Trattamenti di Medicina Estetica: il Laser per la rimozione dei tatuaggi non colorati
Il tatuaggio, nel tempo, è diventato un vero e proprio status symbol, un aspetto molto caratterizzante della nostra cultura e della nostra società. Tante sono le persone in Italia che ne hanno almeno uno, più di 7 milioni, frutto anche dell’influenza dei vari personaggi dello spettacolo, che sfoggiano i loro tatuaggi con orgoglio, di dimensioni più o meno grandi e disposti in varie parti del corpo.
A volte capita che, proprio a causa delle influenze culturali o della mancata ponderazione della scelta, ci pentiamo del tatuaggio con cui abbiamo deciso di marchiare la nostra pelle, per varie ragioni. In questi casi c’è un’unica, nonché efficace, soluzione al problema, ovvero la rimozione del tatuaggio mediante Laser.
Ma quando ci troviamo in questa situazione e dobbiamo affrontare la seduta, tante sono le domande che possono palesarsi nella nostra mente, ad esempio se il trattamento è doloroso, se la rimozione è totale o parziale, quali tatuaggi il Laser può trattare con efficacia, come funziona il trattamento, ma soprattutto se, nel lungo termine, permangono nell’area d’intervento segni o cicatrici.
Questa lettura, come quella che seguirà, avrà lo scopo di sanare questi dubbi, in modo tale da poter effettuare la propria seduta di rimozione tatuaggio in totale sicurezza e con le informazioni necessarie.
In cosa consiste la rimozione dei tatuaggi con Laser?
La rimozione laser dei tatuaggi è una prestazione ambulatoriale dermatologica effettuata per mezzo di questo particolare dispositivo medico, il Laser. La Laserterapia agisce in molteplici modi, tutti allo scopo di contrastare le più comuni imperfezioni della pelle, dalle lassità cutanee alle discromie. Tuttavia, allo stesso modo agisce anche sui tatuaggi (non colorati), avendo come bersaglio il pigmento esogeno presente in essi.
Il Laser è uno strumento capace di emettere impulsi di luce ad alta frequenza. Tali impulsi sono di breve durata e, penetrando nei vari strati dell’epidermide, frammentano il pigmento, il quale viene poi asportato dalle cellule “spazzine”, i macrofagi.
I frammenti, nel corso dei giorni successivi al trattamento, verranno fagocitati ed eliminati dai macrofagi presenti nella cute, rendendo l’area trattata come in principio. Grazie alla Laserterapia è possibile agire a molteplici livelli di profondità cutanea mediante l’utilizzo di diverse lunghezze d’onda tra loro combinate.
Differenza tra la rimozione dei tatuaggi nel passato e oggi
Fino a pochi anni fa rimuovere un tatuaggio era un’azione quasi impossibile. Qualora si decidesse di procedere comunque, il professionista avrebbe dovuto subito mettere in guardia il paziente: l’operazione infatti era davvero dolorosa e molto invasiva. Al termine dell’intervento seguivano molti giorni di medicamenti e riposo, al termine dei quali il paziente avrebbe raggiunto la totale guarigione.
Si procedeva tramite operazione chirurgica. La pelle veniva incisa per mezzo di un bisturi e il tatuaggio veniva fisicamente rimosso. Al termine dell’intervento, quando la guarigione poteva essere considerata completa, sulla cute rimaneva un’evidente cicatrice, segno che sarebbe rimasto per tutta la vita.
Oggi il trattamento per rimuovere i tatuaggi poco graditi è molto diverso. La Laserterapia infatti è del tutto indolore e non lascia alcun segno post intervento, che siano essi cicatrici o macchie, e non necessita di alcun periodo di guarigione. Il tatuaggio, dopo l’intervento con laser, scompare quasi naturalmente e in maniera progressiva nel corso dei giorni, fino alla totale dissoluzione del pigmento.