predisposizione genetica, scarsa igiene orale e persino il fumo di sigarette: tante sono le ragioni, le cause, per cui si può sviluppare la piorrea nel proprio cavo orale. La parodontite, questo il termine medico con cui viene definita la piorrea, non è altro che una malattia di origine batterica, che attacca i tessuti del cavo orale responsabili del sostegno dei denti. Può colpire i tessuti molli, le gengive e l’osso. Nei casi più gravi questi vanno incontro a necrosi, determinando la perdita dei denti nell’area coinvolta dalla patologia.

La cura tradizionale, e più comune, della piorrea prevede l’uso di una particolare tecnica, detta nel linguaggio medico odontoiatrico “scaling e root planning: levigatura radicolare”, una manovra che richiede grande manualità da parte dell’operatore e che permette di rimuovere la placca e il tartaro depositati a livello sottogengivale. Tuttavia nei casi più gravi, quando ormai si sono formate le tasche parodontali, è necessario rimuovere l’infezione maturata sotto la superficie della gengiva. Il dentista procede quindi con il classico metodo chirurgico, incidendo, con l’ausilio di un bisturi, la gengiva e agendo su di essa ed eventualmente sull’osso.

Tale metodologia determina una serie di svantaggi, ad esempio il provare dolore dopo la seduta operatoria e la necessità di ricorrere a farmaci antidolorifici e anestetizzanti. La soluzione a tali problemi è la laserterapia: grazie all’uso del laser è possibile rimuovere tutti i batteri presenti nel tessuto gengivale senza praticare incisioni, ma soprattutto senza procurare dolore e particolari fastidi al paziente, pur praticando root planning: levigatura radicolare. Di conseguenza diventa del tutto inutile ricorrere a farmaci antidolorifici e anestetizzanti. Infine, altro vantaggio davvero importante è che, dal momento che la gengiva non viene incisa, tale tipologia di intervento non provoca sanguinamento, come al contrario accade con la tecnica tradizionale, nel totale rispetto delle esigenze del paziente.

L’articolo è un valido approfondimento riguardo la cura della piorrea con la tecnica della laserterapia. Capiremo nel dettaglio cos’è, come funziona e quali sono i principali vantaggi di cui il paziente può beneficiare. Infine le righe finali saranno interamente dedicate al nostro Protocollo Comar, un brevetto di cui il nostro Studio è orgoglioso e che da sempre ci distingue dalla concorrenza.

Come viene curata la piorrea con la tecnica a laserterapia?

Per curare la piorrea servendosi della tecnica a laserterapia è necessario utilizzare il laser a neodimio, uno strumento medico specifico di cui abbiamo ampiamente discusso nell’articolo ad esso dedicato. Il principale vantaggio è che con la laserterapia l’intera operazione è svolta senza effettuare tagli e incisioni sui tessuti molli coinvolti. Nella maggior parte dei casi il laser è capace di rimuovere ogni traccia di batteri dal tessuto gengivale. Tuttavia nei casi più gravi la laserterapia viene utilizzata come cura preventiva e propedeutica a una successiva operazione con lama/bisturi classico, semplificando in tal modo il tradizionale intervento. Inoltre grazie all’utilizzo di tale tecnica è possibile ottenere un “incremento di osso virtuale”, visibile in radiografia. Nonostante la patologia abbia distrutto la parte minerale dell’osso permane la parte fibrosa che, anziché essere asportata, come nel caso di intervento chirurgico classico, viene preservata e conservata, potendo quindi rimineralizzarsi e guarire nel corso del tempo. Per tale ragione l’osso è definito virtuale: è stato infatti distrutto dalla patologia ma, nonostante ciò, è reale il vantaggio ottenuto dalla tipologia di intervento. Per giungere a completa guarigione il paziente dovrà attendere dai 7 agli 8 giorni e durante questo lasso di tempo non sentirà nè dolore nè fastidio.

Vantaggi ottenuti curando la piorrea con laserterapia

Curare la piorrea con la tecnica a laserterapia presume molti vantaggi rispetto al metodo tradizionale, tramite intervento chirurgico. A tale proposito esistono numerosi centri in Italia che si occupano esclusivamente di laserterapia, in particolare della cura della piorrea con l’utilizzo di strumentazione laser. Si tratta di cure specifiche e molto dispendiose, di cui però molti pazienti che soffrono di tale patologia sono attratti, in quanto possono beneficiare di una guarigione migliore rispetto a quella auspicata con tecnica chirurgica tradizionale. I vantaggi che si possono ottenere possono essere così riassunti:

  • È possibile procedere durante l’intervento senza l’uso di terapia anestetizzante o farmaco.
  • Il paziente non proverà nè dolore nè particolari fastidi, durante e dopo l’intervento.
  • I tempi di guarigione risultano più rapidi e di facile gestione, soprattutto per la totale assenza di dolore.
  • Il sanguinamento gengivale, normalmente presente in quantità variabile durante un classico intervento chirurgico, è limitato e quasi del tutto assente.
  • Preserva i tessuti sani presenti nell’area da trattare contribuendo al loro decongestionamento, all’eliminazione della carica batterica e al processo di biostimolazione delle cellule.

Protocollo Comar applicato ad un intervento per curare la piorrea con laserterpia

Tra gli aspetti che mettiamo sempre al primo posto da Studio Comar ci siete voi, i clienti, che giorno dopo giorno date fiducia al nostro operato. Alla base di ogni intervento c’è una regola, per noi una sorta di mantra da quale non possiamo prescindere, ovvero “l’assenza di dolore e il minimo disturbo”. Un utilizzo sapiente della laserterapia, compiuto da mani esperte e con grande competenza tecnica, rispondono esattamente a questa esigenza, garantendo ad ogni paziente una seduta quanto più possibile tranquilla e serena. Per noi il #ProtocolloComar però è molto di più: significa porre la giusta attenzione e premura ad ogni seduta e ad ogni caso, comprendendo necessità e dubbi di tutti i nostri pazienti in egual misura.

 

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Laser in Odontoiatria: curare la carie con la laserterapia – Parte 3

Laser in Odontoiatria:

Curare la carie con la laserterapia – Parte 3

Molte persone sono propense a evitare e saltare per lungo tempo le sedute dal dentista. Ciò avviene soprattutto per paura di subire dolore a causa della strumentazione adoperata. Tale situazione si palesa in maniera preponderante quando si parla di una carie: per curarla infatti è necessario l’utilizzo di uno strumento che a molti incute vero e proprio terrore, ovvero il trapano.

Tuttavia l’evoluzione e il progresso sociale ci hanno portati a numerose invenzioni che ci consentono di curare una carie, qualsiasi sia il suo stato, senza dolore o particolare fastidio da parte del paziente. Oggi infatti il vecchio e poco apprezzato trapano è stato sostituito dal laser, una tecnologia usata ormai in numerosi campi medici e che sta riscuotendo sempre più successo. In particolare, nel caso della carie, il laser permette di asportare la materia malata del dente al pari di un qualsiasi trapano, evitando però lo svantaggio più importante che quest’ultimo porta con sé, ovvero il dolore, più o meno importante, durante tutta la seduta e, di conseguenza, l’utilizzo di farmaci anestetizzanti per attutirlo. Inoltre, come ribadito negli articoli precedenti inerenti alle due principali tipologie di laser, a neodimio e a erbio, la laserterapia applicata alla cura delle carie si dimostra perfetta in pedodozia, per interventi di natura chirurgica rivolta a bambini.

L’articolo è un utile approfondimento per comprendere meglio tutto ciò che riguarda la laserterapia applicata alla cura delle carie. Capiremo come avviene, come si svolge la rimozione di una carie con laserterapia, quali sono i vantaggi, i benefici di cui un paziente può giovare, e quali sono i tempi di guarigione. Infine l’ultimo paragrafo è interamente dedicato all’applicazione del nostro #ProtocolloComar a tale tipologia di intervento.

Come viene curata una carie con tecnica a laserterapia?

Una carie può essere certamente curata con laserterapia. Si utilizza il laser a erbio, il quale consente di operare su tessuti duri, ovvero sul dente stesso. Si procede rimuovendo tutta la parte malata, il tessuto carioso, strato per strato, fino a pulizia ultimata. A volte, nei casi più complessi, è necessario terminare una seduta di laserterapia di una carie effettuando una leggera rifinitura con il trapano classico. Il vantaggio è che, anche in tali circostanze, il trapano verrà utilizzato solo per i passaggi finali dell’intervento. A seguito della rimozione della carie si procede sterilizzando la superficie trattata e procedendo con l’otturazione della cavità, formata a seguito della pulizia del dente. Tale operazione viene effettuata con l’ausilio di particolare materiale, come già citato negli approfondimenti precedenti. Per quanto riguarda i tempi di guarigione un intervento su carie eseguito con laserterapia non comporta nessuna differenza rispetto al metodo classico. Al termine della seduta infatti il dente può essere adoperato per la masticazione, senza alcun tempo di attesa e senza alcuna terapia farmacologica.

Vantaggi ottenuti curando la carie con laserterapia

Curare una carie mediante l’ausilio di strumentazione laser assicura numerosi vantaggi rispetto al metodo tradizionale, che comporta l’utilizzo del trapano. In seguito un breve elenco ci aiuta a fare chiarezza su quelli principali:

  • Quando l’intervento non è particolarmente complesso, ad esempio in caso di carie lieve o superficiale, è possibile procedere senza l’ausilio di terapia anestetizzante o farmaci.
  • Il paziente non prova particolare dolore o fastidio durante l’intera seduta.
  • Trattare con laserterapia una carie in pedodonzia (interventi di natura chirurgica sui bambini) è la scelta migliore, in quanto evita condizioni di dolore, di fastidio o di paura, spesso presente quando viene utilizzato il trapano.

L’intero intervento viene portato a termine in tempi più rapidi, in quando non sono necessarie interruzioni dovute a condizioni di malessere e fastidio provate dal paziente.

Protocollo Comar applicato ad un intervento di rimozione di una carie con laserterpia

Aspetto fondamentale da ricordare è che l’utilizzo di tale tecnologia per la cura delle carie garantisce al paziente qualcosa che noi ci auspichiamo da sempre, ovvero “l’assenza di dolore e il minimo disturbo”. Tuttavia le attenzioni che intendiamo rivolgere a chi ci dà fiducia sono diverse. Usare strumentazione medica specifica come un dispositivo laser a erbio presume esperienza e competenza. La manualità dei nostri operatori nella gestione degli strumenti di laserterapia garantisce massima efficacia e soluzioni definitive al problema della carie. Ma la nostra affidabilità non si limita a questo: dedichiamo molta attenzione ad ogni domanda e dubbio dei nostri pazienti, analizzando singolarmente ogni caso e offrendo il meglio per ciascuno di loro. #ProtocolloComar significa proprio questo: professionalità, rispetto e passione, per ogni nostro agire.

 

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Laser in Odontoiatria: il laser a erbio – Parte 2

Laser in Odontoiatria:

Il laser a erbio – Parte 2

Come già ribadito nell’articolo precedente, riguardo il laser a neodimio, l’utilizzo della laserterapia in campo odontoiatrico è una risorsa davvero preziosa. Negli ultimi tempi infatti, sta avvicinando molte persone odontofobiche sulla strada della prevenzione e della salute del proprio cavo orale, in quanto viene meno il timore di provare dolore in seguito all’utilizzo degli strumenti classici del dentista, primi fra tutti il bisturi e il trapano. Anche il laser a erbio, come il laser a neodimio, permette una riduzione drastica degli stati dolorosi, durante e dopo l’intervento, e assicura tempi di guarigione nettamente inferiori e rapidi. I vantaggi dell’utilizzo del laser a erbio sono davvero molti, tra questi possiamo citare il fatto che, nella quasi totalità dei casi, non è necessario l’utilizzo dell’anestesia, come al contrario accade con il tradizionale intervento con i bisturi o con i manipoli (trapani odontoiatrici). Inoltre, proprio per il suo essere poco doloroso, risulta perfetto in pedodonzia, in caso di otturazioni o di interventi chirurgici su pazienti bambini.

Grazie a questo articolo il lettore potrà fare chiarezza in merito al laser a erbio. Capiremo nel dettaglio cos’è, come viene utilizzato e per quali tipologie di intervento è migliore. Segue un focus interamente dedicato ai vantaggi e ai benefici, di cui il paziente può giovare durante la seduta operatoria e durante il periodo di guarigione, potendo così compiere una valutazione oggettiva delle maggiori differenze con i metodi d’intervento classico. Infine le righe finali sono dedicate all’aspetto che più ci contraddistingue dalla concorrenza, il nostro #ProtocolloComar, in particolare quando viene applicato su interventi svolti con l’utilizzo di questo specifico strumento.

Cos’è il laser a erbio?

Il laser a erbio/yag è uno strumento straordinario che consente, in campo odontoiatrico, di operare direttamente anche sui tessuti duri, in altre parole sul dente stesso, al contrario del laser a neodimio, che viene adoperato solo su tessuto molle. La sua principale azione è quella di praticare l’asportazione del tessuto, strato per strato, ed è spesso utilizzato in casi di ablazione, di rimozione di materiale carioso e su tessuti molli. Può essere adoperato anche in caso di sbiancamento dentale. Tuttavia il laser a erbio è ad oggi poco adoperato per tale funzione, in quanto esistono metodi di trattamento dello smalto dei denti più moderni e efficaci.

Come nel caso del laser a neodimio, anche con il laser a erbio è possibile modulare la potenza d’azione, usufruendo di funzioni differenti e adatte allo specifico caso. Il fascio luminoso del laser può quindi essere più forte o più debole a seconda di ciò che si vuole effettuare: maggiore sarà la potenza, maggiore la capacità di asportazione del tessuto da rimuovere, ad esempio una carie o parte di tessuto molle.

Vantaggi ottenuti dall’utilizzo del laser a erbio

I benefici di cui il paziente può giovare durante e dopo un intervento effettuato con il laser a erbio sono diversi. In seguito è possibile trovare un elenco che riassume i principali:

  • Se l’intervento non è particolarmente complesso, ad esempio una carie semplice, si può operare senza l’ausilio di terapia anestetizzante o farmaco.
  • Il paziente vive la seduta in maniera meno dolorosa e fastidiosa.
  • I tempi di guarigione dei tessuti molli (gengive, mucosa e neoformazioni del cavo orale) risultano più rapidi e di facile gestione, in quanto vi è assenza di dolore.

È un tipo di trattamento molto adatto in pedodonzia (interventi di natura chirurgica sui bambini), soprattutto in caso di carie, in quanto il paziente non percepisce dolore, fastidio o paura dovuta all’utilizzo del classico trapano.

Protocollo Comar applicato ad interventi con laser a erbio/yag

Per ogni tipologia di operazione praticata presso il nostro Studio, che sia esso un intervento con metodo tradizionale o un trattamento con laserterapia, l’applicazione del #ProtocolloComar risulta una certezza, una costante dal quale non si può prescindere. Il fatto che un intervento con laser a erbio garantisca “assenza di dolore e minimo disturbo”, non esclude la nostra professionalità e i migliori riguardi nei confronti dei pazienti. Ogni agire infatti mette al centro i loro interessi e le loro esigenze e ogni caso è trattato singolarmente, valutando con cura e attenzione le procedure più adatte. Ciò è possibile anche grazie ai nostri operatori, il nostro team, composto da persone competenti e affidabili, che hanno maturato negli anni l’esperienza necessaria per maneggiare tale specifica strumentazione.

 

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Laserterapia in Odontoiatria: il laser a neodimio – Parte 1

Laserterapia in Odontoiatria: 

Il laser a neodimio – Parte 1

L’utilizzo della laserterapia in campo odontoiatrico è ormai sempre più diffusa e risulta molto vantaggiosa per tutti quei pazienti che soffrono di odontofobia, in altre parole della paura per i classici strumenti da dentista, come i bisturi e i trapani, ma soprattutto della paura di provare dolore, dal momento in cui si inizia la terapia, fino alla completa guarigione. Grazie alla strumentazione laser qualsiasi trattamento effettuato, ad esempio un intervento di natura conservativa (otturazione), chirurgica o di pedodonzia, quindi a contatto diretto con i bambini, risulterà molto meno doloroso e confortevole per il paziente durante tutta la seduta, con tempi di guarigione decisamente più rapidi rispetto alle tecniche tradizionali.

Esistono due diverse tipologie di laser utilizzate in campo odontoiatrico. Si tratta del laser a neodimio/yag e del laser ad erbio/yag. In particolare l’articolo è un approfondimento riguardo il primo degli strumenti medicali appena citati. Analizzeremo tutti i suoi aspetti più determinanti, cos’è il laser a neodimio, qual è la sua funzione e il suo utilizzo, in altre parole in quali casi si rivela efficace e risolutivo, ma soprattutto quali sono i vantaggi e i benefici per il paziente, sempre con un occhio di riguardo a ciò che distingue il nostro Studio dalla concorrenza, ovvero il #ProtocolloComar.

Cos’è la laserterapia a neodimio?

La laserterapia effettuata con laser a neodimio/yag è forse una delle invenzioni più rilevanti in campo medico, in quanto consente di effettuare interventi di natura chirurgica e non, talvolta anche molto invasivi, senza provare particolare dolore o fastidio, spesso totalmente assenti, e con tempi di guarigione più rapidi. Questo perché con laser a neodimio si opera sui tessuti molli (gengive) e non vengono né praticate incisioni, né tantomeno suture al termine dell’intervento.

Tale strumento medico permette inoltre di modulare la sua potenza d’azione. È infatti possibile intervenire nel cavo orale del paziente in modi differenti. Con una potenza bassa è un utile biostimolatore dei tessuti, in quanto possiede un effetto stimolante per la loro rigenerazione e per la riproduzione cellulare. Inoltre, sempre con bassa potenza, viene adoperato anche per la sua azione sterilizzante. Con potenza alta, al contrario, è un perfetto sostituto del bisturi tradizionale: è in grado di recidere, di “tagliare” il tessuto molle su cui è necessario intervenire, senza creare ferite e con una coagulazione rapida e contestuale.

Vantaggi ottenuti dall’utilizzo di laser a neodimio

I vantaggi ottenuti da una seduta di laserterapia con laser a neodimio possono essere così riassunti:

  • È meno doloroso rispetto al tradizionale intervento con bisturi classico. In alcuni casi, se la soglia di dolore del paziente non risulta eccessivamente bassa, basterà l’applicazione locale di una pomata anestetizzante, senza l’uso di ulteriori farmaci e anestesie.
  • Crea emostasi e non necessita di suture post intervento.
  • La guarigione è più rapida, di norma completa dopo 7/8 giorni, e quasi del tutto priva di dolore e fastidio.

Inoltre è possibile, in casi selezionati, utilizzarlo per la cura di parodontite nell’adulto (piorrea), ottenendo una guarigione migliore rispetto agli interventi chirurgici classici, con l’ulteriore vantaggio della rigenerazione (ricrescita) dell’osso, il tutto senza dolori né durante né dopo la seduta operatoria.

Protocollo Comar quando si effettuano interventi con laser a neodimio/yag

Nonostante la stessa tipologia d’intervento escluda la possibilità di dolore e minimo disturbo, anche in tal caso il nostro #ProtocolloComar viene applicato in modo serio e nel totale rispetto del paziente e delle sue necessità. Protocollo Comar infatti non significa solo “assenza di dolore e minimo disturbo”, ma è anche sinonimo di esperienza e di professionalità. I nostri operatori sono persone competenti e affidabili, con elevata manualità nella gestione della strumentazione specifica. Ogni paziente è accompagnato con premura e attenzione durante tutte le fasi di intervento, dalla visita pre operatoria a quella di controllo finale. Siamo inoltre disponibili a rispondere ad ogni domanda che ci viene posta e a dare rassicurazioni rispetto tutte le operazioni che verranno effettuate, al fine di infondere nei pazienti sicurezza e fiducia.

 

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