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Terapia senza Dolore: l’odontoiatria – Parte 3

Terapia senza Dolore:
l’Odontoiatria

E’ importante per ogni studio medico, dentale o meno che sia, avere ben chiaro il concetto di “terapia del dolore”. La terapia del dolore in odontoiatria, è un insieme di metodologie il cui obiettivo è individuare, valutare e trattare il dolore. L’obiettivo, nel caso specifico, è quello di individuare la causa del dolore e fornire tempestivamente la cura con i mezzi che si reputano più opportuni.

Come preannunciato nell’articolo precedente presso lo Studio Comar è possibile ottenere il miglior risultato riguardo la salute del cavo orale e ciò grazie a metodi efficaci, particolarmente utili per affrontare l’eventuale odontofobia. Ogni intervento inizia sempre con un’analisi specifica del caso, al fine di fornire al paziente un’adeguata terapia ed evitare a quest’ultimo sofferenze e disagio.

Presso il nostro studio il paziente potrà quindi essere del tutto soddisfatto, in quanto è sempre stata nostra principale premura evitare ogni tipo di sofferenza, emotiva e fisica che sia. Proprio a questo proposito il dottor Comar ha sviluppato, nel corso dei tanti anni di attività nel settore medico-odontoiatrico, un approccio efficace ed alternativo rispetto alla concorrenza. Lo abbiamo chiamato “Protocollo Comar”.

Nel corso di questo articolo è possibile trovare gli aspetti principali che descrivono il nostro metodo. Tuttavia qualora ci fosse il desiderio di approfondire è possibile ottenere informazioni utili e dettagliate nell’articolo dedicato.

Il Protocollo Comar: aspetti generali

Al Dottor Comar sta molto a cuore il benessere del paziente. Per lui non è solamente importante che il suo paziente esca dallo studio con un bel sorriso, anche se questo non è certamente un aspetto da trascurare, ma anche che sia rilassato e perfettamente a suo agio in tutte le fasi di cura dentaria, a partire dai controlli fino all’intervento. Tra gli aspetti principali del nostro “Protocollo Comar” annoveriamo:

  • Comprendere, prima di ogni forma d’intervento, origine della paura. (che
    spesso inizia a causa di un trauma)
  • Mettere a proprio agio il paziente, ancor prima che questo possa sdraiarsi
    sulla poltrona del dentista
  • Utilizzo di una tecnica di anestesia perfezionata nel tempo, affinché il
    paziente non avverta dolore durante la pratica anestesiologica e durante tutto l’intervento
  • Chirurgia il più possibile poco invasiva, per minimizzare, aldilà dell’anestesia, il dolore provato non solo in sede d’intervento, ma anche durante il periodo di recupero che segue la pratica chirurgica

Evitare il dolore in odontoiatria secondo il Protocollo Comar

Il Protocollo Comar prevede un’analisi preventiva e specifica di ogni caso. E’ infatti necessario valutare il tipo di intervento a cui deve sottoporsi il paziente, qual è la sua percezione del dolore e di conseguenza come effettuare il/gli intervento/i. In questo modo presso lo studio il paziente potrà usufruire di svariati sistemi per prevenire ed evitare dolore, a partire dai differenti tipi di anestesia fino alla terapia farmacologica.

Inoltre proprio grazie a tali tecniche, il dottore ha molta esperienza anche con i bambini, il che rende la nostra struttura ideale per cure dentali dell’età infantile.

Nel prossimo articolo approfondiremo un particolare tipo d’intervento molto diffuso e
richiesto praticato presso lo Studio Comar, ovvero la devitalizzazione.

 

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Terapia senza Dolore: le conseguenze dell’odontofobia e come affrontare la paura – Parte 2

Terapia senza Dolore:
l’Odontofobia

Nel precedente articolo abbiamo analizzato cos’è l’odontofobia e cosa questa genera al paziente dal punto di vista comportamentale. Ovviamente, come è ormai noto ai tanti, ogni comportamento anomalo e negativo determina spiacevoli conseguenze, in questo caso sul nostro cavo orale e sui nostri denti.
Nel corso dell’articolo approfondiremo in maniera dettagliata quali sono i sintomi di un palato non curato, rendendo lapalissiano il motivo dei controlli e delle cure periodiche. Infine vedremo com’è possibile vincere definitivamente l’odontofobia, grazie ad una serie di metodi e tecniche messe in atto presso lo StudioComar.

Quali effetti produce un palato non curato?

L’effetto di maggiore rilevanza in caso di palato non curato è sempre di natura ossea. Quando il palato è in posizione corretta si definisce “parabola più o meno schiacciata” e il posizionamento delle arcate dentarie si presenta con la tipica struttura a “u”. Al contrario, un palato non curato presenta un’anomalia del posizionamento delle arcate dentarie, che quindi assume una struttura a “v”. Nel linguaggio tecnico medico questa problematica viene definita “parabola rovesciata” ed è comunemente nota come “parabola a gola di lupo”. Il termine “gola di lupo” deriva, come suggerisce il nome, dalla somiglianza che il palato assume rispetto alla dentatura del canide precedentemente citato.

Tra i sintomi più evidenti e penalizzanti per chi ne soffre vi è l’elevazione del naso, ovvero un’evidente “gobba” nasale (naso-adenoideo). A causa di questo difetto il paziente che ne soffre è soggetto a maggiore accumulo di batteri lungo il setto, il che è causa di altre problematiche più o meno invalidanti. Tra queste certamente da citare la sensibilità dell’area faringea, che comporta non soltanto predisposizione a fame d’aria e difficoltà a respirare dal naso, ma anche conseguenti patologie infiammatorie, quali faringiti e tonsilliti. Infine un’arcata superiore contratta genera difetti di chiusura della dentatura e altre problematiche connesse.

Qual è la cura?

La cura, in caso di problemi di natura ossea al palato, consiste nell’utilizzo di apparecchi, che possono essere sia fissi che mobili. Ad ogni modo sarà il dentista con l’aiuto dell’ortodontista a valutare l’intervento migliore a seconda dei casi.

Come affrontare la paura del dentista?

Alla luce delle problematiche che un palato non curato può causare è fondamentale, con le giuste accortezze, affrontare i propri dubbi, scegliendo le cure e il professionista migliore per sé. E’ certamente possibile valutare alcuni aspetti di base. Tra questi vi è certamente la scelta accurata del dentista, in modo che quest’ultimo possa dare fiducia e possa mettere a proprio agio il paziente.

Inoltre è importante dare il giusto valore alla comunicazione. Un dentista aperto al dialogo, sensibile ed empatico nei confronti dei suoi clienti, è di grande utilità per costruire un rapporto sano tra le parti. In questo caso il paziente potrà porre prima di ogni intervento, tutte le domande necessarie, al fine di sanare e metabolizzare dubbi e angosce maturate nel corso del tempo. Altro aspetto che non dovrà essere trascurato è l’ambiente, che deve essere progettato per garantire ai clienti sicurezza, tranquillità e relax.

Queste qualità e molte altre è possibile ritrovarle presso il nostro studio dentistico. Nel prossimo articolo verrà infatti approfondito il nostro “Protocollo Comar”. Si tratta di un metodo che il dottor Comar ha studiato e sperimentato nei tanti anni di attività, un esempio di esperienza ed affidabilità, fondamentale per contrastare l’odontofobia e le problematiche a essa connesse.

 

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Terapia senza Dolore: l’odontofobia – Parte 1

Terapia senza Dolore:
l’Odontofobia

Ci sono persone per cui la sola parola “dentista” induce a un senso di disagio, di fastidio. In alcuni casi però questa sensazione si trasforma in vero e proprio terrore, che costringe gli stessi a procrastinare le sedute di controllo o peggio evitare le stesse per lunghi periodi di tempo. L’odontofobia, che può sembrare qualcosa di comico all’apparenza (a causa di tutte le storie, leggende e film creati intorno alla stessa), non è affatto da sottovalutare.

Secondo gli esperti infatti la “paura del dentista” colpisce una persona su cinque. Inoltre, da diversi anni ormai, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’odontofobia come una problematica di interesse clinico e che rappresenta il 15/20 % della popolazione mondiale.

Nel corso dei prossimi articoli è possibile comprendere in maniera approfondita cos’è l’odontofobia, quali sono le cause che conducono il paziente a questa paura, quali sono le conseguenze di un palato non curato e come affrontare al meglio queste sensazioni negative, al fine di eliminare le stesse e di accedere al famigerato studio senza grosse difficoltà.

 

Cos’è l’odontofobia?

L’odontofobia può essere riassunta come il terrore del dentista e di tutti gli aspetti ad essa correlati, in particolare le cure che l’operatore effettua sul paziente, spesso con l’ausilio di attrezzatura specifica. La fobia si palesa con l’esposizione, l’osservazione o persino, nei casi peggiori, con il semplice nominare di parole e di circostanze legate al dentista e al suo ambiente di lavoro. Le reazioni più comuni sono dettate da forti stati d’ansia e di panico, il che conduce inevitabilmente a sintomi collaterali, quali la sudorazione, la tachicardia, l’iperventilazione, la nausea, la bocca secca (o ipersalivazione), il fiato corto, i tremori e altri sintomi fisiologici.

 

Quali sono i comportamenti di un odontofobico?

La “paura del dentista” conduce spesso il paziente odontofobico ad una serie di “comportamenti scudo”, ovvero atteggiamenti e azioni anomale di difesa rispetto all’eventuale arrivo del giorno del controllo medico. Tra questi possiamo citare:

  • Il non prestare attenzione ai sintomi dolorosi a carico di bocca e denti, evitando il tal modo la visita dal dentista;
  • l’arrivo molto prima del previsto presso lo studio dentistico, con la speranza di arginare e limitare la paura irrazionale, spesso con scarsi risultati;
  • fingere di non avere questa specifica paura, ignorando i sintomi e i problemi che essa comporta;
  • disturbi ansiosi o addirittura depressivi, che si manifestano ogni volta che il termine “dentista” e affini viene citato;
  • l’autoconvincimento di un’immagine stereotipata della figura professionale del dentista, come di una persona chiusa, spesso arrabbiata e burbera, fredda, distaccata, incapace di provare empatia per i suoi pazienti. Da ciò la fobia potrebbe acuire gli effetti negativi, ritardando ulteriormente la visita di controllo;

Questa serie di atteggiamenti anomali possono farci comprendere quanto la nostra
mente contribuisca non poco all’idea del “dentista minaccia”. E’ perciò necessario,
prima di compiere qualsiasi altra azione, ascoltare e comprendere la nostra mente,
definendo la natura infondata della fobia stessa.

 

Nel prossimo articolo approfondiremo con un excursus quali sono le conseguenze in
merito ai sintomi sul nostro cavo orale e cosa comporta un’inadeguata cura dello
stesso. Infine scopriremo con quali metodi è possibile sconfiggere la fobia,
lasciandoci questo circolo vizioso innescato dalla nostra mente definitivamente alle
spalle.

 

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Prevenzione e Diagnostica in età infantile – Parte 4

Prevenzione e Diagnostica in età infantile: terapia della prevenzione

L’igiene orale e la prevenzione, con le opportune visite dal dentista, non risultano semplicemente importanti in età infantile, ma necessarie per prevenire diverse patologie, particolarmente rischiose per la salute. Al contrario di quanto si possa immaginare, la salute della bocca è strettamente correlata a quella generale. Il cavo orale infatti può diventare sede di numerosi ceppi batterici che nel corso del tempo non solo scatenano la formazione di placca e carie, ma si muovono nel nostro corpo, creando infezioni sempre più spiacevoli. Si tratta di un decorso lento, che all’inizio può essere asintomatico, ma inevitabilmente nel tempo risulterà doloroso e difficile da curare. Inoltre è da notare che la carie per i bambini ha un impatto completamente diverso rispetto agli adulti: in caso di diagnosi infatti potrebbero sentire il dolore in maniera maggiore e soffrirne di più.

La causa: i batteri!

Normalmente le naturali difese immunitarie e il quotidiano spazzolamento dei denti garantiscono il controllo della proliferazione batterica. Tuttavia cibo mal asportato e cattive abitudini sono la base del manifestarsi dei batteri nel cavo orale. In questo caso questi microrganismi iniziano a riprodursi e in breve la bocca inizia a risentirne: il loro attacco innesca il meccanismo di produzione di placca e carie, popolando in breve il cavo orale. Quando i batteri riescono a svilupparsi in profondità si manifestano i primi importanti sintomi: mal di denti, alitosi e ipersensibilità dentale. Inoltre le carie, oltre a rendere la dentatura sgradevole alla vista, conducono a gravi e serie patologie che attaccano sia il cuore, sia i reni.

Malattie cardiache e renali

I batteri, ormai presenti in tutte le parti della bocca, possono raggiungere il cuore. Essi aderiscono dunque alle pareti di quest’ultimo, causando come primo sintomo infiammazione. Nel gergo medico è nota come endocardite e indebolisce la parte interna del cuore, le valvole cardiache. In alcuni casi potrebbe seriamente mettere a rischio la vita del paziente. Se sono presenti carie è importante valutare la presenza di particolari sintomi, quali:

  • Febbre
  • Brividi
  • Dolori articolari e muscolari
  • Stanchezza estrema
  • Sudorazione notturna
  • Mancanza di respiro
  • Dolore durante la respirazione
  • Gonfiore di piedi
  • Mani e addome
  • Perdita di peso
  • Presenza di sangue nelle urine
  • Macchie rosse o viola sulla pelle

L’infiammazione e, a volte, l’infezione della faringe e della gola, possono ostruire quest’ultima. Ciò conduce a problemi nell’atto della respirazione e debilita l’azione polmonare. In tal caso il rischio è quello di sviluppare bronchiti o polmoniti batteriche e per conseguenza diretta generare infiammazioni in vari organi nel corpo.

 

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Prevenzione e Diagnostica in età infantile – Parte 3

Prevenzione e Diagnostica in età infantile: terapia della prevenzione

Portare il bambino al corretto approccio con la terapia dentale è il primo passo per garantirgli la prevenzione. E’ consigliabile introdurre questa pratica a partire dal secondo/ terzo anno d’età: è proprio in questo arco temporale che i denti decidui completano l’eruzione e la dentatura si predispone al manifestarsi delle prime cadute, con la conseguente formazione dei denti permanenti. La dentatura decidua deve essere considerata al pari di quella definitiva: è fondamentale dunque prenotare una visita dal dentista in questa fase della vita, al fine di valutare la salute della bocca del bambino e prevenire eventuali patologie e problematiche connesse.

Quando è necessario l’intervento del dentista?

Durante questi primi incontri il dentista può determinare lo stato di salute dei denti e decidere in che modo è più opportuno intervenire. Il suo compito infatti è quello di insegnare al bambino che la prevenzione inizia a casa, con una corretta igiene orale. Se infatti per gli adulti può risultare scontato il movimento dello spazzolino sui denti, non deve essere considerato tale per un bambino: è necessario fornirgli una spiegazione chiara e semplice, in modo che l’operazione risulti in breve automatica.

Quali sono le terapie dentali in età infantile?

Esistono diverse tipologie di terapie dentali. Queste garantiscono al bambino il mantenimento di una sana dentatura:

  • Terapie preventive: ogni bravo dentista non opera solo quando il problema è già presente, ma anche e soprattutto per prevenirlo. E’ importante usare una strategia per rendere più piacevole e meno noiosa la routine di pulizia dei denti, attraverso l’ausilio di video, immagini, canzoni. Basterà quindi trasformare il lavaggio dei denti in un momento ludico e divertente, un piacevole rituale da compiere in compagnia dei genitori.
  • La formazione di carie: i denti decidui sono particolarmente fragili e un’igiene orale inadeguata crea la condizione ideale per la proliferazione dei batteri. Quando il dentista effettua una diagnosi di carie il suo intervento consiste nella terapia conservativa, la stessa che avviene con la dentatura di un adulto.
  • La perdita precoce dei denti decidui: in questo caso il bambino potrebbe andare incontro a disallineamento dei denti permanenti. L’intervento del dentista consiste nel ricorso di apparecchi correttivi.
  • Il trauma dei denti a causa del gioco o di attività sportive: la conseguenza è la rottura del dente, più o meno evidente. L’intervento del dentista è fondamentale, al fine di studiare le cure migliori e proteggere la dentina, più esposta al rischio di carie, al fine di ripristinare l’aspetto originale del dente.
  • L’accumulo di placca: essa è causa di un’inadeguata igiene dentale e aumenta l’incidenza delle carie. L’intervento del dentista porta, nella maggior parte dei casi, alla pratica di sigillatura dei solchi profondi dei molari, evitando così l’accumulo di maggior placca, quindi maggior formazione di carie, in quanto con essa rendiamo la dentatura più semplice da pulire in profondità.

Presso il nostro studio, laddove fosse necessario, prima di un intervento è possibile effettuare una procedura di anestetizzazione. Tale procedura è denominata “Protocollo Comar”. Grazie ad essa il paziente non sentirà dolore durante l’intervento e nella fase di post trattamento. Per questa ragione è adatto anche alle specifiche esigenze dei più piccoli. È inoltre possibile l’utilizzo del laser negli interventi di sigillatura: in questo modo il trattamento risulterà più confortevole e indolore per il paziente (senza anestesia), ma soprattutto meno invasivo rispetto alle tradizionali terapie dentali.
 

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Prevenzione e Diagnostica in età infantile – Parte 2

Prevenzione e Diagnostica in età infantile: terapia della prevenzione

La carie, negli adulti ma in particolare durante l’età infantile, non è affatto da sottovalutare. Già intorno ai 6 anni d’età infatti il rischio è tangibile nei molari permanenti (i sesti partendo dal centro e procedendo fino in fondo al palato). Una soluzione preventiva è certamente la pratica di sigillatura, che consente di proteggere la dentatura dal rischio di insorgenza della patologia in questione. Ciò protegge i solchi e rende la superficie dentale più facile da spazzolare, un’azione spesso complessa e di difficile acquisizione in questa età (secondo le corrette abitudini d’igiene orale).

La carie infantile

I genitori spesso sottovalutano la formazione di carie in età infantile. Ciò è in realtà un grave errore che non deve essere commesso: la carie infatti non solo i denti decidui, ma anche “sesti”, i primi molari permanenti. Un’adeguata prevenzione e diagnosi della carie nei denti decidui e nei primi denti permanenti, fin dal loro insorgere, può:

  • Evitare dolore e infiammazioni al bambino. Se trascurata infatti questa patologia può portare seri problemi durante l’atto di masticazione.
  • Portare a un corretto sviluppo della futura dentatura definitiva.

 

I sintomi della carie infantile

Abbiamo già precedentemente esaminato, grazie all’approfondimento presente nella prima parte, qual è l’anatomia del dente e come esso sia complesso, internamente ed esternamente. E’ possibile dunque comprendere quanto può risultare grave una carie per un bambino analizzandone i sintomi in tutte le fasi di sviluppo. Inizialmente il sintomo più evidente è la perdita della naturale lucentezza e levigatezza dello smalto, che a poco a poco appare più opaco e ruvido. Seguirà quindi la sensibilità dentinale, ovvero il fastidio durante l’assunzione di bevande e cibi freddi o particolarmente caldi e l’inalazione d’aria a basse temperature. Quando la carie inizia ad attaccare la polpa dentale e si spinge in profondità nel dente il bambino inizia ad avvertire il dolore e con il passare del tempo questo diventa sempre più intenso. Inoltre l’assunzione di bevande calde o fredde e cibi dolci renderà il dolore maggiore. Se la carie giunge al punto tale da interessare tutta la polpa dentale insorgerà nel dente lo stato infiammatorio, noto in termini tecnici come pulpite. Il dolore allora diventerà quasi insopportabile per il bambino, pulsante. L’infiammazione può dunque evolversi in infezione, causando ascesso e gonfiore a livello gengivale.

La sigillatura dei denti

La sigillatura dei denti è ad oggi una delle pratiche più efficaci e sicure per la prevenzione delle carie nei bambini (insieme alla più comune igiene orale, che va correttamente insegnata e praticata). E’ ormai conosciuta e applicata da decenni e consiste nella chiusura di quei solchi di norma presenti sulla superficie dei denti. Questa tecnica viene svolta direttamente sullo smalto con l’utilizzo di una pasta a base resinosa. Il trattamento è assolutamente indolore. Presso lo StudioComar è possibile effettuare il seguente trattamento anche con l’ausilio del laser. In questo modo il trattamento risulta più rapido e confortevole per il paziente, ma soprattutto meno invasivo rispetto alle tradizionali terapie dentali. Esso genera un fascio di luce preciso, che colpisce e asporta direttamente la zona da trattare. Risulta una pratica fondamentale anche per sterilizzare le aree d’intervento.

 

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Prevenzione e Diagnostica in età infantile – Parte 1

Prevenzione e Diagnostica in età infantile: sei sicuro di proteggere il suo sorriso?

Assicurarsi una buona prevenzione e igiene orale durante l’età infantile è fondamentale. Trascurare la pulizia dei denti dei bambini infatti può comportare la proliferazione dei batteri, favorendo così la formazione di carie.

Anatomia del dente

Per comprendere meglio cosa significa nei bambini sviluppare la carie è necessario conoscere, nei suoi aspetti principali, l’anatomia del dente. Esso è costituito da due parti, ovvero la corona, visibile fuori dalla gengiva, e la radice, presente sotto la gengiva e quindi non visibile, impiantata direttamente nell’osso. La parte esterna del dente è rivestita da un tessuto duro, la dentina, la quale è ulteriormente ricoperta dallo smalto, nella parte corrispondente alla corona, e dal cemento, nella parte corrispondente alla radice. Lo smalto della corona è ciò che viene aggredito dalla formazione di placca e batteri, soprattutto durante l’età infantile, quando la dieta è più ricca di zuccheri. All’interno della dentina inoltre troviamo il tessuto molle, una polpa ricca di vasi sanguigni e fibre nervose.

La carie in età infantile

Fatta questa premessa è possibile capire quanto può risultare grave il danno della carie nei bambini. Il maggior disagio è riscontrabile con la comparsa di un sintomo preciso: la carie infatti porterebbe nel corso del tempo dolori forti e intaccherebbe i vari strati del dente, sia in caso di dentatura decidua (ovvero i più comuni denti da latte), sia in caso di dentatura permanente. Inoltre la perdita di un dente temporaneo causata da una carie può comportare la nascita di denti permanenti in sedi non corrette.

La placca batterica in età infantile

Una seconda importante problematica relativa alla proliferazione batterica della dentatura infantile è la formazione di placca. La placca, definita anche patina dentale, placca batterica e biopellicola orale, presenta caratteristiche che la distinguono da numerose altre patologie del palato. È infatti una sostanza dalla consistenza appiccicosa e visibilmente opaca, che aderisce sia sulla superficie visibile sia negli spazi interdentali. Si tratta, nella maggior parte dei casi, della conseguenza di cibo non asportato correttamente, causato quindi da cattive abitudini di prevenzione ed igiene. La placca, se non adeguatamente asportata, può risultare la base solida della proliferazione batterica e quindi della carie, oppure, nel caso di una sua mineralizzazione, del tartaro, che per la sua rimozione richiede necessariamente l’intervento di uno specialista.

Proteggere il suo sorriso: come fare prevenzione

Con una corretta prevenzione è possibile garantire ai propri figli un sano sviluppo della dentatura permanente. I bambini infatti non sono sempre abili a prendersi cura di denti e gengive. Spetta ai loro genitori assicurarsi che le pratiche dentali siano quotidianamente svolte.

Il primo incontro con il dentista

Il primo incontro con il dentista dovrebbe avvenire intorno ai 4/5 anni d’età. È importante assicurarsi che il bambino non abbia precedentemente ascoltato racconti da parte di amici e famigliari, che possano quindi essere mal interpretati e costituire una paura preventiva irrazionale. È preferibile invece raccontare al bambino dell’incontro con il dentista come di un momento spensierato e ludico, in cui verranno eseguiti una serie di giochi divertenti, ad esempio la “conta dei dentini” oppure mostrare al dottore che si è già in grado di lavare i denti accuratamente. Gli incontri successivi andrebbero programmati ogni 6 mesi, vista l’effettiva e rapida modifica del posizionamento dentale in questa fase della vita.

L’igiene orale a casa

Fin dal primo anno d’età è fondamentale trasferire al bambino un adeguato approccio verso l’igiene orale. Insegnare loro le buone abitudini infatti risulta importante tanto quanto i controlli periodici dal dentista, allo scopo di garantirgli una dentatura permanente sana. Durante il primo anno d’età sarà sufficiente massaggiare delicatamente le gengive con un panno umido. Negli anni successivi si passerà progressivamente all’uso dello spazzolino, quindi al dentifricio, avendo premura di controllare che quest’ultimo sia un prodotto specifico per le sue necessità.

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Denti del Giudizio

I Denti del Giudizio

 

1. Perchè si chiamano Denti del Giudizio

I denti del giudizio di norma fanno la loro comparsa tra i 17 e 21 anni nel passaggio tra la fase adolescenziale e quella adulta. Questo è il motivo per cui vengono definiti “del giudizio”. Sono in totale 4, 2 nell’arcata superiore e 2 in quella inferiore posizionati in fondo a tutti i denti.

2. Cosa sono i Denti del Giudizio e quanti sono

I denti del giudizio sono molari, ossia quella tipologia di denti situata nella parte posteriore della nostra bocca con il compito di “triturare il cibo”.

E’ sempre più diffusa la mancanza di alcuni denti del giudizio (agenesia) tra le persone : alcune ne hanno solo 2, altri solo 3. Le cause non sono ancora state chiarite.

 

3. Quando e se togliere i Denti del Giudizio

Di solito i denti del giudizio creano più problematiche rispetto agli altri denti.

La causa principale di queste problematiche deriva dalla loro posizione “scomoda” in fondo a tutti i denti che molto spesso non consente ai denti del giudizio di uscire al di fuori della gengiva, rimanendo così “incastrati” in una posizione che può creare fastidi ai denti vicini.

Sono visibili soltanto dopo aver fatto una ortopanoramica (radiografia dei denti) ed in alcuni casi per identificare meglio la loro posizione è necessaria eseguire una TAC dentale.

 

4. Quando e perché fare la TAC dentale per i Denti del Giudizio

La Tac “Cone Beam”(questo è il suo nome) è uno strumento utilissimo per noi dentisti. Ne possiedo una per ciascuno dei mei studi digitali. Un esame eseguito con la Tac mi consente di individuare nei 3 piani dello spazio la posizione del dente, in questo caso del dente del giudizio ed essere in grado di capire la difficoltà o meno dell’intervento. La Tac dentale è poi essenziale nel posizionamento degli impianti (affronteremo l’argomento in un altro articolo) e quelle più recenti (come le tac che possiedo) sono a bassissimo dosaggio di radiazioni, anche se sempre superiori a quelle di una semplice panoramica (ortopantomografia) dentale. Ovviamente l’esecuzione di una Tac dentale è indicata per scopi e casi specifici. Dove non necessaria, non viene eseguita.

 

5. Quando i Denti del Giudizio causano dolore

I denti del giudizio vanno incontro a frequenti problematiche causa di fastidi e dolore (male) intenso, quali :

  • Infezioni o carie
  • Lesioni
  • Danni ai denti vicini
  • Perdita di osso intorno alla radice
  • Impossibilità di passare spazzolino e filo interdentale a causa della loro posizione

Controlli periodici dal dentista soprattutto nella fascia d’età in cui essi compiano e nei periodi successivi consente di fare prevenzione ed evitare dolori o fastidi che a volte possono rovinarci addirittura periodi di vacanza e/o eventi importanti.

Grazie ai controlli e visite periodiche è possibile capire da parte del dentista se i denti del giudizio vanno estratti (tolti) oppure no.

6. Come si toglie un Dente del Giudizio

Togliere o per meglio dire estrarre un dente del giudizio è paragonabile a togliere qualsiasi altro dente. Su di essa infatti si tramandano racconti fantasiosi e drammatici. Solo in pochi casi togliere un dente del giudizio può essere più complesso.

7. Quali indicazioni seguire dopo un’ estrazione del dente del giudizio

Una dieta liquida e alimenti non caldi sono da raccomandarsi dopo l’estrazione dei denti del giudizio.

Ovviamente non bisogna masticare dal lato dove è avvenuta l’estrazione.

E si consiglia di dormire in posizione con la testa un po’ più sollevata rispetto al solito.

 

8. Rimedi ed indicazioni in caso di gonfiore e dolore dopo l’estrazione del dente del giudizio

Può accadere che dopo l’estrazione del dente del giudizio possa comparire gonfiore e avvertire del dolore. Ma queste complicanze vengono fatte regredire dalla somministrazione di antibiotico e dalla terapia con antinfiammatori prescritta dal dentista.

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Sbiancamento Professionale

Sbiancamento Dentale Professionale: scopriamo i metodi piu’ sicuri ed efficaci

 

1. Sbiancamento Denti: cos’è

Lo sbiancamento dei denti è l’insieme di quelle procedure che consentono di migliorare il colore dello smalto dei denti e di riportarlo al colore originale in caso di denti con problematiche.

I dentisti iniziano a pensare a possibili metodi per sbiancare i denti già dal 1848, in particolare per sbiancare i denti non più vitali e che inevitabilmente subiscono una continua variazione nel tempo del colore dello smalto.

E’ dal 1911 in poi che l’attenzione si sposta anche sullo sbiancamento dei denti vitali (cioè sani) tramite l’utilizzo del perossido d’idrogeno, sostanza che usiamo ancora oggi.

Non esiste la formula magica per sbiancare i denti, non è possibile migliorare il colore dei nostri denti fino a farli diventare bianchi come la porcellana(colore che non esiste per i denti naturali).

Le variabili sono molte e nonostante una certa sgangherata pubblicità voglia farci pensare il contrario, al momento gli studi accreditati ci dicono che si possono ottenere solo miglioramenti del colore di base e non lo “schiarimento dei denti”.

2. Sbiancamento Dentale Professionale: i metodi

In questo articolo ci proponiamo di evidenziare i metodi più efficaci e scientificamente riconosciuti per lo sbiancamento dei denti, quindi anche sicuri per il paziente. Infatti il tema è lo Sbiancamento dentale Professionale, cioè quello eseguito dal dentista e che viene effettuato in 2-3 metodi differenti :

>> Sbiancamento dentale professionale eseguito nello Studio Dentistico

Lo sbiancamento dei denti professionale eseguito nello studio dentistico prevede l’utilizzo di prodotti professionali contenenti perossido d’idrogeno (come evidenziato nella nostra intro) con una concentrazione consigliata del 35%.

Il protocollo prevede le seguenti fasi:

–          Il paziente deve aver necessariamente sostenuto una seduta di igiene dentale dal dentista, quindi professionale.

–          Il dentista deve essersi assicurato dell’idoneità del paziente alla seduta di sbiancamento

–          Prima dell’applicazione della sostanza sbiancante, contenente perossido, le gengive e le labbra vengono protette da un possibile contatto con lo stesso tramite appositi presidi (il perossido può leggermente ustionare labbra e gengive)

–          Il tempo di applicazione varia a seconda della concentrazione di perossido(che il dentista, in base allo stato dei denti del paziente può variare ma che non deve comunque superare il 35%). Di solito la seduta non dura più di 2 ore.

>> Sbiancamento denti professionale in studio con Laser

Durante la seduta di sbiancamento il dentista può avvalersi di strumenti aggiuntivi quali lampade al led catalizzatrici oppure specifici Laser che prevedono programmi di utilizzo per gli agenti sbiancanti. Si tratta di strumentazione specifica e professionale di vario tipo che non può essere reperita nel commercio al pubblico.

L’utilizzo o meno di questi strumenti non è garanzia di un risultato migliore. Quindi non significa che il loro utilizzo faccia diventare improvvisamente i nostri denti più bianchi migliorando cioè l’efficacia dell’agente sbiancante.

Il dentista è tenuto a valutare l’efficacia del loro utilizzo in base al prodotto sbiancante scelto (la marca e la composizione, per intenderci) e la sua scheda tecnica che può prevedere o meno l’abbinamento con lampade o Laser professionali specifiche.

Va da sé che proprio in virtù di ciò che abbiamo appena scritto, il proliferare in commercio di Kit vari (gel e pseudo-lampade) deve indurci a riflettere sulla loro reale efficacia ma anche e soprattutto sulla loro sicurezza ( questo sarà argomento di un altro articolo)

>> Sbiancamento dentale professionale eseguito a casa (domiciliare)

Lo Sbiancamento dentale domiciliare prevede l’utilizzo di mascherine da indossare a casa che veicolano il gel sbiancante contenente perossido di carbammide con percentuali consigliate non superiori al 20%.

Come per lo sbiancamento professionale in studio viene eseguita prima l’igiene dentale professionale e valutata l’idoneità del paziente.

Il protocollo prevede che :

–           vengano realizzate delle mascherine su misura per il paziente di materiale morbido e che prevedano appositi “alloggi” per l’inserimento del gel,in questo caso, sbiancante

–           il paziente viene istruito su come riempire le mascherine con il gel che gli viene consegnato dal dentista unitamente alle mascherine su misura.

–           le mascherine così “preparate” devono essere indossate solo di notte e per un periodo di tempo che varia dai 4 ai 6 giorni

–           il dentista, in base al gel utilizzato e ad altri fattori, predisporrà le visite di controllo in per il paziente.

 

3.   Sbiancamento Dentale Professionale: meglio in studio oppure in casa?

Quando si parla di sbiancamento professionale abbiamo a che fare con metodi e protocolli sicuri per il paziente. Perciò sia l’uno che l’altro sono sullo stesso piano da questo punto di vista.

Recenti studi tendono a predilire lo sbiancamento professionale domiciliare (quello a casa) per 2 motivi:

  • le percentuali basse di perossido (non superiori al 20%) evitano che lo smalto dei denti vada incontro ad un periodo di ipersensibilità post-trattamento
  • un periodo di azione dilatato per più giorni (dai 4 ai 6) permetterebbe di raggiungere un risultato destinato a durare di più nel tempo

4.   Sbiancamento Dentale Professionale: quanto dura?

I tempi sono soggettivi e dipendono sia dalle nostre abitudini alimentari che e soprattutto dalla nostra igiene dentale.

Con tutte le variabili del caso, si può affermare che un’igiene dentale che preveda l’utilizzo quotidiano di filo e spazzolino unitamente alle visite periodiche dal dentista prolunga fino a 3-4 mesi l’azione di uno sbiancamento di tipo professionale.

5.   Sbiancamento Dentale Professionale: ci sono rischi?

Lo sbiancamento dentale professionale viene eseguito dal dentista o dall’igienista dentale che sono professionisti dell’ambito dentale e pertanto in grado di valutare l’idoneità del paziente prima di sottoporlo ad una seduta di sbiancamento.

Pertanto non ci sono rischi se si parla di sbiancamento dentale professionale.

6.   Sbiancamento Dentale Professionale: prezzo?

Lo sbiancamento dentale professionale ti costa quanto potresti spendere (o quanto forse hai già speso), acquistando 2 o 3 kit sbiancanti venduti in farmacia o sul web che non danno nessun risultato e sono potenzialmente pericolosi.

Il suo costo è perciò proporzionato alla sua efficacia, sicurezza e durata in un tempo più o meno lungo.

Lo sbiancamento professionale è sinonimo di sicurezza e risparmio.

 

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