chirurgia ricostruttiva

Terapia senza Dolore: L’Implantologia a carico immediato – Parte 15

Terapia senza Dolore:

L’implantologia a carico immediato

La tecnologia e la scienza medica in campo odontoiatrico hanno compiuto notevoli passi avanti, tanto da poter avere un nuovo sorriso con la sostituzione di denti mancanti in brevissimo tempo, senza dover attendere il processo di osteointegrazione. Esso infatti richiede, come abbiamo scoperto in altri approfondimenti, dai sei agli otto mesi al fine di raggiungere la completa guarigione.

Si tratta di una tecnica di implantologia sempre più apprezzata e diffusa, proprio per l’immediatezza dei risultati: basti pensare che molti studi dentistici pubblicizzano tale pratica come la possibilità di ottenere “denti fissi nella stessa seduta chirurgica in 24/48h”. Il termine reale con il quale però è definita questa tecnica chirurgica è Implantologia a carico immediato.

Molti sono gli aspetti che la caratterizzano ed è per questo che saranno tutti approfonditi e spiegati nel corso dell’articolo. Conosceremo cos’è l’Implantologia a carico immediato, quali sono i benefici e i vantaggi che la definiscono, ma soprattutto quali sono i passaggi, il processo che porta alla sostituzione dei denti mancanti con una nuova protesi fissa nei tempi suddetti.

Cos’è l’Implantologia a carico immediato?

L’implantologia a carico immediato è una particolare tecnica di implantologia che permette l’inserimento in tempi rapidi di una nuova protesi, un impianto appunto, di norma in meno di 48 h. I risultati, come per tutti i casi di implantologia, sono di natura estetica e funzionale (quest’ultimo aspetto dopo circa 40 giorni dall’intervento).

Grazie a tale tecnica implantologica il paziente può beneficiare di un nuovo sorriso, seppur non immediatamente funzionale, a differenza della tecnica implantare standard, per cui è necessario attendere 60/90 giorni prima di inserire il dente.

A differenza della tecnica tradizionale però tale tipologia di impianto ha una diversa funzionalità: il contatto dei denti infatti è possibile solo quando si realizza una protesi a sostituzione dell’intera arcata. Quando invece l’impianto sostituisce singoli o pochi elementi non è possibile utilizzare il carico immediato con l’inserimento del dente mancante il giorno stesso (eccetto in casi selezionati). Con questa tecnica si consiglia comunque al paziente di evitare per 40/60 giorni cibi solidi e di sostituirli con cibi liquidi o semiliquidi.

Quali sono i vantaggi che un paziente ottiene da un impianto a carico immediato?

I vantaggi ottenuti dall’inserimento di un impianto a carico immediato sono principalmente tre e possono così essere riassunti:

  • è un intervento molto rapido, in quanto risolve in poco tempo il problema dell’inserimento di un impianto nel cavo orale (di norma entro 48h), senza dover attendere il normale processo di osteointegrazione;
  • è una tecnica chirurgica mini invasiva e poco traumatica, in quanto elimina, o comunque riduce al minimo, eventuali dolori e sensazioni di disagio;
  • presenta un notevole vantaggio a livello estetico, in quanto il paziente non sarà costretto a restare senza protesi per lunghi periodi di tempo, ottenendo fin da subito il sorriso auspicato.

Come viene effettuato l’inserimento di un impianto a carico immediato?

La tecnica utilizzata per installare un impianto a carico immediato è simile a quella di un normale impianto, ma si tratta di denti che risolvono, almeno dal punto di vista estetico, il problema in breve tempo, quasi immediato.

Inoltre con tale tipologia di tecnica (con la realizzazione dell’intera arcata) le radici artificiali e le corone dei denti vengono inserite nella stessa seduta, limitando così i micromovimenti che impediscono il normale processo di osteointegrazione.

Un impianto a carico immediato può essere posizionato nel cavo orale del paziente tramite metodo tradizionale o con tecnica guidata. Essa infatti permette di eseguire l’intervento con estrema precisione attraverso pianificazione al computer. Grazie a ciò inoltre sarà possibile limitare eventuali errori e momenti di indecisione da parte sia dello specialista che del paziente, a totale beneficio di quest’ultimo.

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Terapia senza Dolore: la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa senza dolore o con minimo disturbo – Parte 14

Terapia senza dolore:

la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa senza dolore o con minimo disturbo

La perdita della normale quota ossea può essere causata da svariati fattori, quelli di natura patologica, come ad esempio la parodontite, o quelli di natura traumatica, ad esempio incidenti e lesioni di vario tipo. In entrambi i casi la presenza di tessuto osseo in quantità insufficiente può creare svantaggi notevoli a colui che ne soffre, in particolare dal punto di vista della masticazione (denti parodontopatici, cioè in piorrea terminale) e della capacità di articolare suoni e parole (a causa della creazione di spazi tra i denti in seguito alla recessione dei tessuti ossei e gengivali).

La chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, in particolare la cosiddetta “ricostruzione ossea”, può ovviare a tale condizione, migliorando la qualità di vita sotto molteplici punti di vista.

Anche in tale caso noi di #StudioComar mettiamo competenza, passione e professionalità in tutte le nostre attività, ponendo al centro degli interessi le esigenze dei pazienti. L’obiettivo primario è da sempre evitare dolore e sofferenza durante e dopo ogni seduta, al fine di arrecare ad ogni paziente il minor fastidio possibile. L’insieme delle premure e delle attenzioni proposte si riassumono in due parole: ProtocolloComar.

Grazie a questo articolo è possibile comprendere l’applicazione del #ProtocolloComar agli interventi di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, con un focus riguardo la Terapia del Dolore secondo i canoni del nostro Studio. Forniamo inoltre ai lettori alcuni paragrafi introduttivi all’argomento, al fine di far loro comprendere quando è necessario intervenire con tale pratica chirurgica e da quali passaggi è caratterizzata.

Quando è necessario intervenire con tecnica ricostruttiva- rigenerativa ossea?

Un intervento chirurgico di rigenerazione dell’osso è spesso necessario quando si vuole inserire un nuovo impianto dentale. Quest’ultimo infatti non potrà essere inserito se il volume dell’osso non risulta sufficiente a tale scopo.

Le cause della diminuzione della quantità e della qualità dell’osso sotto gengivale possono essere causate da vari fattori, tra cui infiammazioni, estrazioni multiple, perdita pregressa di denti, traumi e patologie, come la parodontite e la piorrea.

Come viene effettuato un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa?

Per effettuare un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa dell’osso lo specialista si serve di particolari tecniche, che hanno come obiettivo la creazione di parte dell’osso mancante grazie all’ausilio di materiale di riempimento esterno (alle volte anche prelevato dal paziente) associato a membrane di collagene o griglie di titanio.

In generale le moderne tecniche di osteointegrazione prevedono l’utilizzo di materiale di riempimento riassorbibile, che verrà metabolizzato dall’organismo durante il periodo di guarigione, che varia da sei a otto mesi.

Terapia del dolore in chirurgia ricostruttiva-rigenerativa

Anche per quanto riguarda gli interventi di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, così come per tutte le altre tipologie di chirurgia orale, procediamo in ogni fase della seduta seguendo i dettami del #ProtocolloComar, in particolare in merito alla Terapia del Dolore.

Per noi, oltre al raggiungimento dei risultati sperati, due aspetti sono davvero importanti: l’assenza di dolore e il minor fastidio possibile durante e dopo la fase operatoria. Ciò che ci distingue infatti non è soltanto ciò che facciamo, ma come lo facciamo, il modo e le strategie adoperate.

Scegliamo con cura il materiale di riempimento, affinché sia sempre costituito da materiali testati ed eccellenti. Interveniamo con tecniche moderne e all’avanguardia e analizziamo con estrema premura ogni caso, allo scopo di fornire le migliori indicazioni post chirurgiche.

A fare la differenza in positivo resta però l’esperienza dei nostri specialisti, che eseguono ogni intervento con precisione e affidabilità, con l’obiettivo di non arrecare sofferenza al paziente.

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Terapia senza Dolore: la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa – Parte 13

Terapia senza dolore:

la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa

La ricerca di un sorriso perfetto è qualcosa a cui molti pazienti aspirano. La chirurgia implantare sopperisce a tale necessità, grazie all’ausilio di radici e denti artificiali. Aspetto che molte persone inesperte ignorano però è che non è possibile procedere con un intervento di chirurgia implantare se non è presente tessuto osseo in sede di impianto in quantità sufficiente.

Per procedere con l’inserimento di un impianto dentale la radice artificiale, null’altro che una vite in titanio sul quale sarà posizionata la corona del nuovo dente, deve essere inserita in un alloggio praticato nell’osso.

Alcuni pazienti presentano già una quantità di osso sufficiente per l’inserimento degli impianti. Tuttavia per alcuni la situazione è diversa: in queste circostanze è necessario procedere con la pratica di accrescimento della quota ossea, possibile grazie ad una speciale operazione chirurgica che permette all’osso di rigenerarsi, inserendo così i denti artificiali. Tale tecnica chirurgica è definita chirurgia ricostruttiva-rigenerativa.

Nel corso dell’articolo è presente un approfondimento in merito alla chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, analizzeremo quali sono i vantaggi di cui il paziente può beneficiare e quali sono i principali passaggi dell’intervento, in altre parole cosa è necessario affinché avvenga il processo di rigenerazione dell’osso.

In cosa consiste un intervento di chirurgia ricostruttiva odontoiatrica?

Quando parliamo di chirurgia ricostruttiva odontoiatrica, anche detta rigenerazione ossea, ci riferiamo ad una specifica tecnica chirurgica il cui scopo è quello di ripristinare, o comunque di aumentare, il volume dell’osso presente sotto i tessuti molli (noti come gengiva). Lo scopo di tale tecnica chirurgica è quello di portare la quantità e la qualità ossea ad un livello sufficiente in entrambe le arcate dentali, potendo così procedere con l’inserimento sicuro degli impianti dentali.

Tale tipologia di intervento si serve dell’utilizzo di materiale ricostruttivo esterno ed esclude, qualora fosse possibile, il prelievo dai tessuti del paziente. Grazie a tale procedimento viene aumentata la quota osseo/gengivale, rendendo possibile l’inserimento degli impianti in quella sede.

Quali sono i benefici che il paziente ottiene con un intervento di chirurgia ricostruttiva dentale?

Il beneficio ottenuto da un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa dentale è da considerarsi estetico e funzionale. Grazie ad esso infatti il paziente avrà la possibilità di inserire una protesi dentale fissa laddove necessario, ripristinando lo stato originale della dentatura.

Inoltre l’inserimento di una protesi fissa nel cavo orale evita l’utilizzo di protesi mobili, le quali sono caratterizzate da una ridotta stabilità e funzionalità. Infine, l’uso prolungato di protesi mobili causa il rischio di riassorbimento dell’osso e della gengiva, le quali porterebbero alla necessità di ripetute sedute di rimodellamento della protesi stessa.

Come viene effettuato un intervento di chirurgia ricostruttiva dentale?

Un intervento di chirurgia ricostruttiva ossea dentale può avvenire in diversi modi, a seconda della condizione e della necessità del paziente.

In alcuni casi la rigenerazione dell’osso avviene tramite l’ausilio di innesti ossei prelevati dal paziente, i quali sono composti da cellule ossee vitali. Tali cellule verranno inserite direttamente nella sede di deterioramento osseo. Questo tipo di intervento è definito nel linguaggio medico odontoiatrico “rigenerazione ossea attraverso osteoinduzione”.

Nella maggior parte delle situazioni però si utilizzano materiali detti “di riempimento” i quali risultano riassorbibili e favoriscono la rigenerazione ossea. Questa seconda tecnica è definita “rigenerazione osseo-conduttiva”.

Il materiale di riempimento deve essere coperto (protetto) con una speciale membrana, una copertura. Tale membrana può essere sia non riassorbibile, quindi da asportare chirurgicamente al termine del processo di guarigione, sia riassorbibile, quindi metabolizzata dall’organismo, con il vantaggio che non sarà necessario un ulteriore intervento per l’asportazione del materiale di riempimento post guarigione.

Per ottenere il risultato sperato, ovvero la rigenerazione della quantità ossea necessaria all’inserimento del nuovo impianto, è fondamentale attendere il termine del processo di guarigione, pari ad un tempo variabile da sei a otto mesi.

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Terapia senza Dolore: la chirurgia orale – Parte 8

Terapia senza Dolore:

la chirurgia orale

La chirurgia, nella sua accezione più classica, è una branca della medicina con la quale vengono trattate tutte quelle patologie a cui è difficile o impossibile, trarre rimedio con la semplice terapia farmacologica. In modo analogo si comporta la chirurgia orale. Definita in gergo medico “chirurgia odontostomatologica”, la chirurgia orale ha il compito di migliorare e risolvere vari problemi legati al cavo orale.

Esistono diversi tipi di interventi in campo odontoiatrico, alcuni più semplici, altri più complessi. Un intervento a carico del cavo orale si effettua nel caso in cui, agire in modo meno invasivo attraverso trattamenti e medicamenti, non risulta sufficiente a contrastare patologie e situazioni di disagio per il paziente.

È un argomento ricco di aspetti e sfaccettature, che troveranno tutti voce nel corso della lettura. Scopriremo nel dettaglio cos’è la chirurgia orale, quando è necessario intervenire chirurgicamente per la salute della bocca e quali sono i principali modi di operare, citando le tipologie d’intervento e la loro funzione.

Cos’è la chirurgia orale

Dovendo definire e dare una spiegazione più dettagliata a questo concetto, possiamo dire che con chirurgia orale intendiamo tutti quegli interventi aventi luogo nel cavo orale.

Nei casi più semplici il dente, danneggiato o in stato necrotico, viene curato e talvolta estratto. Il dentista procede eliminando il dente compromesso: ciò bloccherà la patologia in corso e, di conseguenza, futuri disagi a carico del paziente. I termini con i quali indichiamo gli interventi chirurgici atti a curare ed eliminare un dente sono “chirurgia estrattiva” e “chirurgia endodontica”.

In alcuni casi poi l’intervento prosegue, con l’inserimento di impianti o con la ricostruzione di alcune parti della bocca, di natura ossea, gengivale o entrambe. Per indicare un intervento di sostituzione di un dente o la ricostruzione osseo-gengivale delle arcate dentali parliamo di “chirurgia implantare” e “chirurgia ricostruttiva”.

Quando è necessario intervenire?

Un intervento di chirurgia orale si ritiene necessario:

  • in presenza di denti inclusi (in assenza di patologia) o affollati
  • quando sussistono uno o più casi di carie profonde e destruenti, con denti non recuperabili
  • quando un dente del giudizio crea disagio (o addirittura patologie al dente
    adiacente) e malocclusione delle arcate dentali
  • in caso di granuloma o cisti dentali, quando il dente non è più recuperabile
    attraverso un intervento di chirurgia endodontica
  • in presenza di patologie parodontali terminali di uno o più denti
  • quando è necessario intervenire chirurgicamente per la rimozione
    dell’accumulo di placca batterica e tartaro sottogengivale: in tal caso la sua
    asportazione con strumentazione chirurgica può arrestare future parodontiti e
    altre patologie a carico delle gengive
  • per tutti gli interventi più complessi che riguardano l’implantologia e la
    ricostruzione ossea

Tipologie d’intervento e funzione

Ogni intervento di natura odontoiatrica viene classificato in base alla sua funzione.

Esistono quattro macro tipologie di chirurgia orale e sono così definite:

  • estrattiva: la sua funzione è l’estrazione di denti inclusi, interamente o
    parzialmente (ad esempio i denti del giudizio), o molto danneggiati, a causa di
    traumi, carie o altre patologie
  • implantare: la sua funzione è l’inserimento di un nuovo impianto (uno o più
    denti artificiali)
  • endodontica: la sua funzione è l’otturazione del canale della radice
    danneggiata, a causa di traumi o patologie varie
  • ricostruttiva e rigenerativa: la sua funzione è quella di ricostruire parte
    dell’osso mancante prima o durante l’installazione di un nuovo impianto
    (dente artificiale con radice bionica in titanio)

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