fobia

Terapia senza Dolore: l’odontoiatria – Parte 3

Terapia senza Dolore:
l’Odontoiatria

E’ importante per ogni studio medico, dentale o meno che sia, avere ben chiaro il concetto di “terapia del dolore”. La terapia del dolore in odontoiatria, è un insieme di metodologie il cui obiettivo è individuare, valutare e trattare il dolore. L’obiettivo, nel caso specifico, è quello di individuare la causa del dolore e fornire tempestivamente la cura con i mezzi che si reputano più opportuni.

Come preannunciato nell’articolo precedente presso lo Studio Comar è possibile ottenere il miglior risultato riguardo la salute del cavo orale e ciò grazie a metodi efficaci, particolarmente utili per affrontare l’eventuale odontofobia. Ogni intervento inizia sempre con un’analisi specifica del caso, al fine di fornire al paziente un’adeguata terapia ed evitare a quest’ultimo sofferenze e disagio.

Presso il nostro studio il paziente potrà quindi essere del tutto soddisfatto, in quanto è sempre stata nostra principale premura evitare ogni tipo di sofferenza, emotiva e fisica che sia. Proprio a questo proposito il dottor Comar ha sviluppato, nel corso dei tanti anni di attività nel settore medico-odontoiatrico, un approccio efficace ed alternativo rispetto alla concorrenza. Lo abbiamo chiamato “Protocollo Comar”.

Nel corso di questo articolo è possibile trovare gli aspetti principali che descrivono il nostro metodo. Tuttavia qualora ci fosse il desiderio di approfondire è possibile ottenere informazioni utili e dettagliate nell’articolo dedicato.

Il Protocollo Comar: aspetti generali

Al Dottor Comar sta molto a cuore il benessere del paziente. Per lui non è solamente importante che il suo paziente esca dallo studio con un bel sorriso, anche se questo non è certamente un aspetto da trascurare, ma anche che sia rilassato e perfettamente a suo agio in tutte le fasi di cura dentaria, a partire dai controlli fino all’intervento. Tra gli aspetti principali del nostro “Protocollo Comar” annoveriamo:

  • Comprendere, prima di ogni forma d’intervento, origine della paura. (che
    spesso inizia a causa di un trauma)
  • Mettere a proprio agio il paziente, ancor prima che questo possa sdraiarsi
    sulla poltrona del dentista
  • Utilizzo di una tecnica di anestesia perfezionata nel tempo, affinché il
    paziente non avverta dolore durante la pratica anestesiologica e durante tutto l’intervento
  • Chirurgia il più possibile poco invasiva, per minimizzare, aldilà dell’anestesia, il dolore provato non solo in sede d’intervento, ma anche durante il periodo di recupero che segue la pratica chirurgica

Evitare il dolore in odontoiatria secondo il Protocollo Comar

Il Protocollo Comar prevede un’analisi preventiva e specifica di ogni caso. E’ infatti necessario valutare il tipo di intervento a cui deve sottoporsi il paziente, qual è la sua percezione del dolore e di conseguenza come effettuare il/gli intervento/i. In questo modo presso lo studio il paziente potrà usufruire di svariati sistemi per prevenire ed evitare dolore, a partire dai differenti tipi di anestesia fino alla terapia farmacologica.

Inoltre proprio grazie a tali tecniche, il dottore ha molta esperienza anche con i bambini, il che rende la nostra struttura ideale per cure dentali dell’età infantile.

Nel prossimo articolo approfondiremo un particolare tipo d’intervento molto diffuso e
richiesto praticato presso lo Studio Comar, ovvero la devitalizzazione.

 

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Terapia senza Dolore: le conseguenze dell’odontofobia e come affrontare la paura – Parte 2

Terapia senza Dolore:
l’Odontofobia

Nel precedente articolo abbiamo analizzato cos’è l’odontofobia e cosa questa genera al paziente dal punto di vista comportamentale. Ovviamente, come è ormai noto ai tanti, ogni comportamento anomalo e negativo determina spiacevoli conseguenze, in questo caso sul nostro cavo orale e sui nostri denti.
Nel corso dell’articolo approfondiremo in maniera dettagliata quali sono i sintomi di un palato non curato, rendendo lapalissiano il motivo dei controlli e delle cure periodiche. Infine vedremo com’è possibile vincere definitivamente l’odontofobia, grazie ad una serie di metodi e tecniche messe in atto presso lo StudioComar.

Quali effetti produce un palato non curato?

L’effetto di maggiore rilevanza in caso di palato non curato è sempre di natura ossea. Quando il palato è in posizione corretta si definisce “parabola più o meno schiacciata” e il posizionamento delle arcate dentarie si presenta con la tipica struttura a “u”. Al contrario, un palato non curato presenta un’anomalia del posizionamento delle arcate dentarie, che quindi assume una struttura a “v”. Nel linguaggio tecnico medico questa problematica viene definita “parabola rovesciata” ed è comunemente nota come “parabola a gola di lupo”. Il termine “gola di lupo” deriva, come suggerisce il nome, dalla somiglianza che il palato assume rispetto alla dentatura del canide precedentemente citato.

Tra i sintomi più evidenti e penalizzanti per chi ne soffre vi è l’elevazione del naso, ovvero un’evidente “gobba” nasale (naso-adenoideo). A causa di questo difetto il paziente che ne soffre è soggetto a maggiore accumulo di batteri lungo il setto, il che è causa di altre problematiche più o meno invalidanti. Tra queste certamente da citare la sensibilità dell’area faringea, che comporta non soltanto predisposizione a fame d’aria e difficoltà a respirare dal naso, ma anche conseguenti patologie infiammatorie, quali faringiti e tonsilliti. Infine un’arcata superiore contratta genera difetti di chiusura della dentatura e altre problematiche connesse.

Qual è la cura?

La cura, in caso di problemi di natura ossea al palato, consiste nell’utilizzo di apparecchi, che possono essere sia fissi che mobili. Ad ogni modo sarà il dentista con l’aiuto dell’ortodontista a valutare l’intervento migliore a seconda dei casi.

Come affrontare la paura del dentista?

Alla luce delle problematiche che un palato non curato può causare è fondamentale, con le giuste accortezze, affrontare i propri dubbi, scegliendo le cure e il professionista migliore per sé. E’ certamente possibile valutare alcuni aspetti di base. Tra questi vi è certamente la scelta accurata del dentista, in modo che quest’ultimo possa dare fiducia e possa mettere a proprio agio il paziente.

Inoltre è importante dare il giusto valore alla comunicazione. Un dentista aperto al dialogo, sensibile ed empatico nei confronti dei suoi clienti, è di grande utilità per costruire un rapporto sano tra le parti. In questo caso il paziente potrà porre prima di ogni intervento, tutte le domande necessarie, al fine di sanare e metabolizzare dubbi e angosce maturate nel corso del tempo. Altro aspetto che non dovrà essere trascurato è l’ambiente, che deve essere progettato per garantire ai clienti sicurezza, tranquillità e relax.

Queste qualità e molte altre è possibile ritrovarle presso il nostro studio dentistico. Nel prossimo articolo verrà infatti approfondito il nostro “Protocollo Comar”. Si tratta di un metodo che il dottor Comar ha studiato e sperimentato nei tanti anni di attività, un esempio di esperienza ed affidabilità, fondamentale per contrastare l’odontofobia e le problematiche a essa connesse.

 

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Terapia senza Dolore: l’odontofobia – Parte 1

Terapia senza Dolore:
l’Odontofobia

Ci sono persone per cui la sola parola “dentista” induce a un senso di disagio, di fastidio. In alcuni casi però questa sensazione si trasforma in vero e proprio terrore, che costringe gli stessi a procrastinare le sedute di controllo o peggio evitare le stesse per lunghi periodi di tempo. L’odontofobia, che può sembrare qualcosa di comico all’apparenza (a causa di tutte le storie, leggende e film creati intorno alla stessa), non è affatto da sottovalutare.

Secondo gli esperti infatti la “paura del dentista” colpisce una persona su cinque. Inoltre, da diversi anni ormai, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto l’odontofobia come una problematica di interesse clinico e che rappresenta il 15/20 % della popolazione mondiale.

Nel corso dei prossimi articoli è possibile comprendere in maniera approfondita cos’è l’odontofobia, quali sono le cause che conducono il paziente a questa paura, quali sono le conseguenze di un palato non curato e come affrontare al meglio queste sensazioni negative, al fine di eliminare le stesse e di accedere al famigerato studio senza grosse difficoltà.

 

Cos’è l’odontofobia?

L’odontofobia può essere riassunta come il terrore del dentista e di tutti gli aspetti ad essa correlati, in particolare le cure che l’operatore effettua sul paziente, spesso con l’ausilio di attrezzatura specifica. La fobia si palesa con l’esposizione, l’osservazione o persino, nei casi peggiori, con il semplice nominare di parole e di circostanze legate al dentista e al suo ambiente di lavoro. Le reazioni più comuni sono dettate da forti stati d’ansia e di panico, il che conduce inevitabilmente a sintomi collaterali, quali la sudorazione, la tachicardia, l’iperventilazione, la nausea, la bocca secca (o ipersalivazione), il fiato corto, i tremori e altri sintomi fisiologici.

 

Quali sono i comportamenti di un odontofobico?

La “paura del dentista” conduce spesso il paziente odontofobico ad una serie di “comportamenti scudo”, ovvero atteggiamenti e azioni anomale di difesa rispetto all’eventuale arrivo del giorno del controllo medico. Tra questi possiamo citare:

  • Il non prestare attenzione ai sintomi dolorosi a carico di bocca e denti, evitando il tal modo la visita dal dentista;
  • l’arrivo molto prima del previsto presso lo studio dentistico, con la speranza di arginare e limitare la paura irrazionale, spesso con scarsi risultati;
  • fingere di non avere questa specifica paura, ignorando i sintomi e i problemi che essa comporta;
  • disturbi ansiosi o addirittura depressivi, che si manifestano ogni volta che il termine “dentista” e affini viene citato;
  • l’autoconvincimento di un’immagine stereotipata della figura professionale del dentista, come di una persona chiusa, spesso arrabbiata e burbera, fredda, distaccata, incapace di provare empatia per i suoi pazienti. Da ciò la fobia potrebbe acuire gli effetti negativi, ritardando ulteriormente la visita di controllo;

Questa serie di atteggiamenti anomali possono farci comprendere quanto la nostra
mente contribuisca non poco all’idea del “dentista minaccia”. E’ perciò necessario,
prima di compiere qualsiasi altra azione, ascoltare e comprendere la nostra mente,
definendo la natura infondata della fobia stessa.

 

Nel prossimo articolo approfondiremo con un excursus quali sono le conseguenze in
merito ai sintomi sul nostro cavo orale e cosa comporta un’inadeguata cura dello
stesso. Infine scopriremo con quali metodi è possibile sconfiggere la fobia,
lasciandoci questo circolo vizioso innescato dalla nostra mente definitivamente alle
spalle.

 

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