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Estetica in Odontoiatria: Lo sbiancamento dentale – Parte 1

Estetica in Odontoiatria: Lo sbiancamento dentale – Parte 1

Avere un sorriso curato, con denti sani e bianchi, è un aspetto a cui molte persone aspirano. La soluzione a tal proposito è lo sbiancamento dei denti, un trattamento professionale che può essere effettuato periodicamente presso il proprio studio dentistico di fiducia. Aspetto rilevante di tale tipologia di trattamento è che può essere svolto sia in studio, grazie all’intervento di un operatore esperto, sia nella comodità di casa propria, attraverso l’ausilio di strumentazione specifica, idonea all’utilizzo domestico.

Entrando più nello specifico lo sbiancamento dentale è un particolare tipo di trattamento che ha come scopo quello di far risultare il colore dei denti più bianco e luminoso. È spesso difficile mantenere il bianco naturale dei denti mediante la semplice igiene orale quotidiana: sono tanti i fattori che possono portare i nostri denti a macchiarsi e a ingiallirsi, in primis le cattive abitudini, ad esempio il fumo di sigarette o l’assunzione di alcuni alimenti e bevande, come caffè, coloranti artificiali, tè, liquirizia ecc… Non è però da escludere che la causa di tale problematica sia di natura genetica: in tal caso, più che in altre circostanze, il trattamento professionale rappresenta la scelta preferibile.

Nel corso dell’articolo avremo modo di comprendere in cosa consiste lo sbiancamento dentale, quali sono i passaggi che definiscono tale tipologia di trattamento e quando è opportuno procedere con una seduta di sbiancamento dei denti, con modalità professionale, presso lo #StudioComar, o con una modalità domiciliare, con metodi meno invasivi e delicati. Nella seconda parte dell’articolo capiremo quali sono i vantaggi e i benefici di cui il paziente può giovare, quali sono le principali differenze tra sbiancamento dentale a LED e domiciliare e come è opportuno comportarsi per mantenere il più possibile bianchi i propri denti. Infine, come ormai di consuetudine, dedicheremo le righe finali dell’articolo al nostro Protocollo Comar e a come viene applicato alla pratica di sbiancamento dentale.

In cosa consiste lo sbiancamento dentale?

Lo sbiancamento dentale è un particolare tipo di trattamento odontoiatrico volto al miglioramento dell’estetica del nostro sorriso. Lo scopo è quello di ripristinare il bianco naturale dei nostri denti. Tale colorazione dentale infatti può modificarsi e alterarsi a causa di vari fattori, alcuni di tipo genetico, altri dovuti alle nostre abitudini scorrette. Lo sbiancamento dentale viene effettuato mediante l’utilizzo di strumentazione specifica, abbinata a particolari prodotti, la cui sostanza principale è il perossido di idrogeno. Tale sostanza chimica, insieme all’ossigeno prodotto nel corso del trattamento, agisce direttamente sulla superficie del dente e schiarisce, strato per strato, lo smalto.

Compresi gli aspetti fondamentali dello sbiancamento dentale è opportuno approfondire due questioni. La prima è che lo sbiancamento dei denti è spesso confuso, da chi non è esperto del settore, con la classica pulizia dei denti professionale: sono da considerarsi due trattamenti differenti, ma soprattutto che l’uno non sostituisce l’altro. Lo sbiancamento dei denti serve a ripristinare il colore naturale dello smalto, mentre la pulizia professionale dei denti è utile per rimuovere tartaro, placca e pigmenti, sedimentati nel tempo sulla superficie dentale.

La seconda questione riguarda le “soluzioni fai da te”. Esistono in commercio molti prodotti ad uso domestico, come dentifrici abrasivi, penne sbiancanti e kit di sbiancamento dentale. È necessario precisare che tali strumenti non possono in alcun modo sostituire una seduta di sbiancamento dei denti professionale, in quanto risultano scarsamente efficaci e, alcuni, anche dannosi. Inoltre si consiglia, soprattutto in casi in cui la problematica sia particolarmente presente, di non procedere in autonomia con queste soluzioni, che nel migliore dei casi, agiscono solo a livello superficiale.

Come viene svolto tale trattamento?

Lo sbiancamento dei denti può essere effettuato in più modi, a seconda dei casi e delle necessità del paziente. Si può procedere sia con il trattamento di tipo professionale in Studio, in tre modalità diverse, che con un trattamento professionale domiciliare. Nel primo caso il trattamento viene svolto mediante una lampada a LED, in abbinamento ad un gel a base di perossido di idrogeno. Tale trattamento ha una durata di 6 mesi fino ad un massimo di 12/18 mesi a seconda delle esigenze del paziente. Nel caso in cui fosse reputato necessario il trattamento può essere ripetuto anche ogni 6 mesi.

È possibile effettuare un trattamento leggero in Studio, della durata di circa 2 settimane, allo scopo di affrontare, nel migliore dei modi, un evento particolare, ad esempio un incontro per scopi personali o un matrimonio. Grazie ad un intervento di media efficacia, gli effetti del trattamento possono durare per 6/10 mesi ed infine, con una modalità ancor più efficace, il paziente può beneficiare dei risultati per circa 18/24 mesi. I prezzi variano a seconda della tipologia di trattamento, con costi contenuti per la prima tipologia, così progressivamente a salire in base al tipo di trattamento effettuato. Tutti i nostri sbiancamenti dentali sono svolti secondo i principi del nostro Protocollo Comar, al fine di non arrecare sofferenze, durante tutto il trattamento e nei giorni successivi.

La seconda opzione è quella domiciliare. Se infatti il paziente risulta particolarmente sensibile si può optare per una soluzione meno invasiva, ma altrettanto efficace. In questo caso vengono utilizzate delle mascherine personalizzate, che verranno applicate su entrambe le arcate contemporaneamente. Insieme a tali mascherine viene fornito dal dentista anche un gel sbiancante, da usare durante la sera e talvolta anche durante la notte, mentre si dorme. Si può trovare in varie soluzioni, più o meno ricche di perossido di idrogeno, in base alla sensibilità del paziente. Il trattamento ha una durata variabile e può essere abbinato al trattamento professionale, in caso di denti con colorazioni particolari e più complessi da trattare, per un lasso di tempo intorno ai 10-15 giorni.

Quando è opportuno procedere con lo sbiancamento dei denti?

Aspetto da ricordare è che lo sbiancamento dentale non cura patologie, bensì aiuta a migliorare l’estetica del nostro sorriso. Se i tuoi denti presentano macchie e colorazione poco gradevoli, a causa di vari fattori, e ciò ti fa sentire a disagio, non esitare a contattarci: l’equipe di #StudioComar è formata da dentisti qualificati e professionali, sempre a tua disposizione e pronti a valutare la soluzione migliore per le tue necessità.

 

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Estetica in Odontoiatria: Le faccette dentali – Parte 2

Estetica in Odontoiatria:

Le faccette dentali – Parte 2

Nel corso della prima parte dell’approfondimento in merito alle faccette dentali abbiamo compreso cosa sono, come vengono applicate sui denti del paziente e quali sono i casi, gli inestetismi, che possono essere curati attraverso tale tipologia di trattamento. Aspetto che andremo a trattare in questa seconda parte è quello relativo ai vantaggi, i benefici di cui il paziente può giovare in seguito all’applicazione delle faccette dentali. Molte persone infatti effettuano tale intervento per nascondere delle problematiche, per lo più di natura estetica e le cause possono essere differenti, ad esempio patologie a carico degli elementi dentari, discromie sulla superficie dentale etc.

Nel corso dell’articolo un paragrafo sarà dedicato alla differenza tra faccette dentali e corone dentali, spesso confuse da chi non ha dimestichezza con l’argomento e sulla base di quali fattori è preferibile l’applicazione dell’una o dell’altra protesi. Infine, come ormai accade in ogni nostro contenuto di approfondimento tecnico, le righe finali saranno interamente dedicate al Protocollo Comar e a come viene applicato su questo particolare trattamento estetico.

Vantaggi derivanti dall’applicazione di faccette dentali

L’applicazione di faccette dentali, al contrario da ciò che erroneamente si pensa, non dà vantaggi solo a livello estetico, ma anche di natura funzionale e psicologica. Inoltre, aspetto importante da sottolineare è che tali vantaggi hanno sempre dei risvolti benefici per il paziente. In seguito è possibile trovare un elenco di tutti i principali vantaggi e una lista dei benefici che ne conseguono:

  • In termini di rapporto costi/benefici è la soluzione migliore.
  • L’anestesia non risulta necessaria nella maggior parte dei casi.
  • Le faccette si prestano alla personalizzazione, in quando sono realizzate con materiale resistente e adatto ad operazioni di adattamento.
  • È un trattamento molto veloce e poco doloroso per il paziente.

Invece, i benefici derivanti da tali vantaggi sono presenti nella lista che segue.

  • Il paziente può beneficiare di un sorriso bello, armonioso e piacevole esteticamente, evitando soluzioni più costose e fastidiose, in casi che necessitano l’utilizzo di apparecchi ortodontici.
  • Possono essere ricostruiti e sistemati denti considerati antiestetici, aventi quindi abrasioni, forme irregolari o inadatte alle dimensioni dell’intera arcata dentaria, rotti o scheggiati.
  • Aiuta in caso di forte sensibilità dentale.
  • È perfetto in caso di presenza nel cavo orale di denti macchiati, anche perchè può essere scelta la faccetta avente la cromaticità di colore più adatta e che meglio si abbina alla nostra dentatura;
  • Elimina il difetto estetico di diastema, noto come lo “spazio fra i denti”.

Differenza tra faccette e corone dentali

Sia le faccette che le corone dentali vengono utilizzate per migliorare la condizione estetica del nostro sorriso, ma presentano alcune sostanziali differenze. Entrambi i trattamenti vengono considerati dei restauri dentali, come riportato nei precedenti paragrafi, ma c’è una differenza importante per quanto riguarda la loro applicazione. Per applicare una corona infatti è necessario asportare una maggiore quantità di smalto del dente originale, in quanto la corona dentale ha bisogno di uno spazio maggiore rispetto alla faccetta per la sua applicazione. Inoltre una corona dentale ricopre interamente la superficie del dente naturale, al contrario della faccetta dentale che ne ricopre soltanto la porzione anteriore.

Quando è preferibile l’applicazione delle faccette e quando quella delle corone?

La risposta più corretta a tale quesito è che dipende dalla condizione del dente da trattare. Se infatti quest’ultimo risulta molto danneggiato, ad esempio a causa di una carie o per altre gravi patologie, è preferibile l’uso della corona, che garantisce maggiore protezione al dente originale e lo rende funzionale al 100%. Da ricordare che, anche se il problema è di lieve entità, se comprende tutta la superficie del dente è necessario ricorrere alla corona, in modo tale da migliorare l’estetica ed eventualmente la funzionalità del dente, in ogni sua parte.  Le faccette dentali invece sono la scelta migliore quando il problema è di lieve entità e circoscritto, ma soprattutto riguarda principalmente una problematica di natura estetica. Tale scelta è adatta in caso di denti scheggiati, macchiati o con piccole irregolarità.

Tempi di guarigione e mantenimento delle faccette dentali

Il primo aspetto da sottolineare è che, al termine dell’applicazione, le faccette non hanno tempi di guarigione e non comportano dolore e sofferenza, in quando si tratta di un trattamento meccanico e non di una pratica chirurgica. Inoltre le faccette dentali non richiedono alcuna particolare manutenzione, se non la classica cura quotidiana dell’igiene orale e una pulizia professionale periodica, all’incirca ogni 6 mesi. Al termine di tale arco temporale è però importante controllare e verificare che non ci sia stata perdita di adesione, che potrebbe causare il distacco della faccetta dal dente. È infine importante ribadire che il vizio del fumo di sigarette, come in tutti i tipi di restauri dentari, può danneggiare e usurare le faccette ed è pertanto preferibile evitare.

Perché con noi non fa male?

A caratterizzare ogni operazione effettuata in Studio è il nostro Protocollo Comar. Per noi infatti al primo posto ci siete voi, i nostri clienti, le vostre necessità e le vostre esigenze, in tutte le fasi d’intervento. Nonostante l’applicazione delle faccette dentali non procuri particolari sensazioni di malessere e di sofferenza, il Protocollo Comar si evince anche dal punto di vista della manualità dell’operatore, delle competenze e dell’esperienza maturate nel tempo. Inoltre, qualora risultasse necessario, anche nel caso dell’applicazione delle faccette dentali possiamo minimizzare dolore e sofferenza, applicando pomate anestetizzanti o la classica anestesia locale.

 

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Estetica in Odontoiatria: Le faccette dentali – Parte 1

Estetica in Odontoiatria:

Le faccette dentali – Parte 1

Molte persone si sentono a disagio a mostrare i propri denti. Questi infatti, nel corso del tempo e sulla base di varie situazioni, si possono scheggiare, macchiare, consumare o addirittura rompere, creando inestetismi poco piacevoli a livello estetico. Altre situazioni che possono comportare disagio rispetto ai nostri denti sono le otturazioni, soprattutto se presenti nel cavo orale da molto tempo, oppure denti storti o con spazi evidenti tra gli stessi.

L’aspetto del nostro sorriso, a causa di tali problematiche, diventa antiestetico e ciò crea situazioni di imbarazzo e fastidio in momenti di convivialità e di socialità. La soluzione, per tutti i casi risultanti idonei, è l’applicazione delle faccette dentali. Grazie alle faccette dentali molte persone riescono a risolvere i loro problemi, tornando a sorridere come quando erano giovani o addirittura bambini.

Spesso pensiamo che le cure dentali siano necessarie solo per una questione puramente estetica, ma in realtà hanno un risvolto positivo anche a livello psicologico. Le faccette dentali, in particolare, sono utili per migliorare la propria autostima e la vita sociale: tale tipologia di trattamento infatti non “copre” semplicemente il dente originale, ma gli conferisce una nuova forma, lunghezza, posizione e colore.

L’articolo è un approfondimento dettagliato in merito a tutto ciò che riguarda le faccette dentali: lo scopo è quello di spiegare come viene effettuata la loro applicazione e quando risulta necessaria. Nella seconda parte la lettura prosegue con un’analisi dei vantaggi di cui il paziente può beneficiare, la differenza tra le faccette e le corone dentali e le situazioni che portano alla scelta dell’una o dell’altra tipologia di protesi.

Cosa sono le faccette dentali?

Le faccette dentali sono un particolare tipo di protesi da applicare sulla superficie del dente, allo scopo di migliorare la condizione estetica della dentatura e il sorriso del paziente. Sono caratterizzate da uno spessore ridotto, all’incirca quello di una lente a contatto. Risultano particolarmente utili per risolvere problematiche che riguardano il singolo dente, in particolare la sua forma, quando la sua superficie e i suoi contorni risultano irregolari, la posizione, ad esempio quando ci troviamo di fronte a un caso di diastema (lo “spazio tra i denti”) o il colore, in caso di macchie o discromie della colorazione dello smalto.

Come vengono applicate?

Prima di comprendere come vengono applicate le faccette dentali è necessario chiarire una questione. Questa tipologia d’intervento presume molta esperienza e capacità tecnica da parte dell’operatore, in quanto riguarda una parte molto evidente del cavo orale. Solo se l’applicazione viene svolta nella maniera opportuna, come garantiamo presso il nostro Studio, si può ottenere un risultato piacevole dal punto di vista estetico e duraturo nel tempo.

Prima di procedere con l’intervento vero e proprio è importante effettuare una visita preventiva, volta a capire come intervenire nella maniera migliore. Solo dopo tale passaggio il dentista può procedere con la limatura dei denti interessati. In alcuni casi è necessario somministrare una leggera dose di anestesia locale. Anche questo passaggio viene svolto in modo da non far provare dolore al paziente, secondo i principi del nostro Protocollo Comar, e tali attenzioni perdurano per tutto il corso dell’intervento. La limatura viene fatta sullo smalto del dente, in modo molto superficiale, affinché le faccette possano ancorarsi saldamente sulla superficie dentale. Le faccette vengono scelte in base al colore e alla forma desiderata, al fine di ottenere un risultato il più possibile conforme alle esigenze del paziente. Per avere la certezza che queste siano realizzate in modo corretto si procede, prima dell’applicazione definitiva, con una prova estetica. Grazie a tali prove il dentista, in caso di necessità, può compiere le opportune modifiche.

L’applicazione delle faccette sullo smalto limato dei denti viene effettuata con una particolare resina adesiva e con una lampada polimerizzatrice. Grazie a quest’ultima la resina viene polimerizzata e asciugata, creando un fissaggio duraturo e sicuro nel tempo.

Quando è opportuno applicare le faccette dentali?

Esistono diverse tipologie di inestetismi che possono essere risolte tramite l’applicazione delle faccette dentali estetiche, come riportato nell’elenco che segue:

  • denti rotti o scheggiati;
  • denti con più otturazioni o con residui di otturazioni vecchie,
  • denti storti;
  • diastema (definito comunemente “spazio tra i denti”);
  • denti ingialliti o con macchie;
  • denti sottodimensionati;
  • denti consumati, usurati dalla masticazione;

Nella seconda parte andremo ad analizzare i vantaggi, i benefici di cui il paziente può giovare con tale trattamento estetico, quando è preferibile applicare le faccette e quando le corone e quali sono le differenze che intercorrono tra quest’ultime. Inoltre il paragrafo finale è dedicato al nostro Protocollo Comar e a come viene applicato a tale tipologia d’intervento.

 

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Estetica in Odontoiatria: introduzione all’argomento

Estetica in Odontoiatria:

Introduzione all’argomento

La cura e il benessere generale della persona sono aspetti che molte persone non trascurano, dando a questi le giuste attenzioni. La cura della persona non comprende soltanto l’immagine che gli altri vedono del nostro corpo, ma anche del nostro sorriso. Denti storti, rotti, scheggiati, cariati o macchiati possono infatti essere la causa di molti disagi, al pari di una qualsiasi problematica relativa al nostro corpo. Per tale ragione, in questi casi, tendiamo a correre ai ripari, cercando una soluzione nel più breve tempo possibile.

Oggi l’estetica dentale può accorrere in nostro aiuto con soluzioni specifiche ed efficaci, che hanno come obiettivo non solo la salvaguardia della salute della bocca, ma soprattutto la possibilità di avere un sorriso bello e piacevole, che non sia fonte di vergogna o imbarazzo nei momenti di convivialità. Inoltre oggi i trattamenti estetici dentali vengono svolti in totale sicurezza, in tempi rapidi e con la totale assenza di dolore (o minima sofferenza) e fastidi da parte del paziente. Ciò è possibile anche grazie all’invenzione della laserterapia odontoiatrica, sempre più diffusa e adoperata negli studi dentistici.

In questo articolo andremo ad approfondire gli aspetti generali dell’odontoiatria estetica e analizzeremo tutte le problematiche che tale branca dell’odontoiatria risolve. Infine conosceremo nel dettaglio le principali tipologie di d’intervento/trattamento di natura estetica offerte presso lo #StudioComar.

Cos’è l’estetica in odontoiatria?

L’odontoiatria estetica è una branca dell’odontoiatria il cui scopo è la risoluzione e il trattamento di problematiche relative all’aspetto della nostra dentatura e del nostro sorriso. Si occupa di tutti quei casi in cui il paziente presenta delle particolari asimmetriche, delle particolarità che determinano disomogeneità e discontinuità, nel cavo orale. Grazie a tali tipologie di trattamento il dentista può migliorare forma, colore, omogeneità, posizionamento e integrità dei denti, ma anche modellare e rendere più armoniosa la morfologia delle gengive.

Aspetto da sottolineare è che tutti gli interventi di estetica odontoiatrica non hanno un risvolto esclusivamente estetico, seppur sia quello principale, bensì anche funzionale, in quanto migliorano la capacità di masticare, e non ultima psicologica, in quanto, eliminando la fonte del proprio disagio o imbarazzo, il paziente beneficerà di una ritrovata serenità.

Quali sono le problematiche che può curare/migliorare?

Sono diverse le problematiche che l’odontoiatria estetica può curare e trattare. Per agevolare la comprensione di tali problematiche ai nostri lettori abbiamo deciso di farne una lista delle principali:

  • denti rotti o scheggiati, a causa di traumi subiti a carico del cavo orale;
  • carie, soprattutto se presenti in vicinanza della gengiva;
  • asimmetria dentale, denti irregolari, dentatura in generale poco uniforme e piacevole a livello estetico/funzionale;
  • diastema (spazio tra i denti);
  • cambio di colorazione dello smalto e macchie dentali;
  • mancanza di uno o più denti;
  • morfologia della gengiva da correggere.

Tipologie d’intervento

L’estetica dentale, come si evince dai precedenti paragrafi, comprende varie tipologie di trattamento/intervento, tutte accomunate dall’obiettivo di risolvere o migliorare le problematiche poc’anzi citate. Segue un breve elenco che riassume tutti gli interventi di estetica odontoiatrica.

  • SBIANCAMENTO DEI DENTI: si tratta di un particolare tipo di trattamento odontoiatrico il cui obiettivo è riportare i denti alla loro colorazione naturale. La causa della colorazione anomala e delle macchie sullo smalto dei denti è il consumo di bevande, come ad esempio il caffè o il vino, o il vizio del fumo di sigarette. Il trattamento viene svolto con l’ausilio di particolari agenti smacchianti, ad uso prettamente professionale e molto potenti, in grado di scolorire sia lo smalto che la dentina e riportando il dente alla sua gradazione di bianco naturale. Anche in questo caso, come in altre tipologie d’intervento citate in precedenza nei nostri approfondimenti tecnici, l’esperienza e la manualità dell’operatore è fondamentale: sarà lui infatti, in fase di trattamento, a regolare la quantità di agente sbiancante necessario, al fine di ottenere il miglior risultato possibile.
  • FACCETTE DENTALI: sono piccole protesi in ceramica, dello spessore di circa un millimetro, che vengono applicate sulla superficie anteriore del dente, a seguito di un processo di limatura superficiale. Il suo obiettivo è quello di “coprire”, o comunque nascondere, le imperfezioni presenti sui denti, ad esempio macchie, scheggiature, forme anomale, asimmetrie e distemie. L’esperienza dell’operatore è particolarmente evidente in caso di applicazione delle faccette durante la fase di prova, in quanto sarà lui a scegliere, grazie alle competenze tecniche acquisite nel tempo, la protesi più adatta, a seconda della forma del dente da trattare e del colore della dentatura.
  • CORONE DENTALI: l’utilizzo di tali protesi è simile a quello delle faccette dentali, ma permette di ricoprire non solo la superficie anteriore del dente, bensì tutta la sua parte esterna. Vengono adoperate quando il dente da trattare è molto danneggiato, ad esempio nel caso in cui sia rotto.
  • RIMODELLAMENTO GENGIVALE: è un particolare tipo d’intervento chirurgico, spesso svolto tramite specifica strumentazione laser a erbio. Lo scopo è quello di donare alla gengiva un aspetto più armonioso. L’operazione può essere sia di rimozione che, in alcuni casi, di aggiunta della gengiva.

 

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Laser in Odontoiatria: curare la piorrea con la laserterapia – Parte 4

Laser in Odontoiatria:

Curare la piorrea con la laserterapia – Parte 4

Malattie croniche, predisposizione genetica, scarsa igiene orale e persino il fumo di sigarette: tante sono le ragioni, le cause, per cui si può sviluppare la piorrea nel proprio cavo orale. La parodontite, questo il termine medico con cui viene definita la piorrea, non è altro che una malattia di origine batterica, che attacca i tessuti del cavo orale responsabili del sostegno dei denti. Può colpire i tessuti molli, le gengive e l’osso. Nei casi più gravi questi vanno incontro a necrosi, determinando la perdita dei denti nell’area coinvolta dalla patologia.

La cura tradizionale, e più comune, della piorrea prevede l’uso di una particolare tecnica, detta nel linguaggio medico odontoiatrico “scaling e root planning: levigatura radicolare”, una manovra che richiede grande manualità da parte dell’operatore e che permette di rimuovere la placca e il tartaro depositati a livello sottogengivale. Tuttavia nei casi più gravi, quando ormai si sono formate le tasche parodontali, è necessario rimuovere l’infezione maturata sotto la superficie della gengiva. Il dentista procede quindi con il classico metodo chirurgico, incidendo, con l’ausilio di un bisturi, la gengiva e agendo su di essa ed eventualmente sull’osso.

Tale metodologia determina una serie di svantaggi, ad esempio il provare dolore dopo la seduta operatoria e la necessità di ricorrere a farmaci antidolorifici e anestetizzanti. La soluzione a tali problemi è la laserterapia: grazie all’uso del laser è possibile rimuovere tutti i batteri presenti nel tessuto gengivale senza praticare incisioni, ma soprattutto senza procurare dolore e particolari fastidi al paziente, pur praticando root planning: levigatura radicolare. Di conseguenza diventa del tutto inutile ricorrere a farmaci antidolorifici e anestetizzanti. Infine, altro vantaggio davvero importante è che, dal momento che la gengiva non viene incisa, tale tipologia di intervento non provoca sanguinamento, come al contrario accade con la tecnica tradizionale, nel totale rispetto delle esigenze del paziente.

L’articolo è un valido approfondimento riguardo la cura della piorrea con la tecnica della laserterapia. Capiremo nel dettaglio cos’è, come funziona e quali sono i principali vantaggi di cui il paziente può beneficiare. Infine le righe finali saranno interamente dedicate al nostro Protocollo Comar, un brevetto di cui il nostro Studio è orgoglioso e che da sempre ci distingue dalla concorrenza.

Come viene curata la piorrea con la tecnica a laserterapia?

Per curare la piorrea servendosi della tecnica a laserterapia è necessario utilizzare il laser a neodimio, uno strumento medico specifico di cui abbiamo ampiamente discusso nell’articolo ad esso dedicato. Il principale vantaggio è che con la laserterapia l’intera operazione è svolta senza effettuare tagli e incisioni sui tessuti molli coinvolti. Nella maggior parte dei casi il laser è capace di rimuovere ogni traccia di batteri dal tessuto gengivale. Tuttavia nei casi più gravi la laserterapia viene utilizzata come cura preventiva e propedeutica a una successiva operazione con lama/bisturi classico, semplificando in tal modo il tradizionale intervento. Inoltre grazie all’utilizzo di tale tecnica è possibile ottenere un “incremento di osso virtuale”, visibile in radiografia. Nonostante la patologia abbia distrutto la parte minerale dell’osso permane la parte fibrosa che, anziché essere asportata, come nel caso di intervento chirurgico classico, viene preservata e conservata, potendo quindi rimineralizzarsi e guarire nel corso del tempo. Per tale ragione l’osso è definito virtuale: è stato infatti distrutto dalla patologia ma, nonostante ciò, è reale il vantaggio ottenuto dalla tipologia di intervento. Per giungere a completa guarigione il paziente dovrà attendere dai 7 agli 8 giorni e durante questo lasso di tempo non sentirà nè dolore nè fastidio.

Vantaggi ottenuti curando la piorrea con laserterapia

Curare la piorrea con la tecnica a laserterapia presume molti vantaggi rispetto al metodo tradizionale, tramite intervento chirurgico. A tale proposito esistono numerosi centri in Italia che si occupano esclusivamente di laserterapia, in particolare della cura della piorrea con l’utilizzo di strumentazione laser. Si tratta di cure specifiche e molto dispendiose, di cui però molti pazienti che soffrono di tale patologia sono attratti, in quanto possono beneficiare di una guarigione migliore rispetto a quella auspicata con tecnica chirurgica tradizionale. I vantaggi che si possono ottenere possono essere così riassunti:

  • È possibile procedere durante l’intervento senza l’uso di terapia anestetizzante o farmaco.
  • Il paziente non proverà nè dolore nè particolari fastidi, durante e dopo l’intervento.
  • I tempi di guarigione risultano più rapidi e di facile gestione, soprattutto per la totale assenza di dolore.
  • Il sanguinamento gengivale, normalmente presente in quantità variabile durante un classico intervento chirurgico, è limitato e quasi del tutto assente.
  • Preserva i tessuti sani presenti nell’area da trattare contribuendo al loro decongestionamento, all’eliminazione della carica batterica e al processo di biostimolazione delle cellule.

Protocollo Comar applicato ad un intervento per curare la piorrea con laserterpia

Tra gli aspetti che mettiamo sempre al primo posto da Studio Comar ci siete voi, i clienti, che giorno dopo giorno date fiducia al nostro operato. Alla base di ogni intervento c’è una regola, per noi una sorta di mantra da quale non possiamo prescindere, ovvero “l’assenza di dolore e il minimo disturbo”. Un utilizzo sapiente della laserterapia, compiuto da mani esperte e con grande competenza tecnica, rispondono esattamente a questa esigenza, garantendo ad ogni paziente una seduta quanto più possibile tranquilla e serena. Per noi il #ProtocolloComar però è molto di più: significa porre la giusta attenzione e premura ad ogni seduta e ad ogni caso, comprendendo necessità e dubbi di tutti i nostri pazienti in egual misura.

 

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Laser in Odontoiatria: curare la carie con la laserterapia – Parte 3

Laser in Odontoiatria:

Curare la carie con la laserterapia – Parte 3

Molte persone sono propense a evitare e saltare per lungo tempo le sedute dal dentista. Ciò avviene soprattutto per paura di subire dolore a causa della strumentazione adoperata. Tale situazione si palesa in maniera preponderante quando si parla di una carie: per curarla infatti è necessario l’utilizzo di uno strumento che a molti incute vero e proprio terrore, ovvero il trapano.

Tuttavia l’evoluzione e il progresso sociale ci hanno portati a numerose invenzioni che ci consentono di curare una carie, qualsiasi sia il suo stato, senza dolore o particolare fastidio da parte del paziente. Oggi infatti il vecchio e poco apprezzato trapano è stato sostituito dal laser, una tecnologia usata ormai in numerosi campi medici e che sta riscuotendo sempre più successo. In particolare, nel caso della carie, il laser permette di asportare la materia malata del dente al pari di un qualsiasi trapano, evitando però lo svantaggio più importante che quest’ultimo porta con sé, ovvero il dolore, più o meno importante, durante tutta la seduta e, di conseguenza, l’utilizzo di farmaci anestetizzanti per attutirlo. Inoltre, come ribadito negli articoli precedenti inerenti alle due principali tipologie di laser, a neodimio e a erbio, la laserterapia applicata alla cura delle carie si dimostra perfetta in pedodozia, per interventi di natura chirurgica rivolta a bambini.

L’articolo è un utile approfondimento per comprendere meglio tutto ciò che riguarda la laserterapia applicata alla cura delle carie. Capiremo come avviene, come si svolge la rimozione di una carie con laserterapia, quali sono i vantaggi, i benefici di cui un paziente può giovare, e quali sono i tempi di guarigione. Infine l’ultimo paragrafo è interamente dedicato all’applicazione del nostro #ProtocolloComar a tale tipologia di intervento.

Come viene curata una carie con tecnica a laserterapia?

Una carie può essere certamente curata con laserterapia. Si utilizza il laser a erbio, il quale consente di operare su tessuti duri, ovvero sul dente stesso. Si procede rimuovendo tutta la parte malata, il tessuto carioso, strato per strato, fino a pulizia ultimata. A volte, nei casi più complessi, è necessario terminare una seduta di laserterapia di una carie effettuando una leggera rifinitura con il trapano classico. Il vantaggio è che, anche in tali circostanze, il trapano verrà utilizzato solo per i passaggi finali dell’intervento. A seguito della rimozione della carie si procede sterilizzando la superficie trattata e procedendo con l’otturazione della cavità, formata a seguito della pulizia del dente. Tale operazione viene effettuata con l’ausilio di particolare materiale, come già citato negli approfondimenti precedenti. Per quanto riguarda i tempi di guarigione un intervento su carie eseguito con laserterapia non comporta nessuna differenza rispetto al metodo classico. Al termine della seduta infatti il dente può essere adoperato per la masticazione, senza alcun tempo di attesa e senza alcuna terapia farmacologica.

Vantaggi ottenuti curando la carie con laserterapia

Curare una carie mediante l’ausilio di strumentazione laser assicura numerosi vantaggi rispetto al metodo tradizionale, che comporta l’utilizzo del trapano. In seguito un breve elenco ci aiuta a fare chiarezza su quelli principali:

  • Quando l’intervento non è particolarmente complesso, ad esempio in caso di carie lieve o superficiale, è possibile procedere senza l’ausilio di terapia anestetizzante o farmaci.
  • Il paziente non prova particolare dolore o fastidio durante l’intera seduta.
  • Trattare con laserterapia una carie in pedodonzia (interventi di natura chirurgica sui bambini) è la scelta migliore, in quanto evita condizioni di dolore, di fastidio o di paura, spesso presente quando viene utilizzato il trapano.

L’intero intervento viene portato a termine in tempi più rapidi, in quando non sono necessarie interruzioni dovute a condizioni di malessere e fastidio provate dal paziente.

Protocollo Comar applicato ad un intervento di rimozione di una carie con laserterpia

Aspetto fondamentale da ricordare è che l’utilizzo di tale tecnologia per la cura delle carie garantisce al paziente qualcosa che noi ci auspichiamo da sempre, ovvero “l’assenza di dolore e il minimo disturbo”. Tuttavia le attenzioni che intendiamo rivolgere a chi ci dà fiducia sono diverse. Usare strumentazione medica specifica come un dispositivo laser a erbio presume esperienza e competenza. La manualità dei nostri operatori nella gestione degli strumenti di laserterapia garantisce massima efficacia e soluzioni definitive al problema della carie. Ma la nostra affidabilità non si limita a questo: dedichiamo molta attenzione ad ogni domanda e dubbio dei nostri pazienti, analizzando singolarmente ogni caso e offrendo il meglio per ciascuno di loro. #ProtocolloComar significa proprio questo: professionalità, rispetto e passione, per ogni nostro agire.

 

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Laser in Odontoiatria: il laser a erbio – Parte 2

Laser in Odontoiatria:

Il laser a erbio – Parte 2

Come già ribadito nell’articolo precedente, riguardo il laser a neodimio, l’utilizzo della laserterapia in campo odontoiatrico è una risorsa davvero preziosa. Negli ultimi tempi infatti, sta avvicinando molte persone odontofobiche sulla strada della prevenzione e della salute del proprio cavo orale, in quanto viene meno il timore di provare dolore in seguito all’utilizzo degli strumenti classici del dentista, primi fra tutti il bisturi e il trapano. Anche il laser a erbio, come il laser a neodimio, permette una riduzione drastica degli stati dolorosi, durante e dopo l’intervento, e assicura tempi di guarigione nettamente inferiori e rapidi. I vantaggi dell’utilizzo del laser a erbio sono davvero molti, tra questi possiamo citare il fatto che, nella quasi totalità dei casi, non è necessario l’utilizzo dell’anestesia, come al contrario accade con il tradizionale intervento con i bisturi o con i manipoli (trapani odontoiatrici). Inoltre, proprio per il suo essere poco doloroso, risulta perfetto in pedodonzia, in caso di otturazioni o di interventi chirurgici su pazienti bambini.

Grazie a questo articolo il lettore potrà fare chiarezza in merito al laser a erbio. Capiremo nel dettaglio cos’è, come viene utilizzato e per quali tipologie di intervento è migliore. Segue un focus interamente dedicato ai vantaggi e ai benefici, di cui il paziente può giovare durante la seduta operatoria e durante il periodo di guarigione, potendo così compiere una valutazione oggettiva delle maggiori differenze con i metodi d’intervento classico. Infine le righe finali sono dedicate all’aspetto che più ci contraddistingue dalla concorrenza, il nostro #ProtocolloComar, in particolare quando viene applicato su interventi svolti con l’utilizzo di questo specifico strumento.

Cos’è il laser a erbio?

Il laser a erbio/yag è uno strumento straordinario che consente, in campo odontoiatrico, di operare direttamente anche sui tessuti duri, in altre parole sul dente stesso, al contrario del laser a neodimio, che viene adoperato solo su tessuto molle. La sua principale azione è quella di praticare l’asportazione del tessuto, strato per strato, ed è spesso utilizzato in casi di ablazione, di rimozione di materiale carioso e su tessuti molli. Può essere adoperato anche in caso di sbiancamento dentale. Tuttavia il laser a erbio è ad oggi poco adoperato per tale funzione, in quanto esistono metodi di trattamento dello smalto dei denti più moderni e efficaci.

Come nel caso del laser a neodimio, anche con il laser a erbio è possibile modulare la potenza d’azione, usufruendo di funzioni differenti e adatte allo specifico caso. Il fascio luminoso del laser può quindi essere più forte o più debole a seconda di ciò che si vuole effettuare: maggiore sarà la potenza, maggiore la capacità di asportazione del tessuto da rimuovere, ad esempio una carie o parte di tessuto molle.

Vantaggi ottenuti dall’utilizzo del laser a erbio

I benefici di cui il paziente può giovare durante e dopo un intervento effettuato con il laser a erbio sono diversi. In seguito è possibile trovare un elenco che riassume i principali:

  • Se l’intervento non è particolarmente complesso, ad esempio una carie semplice, si può operare senza l’ausilio di terapia anestetizzante o farmaco.
  • Il paziente vive la seduta in maniera meno dolorosa e fastidiosa.
  • I tempi di guarigione dei tessuti molli (gengive, mucosa e neoformazioni del cavo orale) risultano più rapidi e di facile gestione, in quanto vi è assenza di dolore.

È un tipo di trattamento molto adatto in pedodonzia (interventi di natura chirurgica sui bambini), soprattutto in caso di carie, in quanto il paziente non percepisce dolore, fastidio o paura dovuta all’utilizzo del classico trapano.

Protocollo Comar applicato ad interventi con laser a erbio/yag

Per ogni tipologia di operazione praticata presso il nostro Studio, che sia esso un intervento con metodo tradizionale o un trattamento con laserterapia, l’applicazione del #ProtocolloComar risulta una certezza, una costante dal quale non si può prescindere. Il fatto che un intervento con laser a erbio garantisca “assenza di dolore e minimo disturbo”, non esclude la nostra professionalità e i migliori riguardi nei confronti dei pazienti. Ogni agire infatti mette al centro i loro interessi e le loro esigenze e ogni caso è trattato singolarmente, valutando con cura e attenzione le procedure più adatte. Ciò è possibile anche grazie ai nostri operatori, il nostro team, composto da persone competenti e affidabili, che hanno maturato negli anni l’esperienza necessaria per maneggiare tale specifica strumentazione.

 

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Laserterapia in Odontoiatria: il laser a neodimio – Parte 1

Laserterapia in Odontoiatria: 

Il laser a neodimio – Parte 1

L’utilizzo della laserterapia in campo odontoiatrico è ormai sempre più diffusa e risulta molto vantaggiosa per tutti quei pazienti che soffrono di odontofobia, in altre parole della paura per i classici strumenti da dentista, come i bisturi e i trapani, ma soprattutto della paura di provare dolore, dal momento in cui si inizia la terapia, fino alla completa guarigione. Grazie alla strumentazione laser qualsiasi trattamento effettuato, ad esempio un intervento di natura conservativa (otturazione), chirurgica o di pedodonzia, quindi a contatto diretto con i bambini, risulterà molto meno doloroso e confortevole per il paziente durante tutta la seduta, con tempi di guarigione decisamente più rapidi rispetto alle tecniche tradizionali.

Esistono due diverse tipologie di laser utilizzate in campo odontoiatrico. Si tratta del laser a neodimio/yag e del laser ad erbio/yag. In particolare l’articolo è un approfondimento riguardo il primo degli strumenti medicali appena citati. Analizzeremo tutti i suoi aspetti più determinanti, cos’è il laser a neodimio, qual è la sua funzione e il suo utilizzo, in altre parole in quali casi si rivela efficace e risolutivo, ma soprattutto quali sono i vantaggi e i benefici per il paziente, sempre con un occhio di riguardo a ciò che distingue il nostro Studio dalla concorrenza, ovvero il #ProtocolloComar.

Cos’è la laserterapia a neodimio?

La laserterapia effettuata con laser a neodimio/yag è forse una delle invenzioni più rilevanti in campo medico, in quanto consente di effettuare interventi di natura chirurgica e non, talvolta anche molto invasivi, senza provare particolare dolore o fastidio, spesso totalmente assenti, e con tempi di guarigione più rapidi. Questo perché con laser a neodimio si opera sui tessuti molli (gengive) e non vengono né praticate incisioni, né tantomeno suture al termine dell’intervento.

Tale strumento medico permette inoltre di modulare la sua potenza d’azione. È infatti possibile intervenire nel cavo orale del paziente in modi differenti. Con una potenza bassa è un utile biostimolatore dei tessuti, in quanto possiede un effetto stimolante per la loro rigenerazione e per la riproduzione cellulare. Inoltre, sempre con bassa potenza, viene adoperato anche per la sua azione sterilizzante. Con potenza alta, al contrario, è un perfetto sostituto del bisturi tradizionale: è in grado di recidere, di “tagliare” il tessuto molle su cui è necessario intervenire, senza creare ferite e con una coagulazione rapida e contestuale.

Vantaggi ottenuti dall’utilizzo di laser a neodimio

I vantaggi ottenuti da una seduta di laserterapia con laser a neodimio possono essere così riassunti:

  • È meno doloroso rispetto al tradizionale intervento con bisturi classico. In alcuni casi, se la soglia di dolore del paziente non risulta eccessivamente bassa, basterà l’applicazione locale di una pomata anestetizzante, senza l’uso di ulteriori farmaci e anestesie.
  • Crea emostasi e non necessita di suture post intervento.
  • La guarigione è più rapida, di norma completa dopo 7/8 giorni, e quasi del tutto priva di dolore e fastidio.

Inoltre è possibile, in casi selezionati, utilizzarlo per la cura di parodontite nell’adulto (piorrea), ottenendo una guarigione migliore rispetto agli interventi chirurgici classici, con l’ulteriore vantaggio della rigenerazione (ricrescita) dell’osso, il tutto senza dolori né durante né dopo la seduta operatoria.

Protocollo Comar quando si effettuano interventi con laser a neodimio/yag

Nonostante la stessa tipologia d’intervento escluda la possibilità di dolore e minimo disturbo, anche in tal caso il nostro #ProtocolloComar viene applicato in modo serio e nel totale rispetto del paziente e delle sue necessità. Protocollo Comar infatti non significa solo “assenza di dolore e minimo disturbo”, ma è anche sinonimo di esperienza e di professionalità. I nostri operatori sono persone competenti e affidabili, con elevata manualità nella gestione della strumentazione specifica. Ogni paziente è accompagnato con premura e attenzione durante tutte le fasi di intervento, dalla visita pre operatoria a quella di controllo finale. Siamo inoltre disponibili a rispondere ad ogni domanda che ci viene posta e a dare rassicurazioni rispetto tutte le operazioni che verranno effettuate, al fine di infondere nei pazienti sicurezza e fiducia.

 

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Terapia senza Dolore: L’Implantologia a carico immediato – Parte 15

Terapia senza Dolore:

L’implantologia a carico immediato

La tecnologia e la scienza medica in campo odontoiatrico hanno compiuto notevoli passi avanti, tanto da poter avere un nuovo sorriso con la sostituzione di denti mancanti in brevissimo tempo, senza dover attendere il processo di osteointegrazione. Esso infatti richiede, come abbiamo scoperto in altri approfondimenti, dai sei agli otto mesi al fine di raggiungere la completa guarigione.

Si tratta di una tecnica di implantologia sempre più apprezzata e diffusa, proprio per l’immediatezza dei risultati: basti pensare che molti studi dentistici pubblicizzano tale pratica come la possibilità di ottenere “denti fissi nella stessa seduta chirurgica in 24/48h”. Il termine reale con il quale però è definita questa tecnica chirurgica è Implantologia a carico immediato.

Molti sono gli aspetti che la caratterizzano ed è per questo che saranno tutti approfonditi e spiegati nel corso dell’articolo. Conosceremo cos’è l’Implantologia a carico immediato, quali sono i benefici e i vantaggi che la definiscono, ma soprattutto quali sono i passaggi, il processo che porta alla sostituzione dei denti mancanti con una nuova protesi fissa nei tempi suddetti.

Cos’è l’Implantologia a carico immediato?

L’implantologia a carico immediato è una particolare tecnica di implantologia che permette l’inserimento in tempi rapidi di una nuova protesi, un impianto appunto, di norma in meno di 48 h. I risultati, come per tutti i casi di implantologia, sono di natura estetica e funzionale (quest’ultimo aspetto dopo circa 40 giorni dall’intervento).

Grazie a tale tecnica implantologica il paziente può beneficiare di un nuovo sorriso, seppur non immediatamente funzionale, a differenza della tecnica implantare standard, per cui è necessario attendere 60/90 giorni prima di inserire il dente.

A differenza della tecnica tradizionale però tale tipologia di impianto ha una diversa funzionalità: il contatto dei denti infatti è possibile solo quando si realizza una protesi a sostituzione dell’intera arcata. Quando invece l’impianto sostituisce singoli o pochi elementi non è possibile utilizzare il carico immediato con l’inserimento del dente mancante il giorno stesso (eccetto in casi selezionati). Con questa tecnica si consiglia comunque al paziente di evitare per 40/60 giorni cibi solidi e di sostituirli con cibi liquidi o semiliquidi.

Quali sono i vantaggi che un paziente ottiene da un impianto a carico immediato?

I vantaggi ottenuti dall’inserimento di un impianto a carico immediato sono principalmente tre e possono così essere riassunti:

  • è un intervento molto rapido, in quanto risolve in poco tempo il problema dell’inserimento di un impianto nel cavo orale (di norma entro 48h), senza dover attendere il normale processo di osteointegrazione;
  • è una tecnica chirurgica mini invasiva e poco traumatica, in quanto elimina, o comunque riduce al minimo, eventuali dolori e sensazioni di disagio;
  • presenta un notevole vantaggio a livello estetico, in quanto il paziente non sarà costretto a restare senza protesi per lunghi periodi di tempo, ottenendo fin da subito il sorriso auspicato.

Come viene effettuato l’inserimento di un impianto a carico immediato?

La tecnica utilizzata per installare un impianto a carico immediato è simile a quella di un normale impianto, ma si tratta di denti che risolvono, almeno dal punto di vista estetico, il problema in breve tempo, quasi immediato.

Inoltre con tale tipologia di tecnica (con la realizzazione dell’intera arcata) le radici artificiali e le corone dei denti vengono inserite nella stessa seduta, limitando così i micromovimenti che impediscono il normale processo di osteointegrazione.

Un impianto a carico immediato può essere posizionato nel cavo orale del paziente tramite metodo tradizionale o con tecnica guidata. Essa infatti permette di eseguire l’intervento con estrema precisione attraverso pianificazione al computer. Grazie a ciò inoltre sarà possibile limitare eventuali errori e momenti di indecisione da parte sia dello specialista che del paziente, a totale beneficio di quest’ultimo.

Per avere ulteriori informazioni su questa argomentazione o di qualsiasi altro genere, non esitare nel contattarci.

 

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Terapia senza Dolore: la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa senza dolore o con minimo disturbo – Parte 14

Terapia senza dolore:

la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa senza dolore o con minimo disturbo

La perdita della normale quota ossea può essere causata da svariati fattori, quelli di natura patologica, come ad esempio la parodontite, o quelli di natura traumatica, ad esempio incidenti e lesioni di vario tipo. In entrambi i casi la presenza di tessuto osseo in quantità insufficiente può creare svantaggi notevoli a colui che ne soffre, in particolare dal punto di vista della masticazione (denti parodontopatici, cioè in piorrea terminale) e della capacità di articolare suoni e parole (a causa della creazione di spazi tra i denti in seguito alla recessione dei tessuti ossei e gengivali).

La chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, in particolare la cosiddetta “ricostruzione ossea”, può ovviare a tale condizione, migliorando la qualità di vita sotto molteplici punti di vista.

Anche in tale caso noi di #StudioComar mettiamo competenza, passione e professionalità in tutte le nostre attività, ponendo al centro degli interessi le esigenze dei pazienti. L’obiettivo primario è da sempre evitare dolore e sofferenza durante e dopo ogni seduta, al fine di arrecare ad ogni paziente il minor fastidio possibile. L’insieme delle premure e delle attenzioni proposte si riassumono in due parole: ProtocolloComar.

Grazie a questo articolo è possibile comprendere l’applicazione del #ProtocolloComar agli interventi di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, con un focus riguardo la Terapia del Dolore secondo i canoni del nostro Studio. Forniamo inoltre ai lettori alcuni paragrafi introduttivi all’argomento, al fine di far loro comprendere quando è necessario intervenire con tale pratica chirurgica e da quali passaggi è caratterizzata.

Quando è necessario intervenire con tecnica ricostruttiva- rigenerativa ossea?

Un intervento chirurgico di rigenerazione dell’osso è spesso necessario quando si vuole inserire un nuovo impianto dentale. Quest’ultimo infatti non potrà essere inserito se il volume dell’osso non risulta sufficiente a tale scopo.

Le cause della diminuzione della quantità e della qualità dell’osso sotto gengivale possono essere causate da vari fattori, tra cui infiammazioni, estrazioni multiple, perdita pregressa di denti, traumi e patologie, come la parodontite e la piorrea.

Come viene effettuato un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa?

Per effettuare un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa dell’osso lo specialista si serve di particolari tecniche, che hanno come obiettivo la creazione di parte dell’osso mancante grazie all’ausilio di materiale di riempimento esterno (alle volte anche prelevato dal paziente) associato a membrane di collagene o griglie di titanio.

In generale le moderne tecniche di osteointegrazione prevedono l’utilizzo di materiale di riempimento riassorbibile, che verrà metabolizzato dall’organismo durante il periodo di guarigione, che varia da sei a otto mesi.

Terapia del dolore in chirurgia ricostruttiva-rigenerativa

Anche per quanto riguarda gli interventi di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, così come per tutte le altre tipologie di chirurgia orale, procediamo in ogni fase della seduta seguendo i dettami del #ProtocolloComar, in particolare in merito alla Terapia del Dolore.

Per noi, oltre al raggiungimento dei risultati sperati, due aspetti sono davvero importanti: l’assenza di dolore e il minor fastidio possibile durante e dopo la fase operatoria. Ciò che ci distingue infatti non è soltanto ciò che facciamo, ma come lo facciamo, il modo e le strategie adoperate.

Scegliamo con cura il materiale di riempimento, affinché sia sempre costituito da materiali testati ed eccellenti. Interveniamo con tecniche moderne e all’avanguardia e analizziamo con estrema premura ogni caso, allo scopo di fornire le migliori indicazioni post chirurgiche.

A fare la differenza in positivo resta però l’esperienza dei nostri specialisti, che eseguono ogni intervento con precisione e affidabilità, con l’obiettivo di non arrecare sofferenza al paziente.

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