Terapia senza Dolore: le conseguenze dell’odontofobia e come affrontare la paura – Parte 2

Terapia senza Dolore: le conseguenze dell’odontofobia e come affrontare la paura – Parte 2

Terapia senza Dolore:
l’Odontofobia

Nel precedente articolo abbiamo analizzato cos’è l’odontofobia e cosa questa genera al paziente dal punto di vista comportamentale. Ovviamente, come è ormai noto ai tanti, ogni comportamento anomalo e negativo determina spiacevoli conseguenze, in questo caso sul nostro cavo orale e sui nostri denti.
Nel corso dell’articolo approfondiremo in maniera dettagliata quali sono i sintomi di un palato non curato, rendendo lapalissiano il motivo dei controlli e delle cure periodiche. Infine vedremo com’è possibile vincere definitivamente l’odontofobia, grazie ad una serie di metodi e tecniche messe in atto presso lo StudioComar.

Quali effetti produce un palato non curato?

L’effetto di maggiore rilevanza in caso di palato non curato è sempre di natura ossea. Quando il palato è in posizione corretta si definisce “parabola più o meno schiacciata” e il posizionamento delle arcate dentarie si presenta con la tipica struttura a “u”. Al contrario, un palato non curato presenta un’anomalia del posizionamento delle arcate dentarie, che quindi assume una struttura a “v”. Nel linguaggio tecnico medico questa problematica viene definita “parabola rovesciata” ed è comunemente nota come “parabola a gola di lupo”. Il termine “gola di lupo” deriva, come suggerisce il nome, dalla somiglianza che il palato assume rispetto alla dentatura del canide precedentemente citato.

Tra i sintomi più evidenti e penalizzanti per chi ne soffre vi è l’elevazione del naso, ovvero un’evidente “gobba” nasale (naso-adenoideo). A causa di questo difetto il paziente che ne soffre è soggetto a maggiore accumulo di batteri lungo il setto, il che è causa di altre problematiche più o meno invalidanti. Tra queste certamente da citare la sensibilità dell’area faringea, che comporta non soltanto predisposizione a fame d’aria e difficoltà a respirare dal naso, ma anche conseguenti patologie infiammatorie, quali faringiti e tonsilliti. Infine un’arcata superiore contratta genera difetti di chiusura della dentatura e altre problematiche connesse.

Qual è la cura?

La cura, in caso di problemi di natura ossea al palato, consiste nell’utilizzo di apparecchi, che possono essere sia fissi che mobili. Ad ogni modo sarà il dentista con l’aiuto dell’ortodontista a valutare l’intervento migliore a seconda dei casi.

Come affrontare la paura del dentista?

Alla luce delle problematiche che un palato non curato può causare è fondamentale, con le giuste accortezze, affrontare i propri dubbi, scegliendo le cure e il professionista migliore per sé. E’ certamente possibile valutare alcuni aspetti di base. Tra questi vi è certamente la scelta accurata del dentista, in modo che quest’ultimo possa dare fiducia e possa mettere a proprio agio il paziente.

Inoltre è importante dare il giusto valore alla comunicazione. Un dentista aperto al dialogo, sensibile ed empatico nei confronti dei suoi clienti, è di grande utilità per costruire un rapporto sano tra le parti. In questo caso il paziente potrà porre prima di ogni intervento, tutte le domande necessarie, al fine di sanare e metabolizzare dubbi e angosce maturate nel corso del tempo. Altro aspetto che non dovrà essere trascurato è l’ambiente, che deve essere progettato per garantire ai clienti sicurezza, tranquillità e relax.

Queste qualità e molte altre è possibile ritrovarle presso il nostro studio dentistico. Nel prossimo articolo verrà infatti approfondito il nostro “Protocollo Comar”. Si tratta di un metodo che il dottor Comar ha studiato e sperimentato nei tanti anni di attività, un esempio di esperienza ed affidabilità, fondamentale per contrastare l’odontofobia e le problematiche a essa connesse.

 

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