Laser in Odontoiatria: il laser a erbio – Parte 2

Laser in Odontoiatria: il laser a erbio – Parte 2

Laser in Odontoiatria:

Il laser a erbio – Parte 2

Come già ribadito nell’articolo precedente, riguardo il laser a neodimio, l’utilizzo della laserterapia in campo odontoiatrico è una risorsa davvero preziosa. Negli ultimi tempi infatti, sta avvicinando molte persone odontofobiche sulla strada della prevenzione e della salute del proprio cavo orale, in quanto viene meno il timore di provare dolore in seguito all’utilizzo degli strumenti classici del dentista, primi fra tutti il bisturi e il trapano. Anche il laser a erbio, come il laser a neodimio, permette una riduzione drastica degli stati dolorosi, durante e dopo l’intervento, e assicura tempi di guarigione nettamente inferiori e rapidi. I vantaggi dell’utilizzo del laser a erbio sono davvero molti, tra questi possiamo citare il fatto che, nella quasi totalità dei casi, non è necessario l’utilizzo dell’anestesia, come al contrario accade con il tradizionale intervento con i bisturi o con i manipoli (trapani odontoiatrici). Inoltre, proprio per il suo essere poco doloroso, risulta perfetto in pedodonzia, in caso di otturazioni o di interventi chirurgici su pazienti bambini.

Grazie a questo articolo il lettore potrà fare chiarezza in merito al laser a erbio. Capiremo nel dettaglio cos’è, come viene utilizzato e per quali tipologie di intervento è migliore. Segue un focus interamente dedicato ai vantaggi e ai benefici, di cui il paziente può giovare durante la seduta operatoria e durante il periodo di guarigione, potendo così compiere una valutazione oggettiva delle maggiori differenze con i metodi d’intervento classico. Infine le righe finali sono dedicate all’aspetto che più ci contraddistingue dalla concorrenza, il nostro #ProtocolloComar, in particolare quando viene applicato su interventi svolti con l’utilizzo di questo specifico strumento.

Cos’è il laser a erbio?

Il laser a erbio/yag è uno strumento straordinario che consente, in campo odontoiatrico, di operare direttamente anche sui tessuti duri, in altre parole sul dente stesso, al contrario del laser a neodimio, che viene adoperato solo su tessuto molle. La sua principale azione è quella di praticare l’asportazione del tessuto, strato per strato, ed è spesso utilizzato in casi di ablazione, di rimozione di materiale carioso e su tessuti molli. Può essere adoperato anche in caso di sbiancamento dentale. Tuttavia il laser a erbio è ad oggi poco adoperato per tale funzione, in quanto esistono metodi di trattamento dello smalto dei denti più moderni e efficaci.

Come nel caso del laser a neodimio, anche con il laser a erbio è possibile modulare la potenza d’azione, usufruendo di funzioni differenti e adatte allo specifico caso. Il fascio luminoso del laser può quindi essere più forte o più debole a seconda di ciò che si vuole effettuare: maggiore sarà la potenza, maggiore la capacità di asportazione del tessuto da rimuovere, ad esempio una carie o parte di tessuto molle.

Vantaggi ottenuti dall’utilizzo del laser a erbio

I benefici di cui il paziente può giovare durante e dopo un intervento effettuato con il laser a erbio sono diversi. In seguito è possibile trovare un elenco che riassume i principali:

  • Se l’intervento non è particolarmente complesso, ad esempio una carie semplice, si può operare senza l’ausilio di terapia anestetizzante o farmaco.
  • Il paziente vive la seduta in maniera meno dolorosa e fastidiosa.
  • I tempi di guarigione dei tessuti molli (gengive, mucosa e neoformazioni del cavo orale) risultano più rapidi e di facile gestione, in quanto vi è assenza di dolore.

È un tipo di trattamento molto adatto in pedodonzia (interventi di natura chirurgica sui bambini), soprattutto in caso di carie, in quanto il paziente non percepisce dolore, fastidio o paura dovuta all’utilizzo del classico trapano.

Protocollo Comar applicato ad interventi con laser a erbio/yag

Per ogni tipologia di operazione praticata presso il nostro Studio, che sia esso un intervento con metodo tradizionale o un trattamento con laserterapia, l’applicazione del #ProtocolloComar risulta una certezza, una costante dal quale non si può prescindere. Il fatto che un intervento con laser a erbio garantisca “assenza di dolore e minimo disturbo”, non esclude la nostra professionalità e i migliori riguardi nei confronti dei pazienti. Ogni agire infatti mette al centro i loro interessi e le loro esigenze e ogni caso è trattato singolarmente, valutando con cura e attenzione le procedure più adatte. Ciò è possibile anche grazie ai nostri operatori, il nostro team, composto da persone competenti e affidabili, che hanno maturato negli anni l’esperienza necessaria per maneggiare tale specifica strumentazione.

 

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Laserterapia in Odontoiatria: il laser a neodimio – Parte 1

Laserterapia in Odontoiatria: 

Il laser a neodimio – Parte 1

L’utilizzo della laserterapia in campo odontoiatrico è ormai sempre più diffusa e risulta molto vantaggiosa per tutti quei pazienti che soffrono di odontofobia, in altre parole della paura per i classici strumenti da dentista, come i bisturi e i trapani, ma soprattutto della paura di provare dolore, dal momento in cui si inizia la terapia, fino alla completa guarigione. Grazie alla strumentazione laser qualsiasi trattamento effettuato, ad esempio un intervento di natura conservativa (otturazione), chirurgica o di pedodonzia, quindi a contatto diretto con i bambini, risulterà molto meno doloroso e confortevole per il paziente durante tutta la seduta, con tempi di guarigione decisamente più rapidi rispetto alle tecniche tradizionali.

Esistono due diverse tipologie di laser utilizzate in campo odontoiatrico. Si tratta del laser a neodimio/yag e del laser ad erbio/yag. In particolare l’articolo è un approfondimento riguardo il primo degli strumenti medicali appena citati. Analizzeremo tutti i suoi aspetti più determinanti, cos’è il laser a neodimio, qual è la sua funzione e il suo utilizzo, in altre parole in quali casi si rivela efficace e risolutivo, ma soprattutto quali sono i vantaggi e i benefici per il paziente, sempre con un occhio di riguardo a ciò che distingue il nostro Studio dalla concorrenza, ovvero il #ProtocolloComar.

Cos’è la laserterapia a neodimio?

La laserterapia effettuata con laser a neodimio/yag è forse una delle invenzioni più rilevanti in campo medico, in quanto consente di effettuare interventi di natura chirurgica e non, talvolta anche molto invasivi, senza provare particolare dolore o fastidio, spesso totalmente assenti, e con tempi di guarigione più rapidi. Questo perché con laser a neodimio si opera sui tessuti molli (gengive) e non vengono né praticate incisioni, né tantomeno suture al termine dell’intervento.

Tale strumento medico permette inoltre di modulare la sua potenza d’azione. È infatti possibile intervenire nel cavo orale del paziente in modi differenti. Con una potenza bassa è un utile biostimolatore dei tessuti, in quanto possiede un effetto stimolante per la loro rigenerazione e per la riproduzione cellulare. Inoltre, sempre con bassa potenza, viene adoperato anche per la sua azione sterilizzante. Con potenza alta, al contrario, è un perfetto sostituto del bisturi tradizionale: è in grado di recidere, di “tagliare” il tessuto molle su cui è necessario intervenire, senza creare ferite e con una coagulazione rapida e contestuale.

Vantaggi ottenuti dall’utilizzo di laser a neodimio

I vantaggi ottenuti da una seduta di laserterapia con laser a neodimio possono essere così riassunti:

  • È meno doloroso rispetto al tradizionale intervento con bisturi classico. In alcuni casi, se la soglia di dolore del paziente non risulta eccessivamente bassa, basterà l’applicazione locale di una pomata anestetizzante, senza l’uso di ulteriori farmaci e anestesie.
  • Crea emostasi e non necessita di suture post intervento.
  • La guarigione è più rapida, di norma completa dopo 7/8 giorni, e quasi del tutto priva di dolore e fastidio.

Inoltre è possibile, in casi selezionati, utilizzarlo per la cura di parodontite nell’adulto (piorrea), ottenendo una guarigione migliore rispetto agli interventi chirurgici classici, con l’ulteriore vantaggio della rigenerazione (ricrescita) dell’osso, il tutto senza dolori né durante né dopo la seduta operatoria.

Protocollo Comar quando si effettuano interventi con laser a neodimio/yag

Nonostante la stessa tipologia d’intervento escluda la possibilità di dolore e minimo disturbo, anche in tal caso il nostro #ProtocolloComar viene applicato in modo serio e nel totale rispetto del paziente e delle sue necessità. Protocollo Comar infatti non significa solo “assenza di dolore e minimo disturbo”, ma è anche sinonimo di esperienza e di professionalità. I nostri operatori sono persone competenti e affidabili, con elevata manualità nella gestione della strumentazione specifica. Ogni paziente è accompagnato con premura e attenzione durante tutte le fasi di intervento, dalla visita pre operatoria a quella di controllo finale. Siamo inoltre disponibili a rispondere ad ogni domanda che ci viene posta e a dare rassicurazioni rispetto tutte le operazioni che verranno effettuate, al fine di infondere nei pazienti sicurezza e fiducia.

 

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Terapia senza Dolore: L’Implantologia a carico immediato – Parte 15

Terapia senza Dolore:

L’implantologia a carico immediato

La tecnologia e la scienza medica in campo odontoiatrico hanno compiuto notevoli passi avanti, tanto da poter avere un nuovo sorriso con la sostituzione di denti mancanti in brevissimo tempo, senza dover attendere il processo di osteointegrazione. Esso infatti richiede, come abbiamo scoperto in altri approfondimenti, dai sei agli otto mesi al fine di raggiungere la completa guarigione.

Si tratta di una tecnica di implantologia sempre più apprezzata e diffusa, proprio per l’immediatezza dei risultati: basti pensare che molti studi dentistici pubblicizzano tale pratica come la possibilità di ottenere “denti fissi nella stessa seduta chirurgica in 24/48h”. Il termine reale con il quale però è definita questa tecnica chirurgica è Implantologia a carico immediato.

Molti sono gli aspetti che la caratterizzano ed è per questo che saranno tutti approfonditi e spiegati nel corso dell’articolo. Conosceremo cos’è l’Implantologia a carico immediato, quali sono i benefici e i vantaggi che la definiscono, ma soprattutto quali sono i passaggi, il processo che porta alla sostituzione dei denti mancanti con una nuova protesi fissa nei tempi suddetti.

Cos’è l’Implantologia a carico immediato?

L’implantologia a carico immediato è una particolare tecnica di implantologia che permette l’inserimento in tempi rapidi di una nuova protesi, un impianto appunto, di norma in meno di 48 h. I risultati, come per tutti i casi di implantologia, sono di natura estetica e funzionale (quest’ultimo aspetto dopo circa 40 giorni dall’intervento).

Grazie a tale tecnica implantologica il paziente può beneficiare di un nuovo sorriso, seppur non immediatamente funzionale, a differenza della tecnica implantare standard, per cui è necessario attendere 60/90 giorni prima di inserire il dente.

A differenza della tecnica tradizionale però tale tipologia di impianto ha una diversa funzionalità: il contatto dei denti infatti è possibile solo quando si realizza una protesi a sostituzione dell’intera arcata. Quando invece l’impianto sostituisce singoli o pochi elementi non è possibile utilizzare il carico immediato con l’inserimento del dente mancante il giorno stesso (eccetto in casi selezionati). Con questa tecnica si consiglia comunque al paziente di evitare per 40/60 giorni cibi solidi e di sostituirli con cibi liquidi o semiliquidi.

Quali sono i vantaggi che un paziente ottiene da un impianto a carico immediato?

I vantaggi ottenuti dall’inserimento di un impianto a carico immediato sono principalmente tre e possono così essere riassunti:

  • è un intervento molto rapido, in quanto risolve in poco tempo il problema dell’inserimento di un impianto nel cavo orale (di norma entro 48h), senza dover attendere il normale processo di osteointegrazione;
  • è una tecnica chirurgica mini invasiva e poco traumatica, in quanto elimina, o comunque riduce al minimo, eventuali dolori e sensazioni di disagio;
  • presenta un notevole vantaggio a livello estetico, in quanto il paziente non sarà costretto a restare senza protesi per lunghi periodi di tempo, ottenendo fin da subito il sorriso auspicato.

Come viene effettuato l’inserimento di un impianto a carico immediato?

La tecnica utilizzata per installare un impianto a carico immediato è simile a quella di un normale impianto, ma si tratta di denti che risolvono, almeno dal punto di vista estetico, il problema in breve tempo, quasi immediato.

Inoltre con tale tipologia di tecnica (con la realizzazione dell’intera arcata) le radici artificiali e le corone dei denti vengono inserite nella stessa seduta, limitando così i micromovimenti che impediscono il normale processo di osteointegrazione.

Un impianto a carico immediato può essere posizionato nel cavo orale del paziente tramite metodo tradizionale o con tecnica guidata. Essa infatti permette di eseguire l’intervento con estrema precisione attraverso pianificazione al computer. Grazie a ciò inoltre sarà possibile limitare eventuali errori e momenti di indecisione da parte sia dello specialista che del paziente, a totale beneficio di quest’ultimo.

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Terapia senza Dolore: la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa senza dolore o con minimo disturbo – Parte 14

Terapia senza dolore:

la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa senza dolore o con minimo disturbo

La perdita della normale quota ossea può essere causata da svariati fattori, quelli di natura patologica, come ad esempio la parodontite, o quelli di natura traumatica, ad esempio incidenti e lesioni di vario tipo. In entrambi i casi la presenza di tessuto osseo in quantità insufficiente può creare svantaggi notevoli a colui che ne soffre, in particolare dal punto di vista della masticazione (denti parodontopatici, cioè in piorrea terminale) e della capacità di articolare suoni e parole (a causa della creazione di spazi tra i denti in seguito alla recessione dei tessuti ossei e gengivali).

La chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, in particolare la cosiddetta “ricostruzione ossea”, può ovviare a tale condizione, migliorando la qualità di vita sotto molteplici punti di vista.

Anche in tale caso noi di #StudioComar mettiamo competenza, passione e professionalità in tutte le nostre attività, ponendo al centro degli interessi le esigenze dei pazienti. L’obiettivo primario è da sempre evitare dolore e sofferenza durante e dopo ogni seduta, al fine di arrecare ad ogni paziente il minor fastidio possibile. L’insieme delle premure e delle attenzioni proposte si riassumono in due parole: ProtocolloComar.

Grazie a questo articolo è possibile comprendere l’applicazione del #ProtocolloComar agli interventi di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, con un focus riguardo la Terapia del Dolore secondo i canoni del nostro Studio. Forniamo inoltre ai lettori alcuni paragrafi introduttivi all’argomento, al fine di far loro comprendere quando è necessario intervenire con tale pratica chirurgica e da quali passaggi è caratterizzata.

Quando è necessario intervenire con tecnica ricostruttiva- rigenerativa ossea?

Un intervento chirurgico di rigenerazione dell’osso è spesso necessario quando si vuole inserire un nuovo impianto dentale. Quest’ultimo infatti non potrà essere inserito se il volume dell’osso non risulta sufficiente a tale scopo.

Le cause della diminuzione della quantità e della qualità dell’osso sotto gengivale possono essere causate da vari fattori, tra cui infiammazioni, estrazioni multiple, perdita pregressa di denti, traumi e patologie, come la parodontite e la piorrea.

Come viene effettuato un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa?

Per effettuare un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa dell’osso lo specialista si serve di particolari tecniche, che hanno come obiettivo la creazione di parte dell’osso mancante grazie all’ausilio di materiale di riempimento esterno (alle volte anche prelevato dal paziente) associato a membrane di collagene o griglie di titanio.

In generale le moderne tecniche di osteointegrazione prevedono l’utilizzo di materiale di riempimento riassorbibile, che verrà metabolizzato dall’organismo durante il periodo di guarigione, che varia da sei a otto mesi.

Terapia del dolore in chirurgia ricostruttiva-rigenerativa

Anche per quanto riguarda gli interventi di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, così come per tutte le altre tipologie di chirurgia orale, procediamo in ogni fase della seduta seguendo i dettami del #ProtocolloComar, in particolare in merito alla Terapia del Dolore.

Per noi, oltre al raggiungimento dei risultati sperati, due aspetti sono davvero importanti: l’assenza di dolore e il minor fastidio possibile durante e dopo la fase operatoria. Ciò che ci distingue infatti non è soltanto ciò che facciamo, ma come lo facciamo, il modo e le strategie adoperate.

Scegliamo con cura il materiale di riempimento, affinché sia sempre costituito da materiali testati ed eccellenti. Interveniamo con tecniche moderne e all’avanguardia e analizziamo con estrema premura ogni caso, allo scopo di fornire le migliori indicazioni post chirurgiche.

A fare la differenza in positivo resta però l’esperienza dei nostri specialisti, che eseguono ogni intervento con precisione e affidabilità, con l’obiettivo di non arrecare sofferenza al paziente.

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Terapia senza Dolore: la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa – Parte 13

Terapia senza dolore:

la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa

La ricerca di un sorriso perfetto è qualcosa a cui molti pazienti aspirano. La chirurgia implantare sopperisce a tale necessità, grazie all’ausilio di radici e denti artificiali. Aspetto che molte persone inesperte ignorano però è che non è possibile procedere con un intervento di chirurgia implantare se non è presente tessuto osseo in sede di impianto in quantità sufficiente.

Per procedere con l’inserimento di un impianto dentale la radice artificiale, null’altro che una vite in titanio sul quale sarà posizionata la corona del nuovo dente, deve essere inserita in un alloggio praticato nell’osso.

Alcuni pazienti presentano già una quantità di osso sufficiente per l’inserimento degli impianti. Tuttavia per alcuni la situazione è diversa: in queste circostanze è necessario procedere con la pratica di accrescimento della quota ossea, possibile grazie ad una speciale operazione chirurgica che permette all’osso di rigenerarsi, inserendo così i denti artificiali. Tale tecnica chirurgica è definita chirurgia ricostruttiva-rigenerativa.

Nel corso dell’articolo è presente un approfondimento in merito alla chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, analizzeremo quali sono i vantaggi di cui il paziente può beneficiare e quali sono i principali passaggi dell’intervento, in altre parole cosa è necessario affinché avvenga il processo di rigenerazione dell’osso.

In cosa consiste un intervento di chirurgia ricostruttiva odontoiatrica?

Quando parliamo di chirurgia ricostruttiva odontoiatrica, anche detta rigenerazione ossea, ci riferiamo ad una specifica tecnica chirurgica il cui scopo è quello di ripristinare, o comunque di aumentare, il volume dell’osso presente sotto i tessuti molli (noti come gengiva). Lo scopo di tale tecnica chirurgica è quello di portare la quantità e la qualità ossea ad un livello sufficiente in entrambe le arcate dentali, potendo così procedere con l’inserimento sicuro degli impianti dentali.

Tale tipologia di intervento si serve dell’utilizzo di materiale ricostruttivo esterno ed esclude, qualora fosse possibile, il prelievo dai tessuti del paziente. Grazie a tale procedimento viene aumentata la quota osseo/gengivale, rendendo possibile l’inserimento degli impianti in quella sede.

Quali sono i benefici che il paziente ottiene con un intervento di chirurgia ricostruttiva dentale?

Il beneficio ottenuto da un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa dentale è da considerarsi estetico e funzionale. Grazie ad esso infatti il paziente avrà la possibilità di inserire una protesi dentale fissa laddove necessario, ripristinando lo stato originale della dentatura.

Inoltre l’inserimento di una protesi fissa nel cavo orale evita l’utilizzo di protesi mobili, le quali sono caratterizzate da una ridotta stabilità e funzionalità. Infine, l’uso prolungato di protesi mobili causa il rischio di riassorbimento dell’osso e della gengiva, le quali porterebbero alla necessità di ripetute sedute di rimodellamento della protesi stessa.

Come viene effettuato un intervento di chirurgia ricostruttiva dentale?

Un intervento di chirurgia ricostruttiva ossea dentale può avvenire in diversi modi, a seconda della condizione e della necessità del paziente.

In alcuni casi la rigenerazione dell’osso avviene tramite l’ausilio di innesti ossei prelevati dal paziente, i quali sono composti da cellule ossee vitali. Tali cellule verranno inserite direttamente nella sede di deterioramento osseo. Questo tipo di intervento è definito nel linguaggio medico odontoiatrico “rigenerazione ossea attraverso osteoinduzione”.

Nella maggior parte delle situazioni però si utilizzano materiali detti “di riempimento” i quali risultano riassorbibili e favoriscono la rigenerazione ossea. Questa seconda tecnica è definita “rigenerazione osseo-conduttiva”.

Il materiale di riempimento deve essere coperto (protetto) con una speciale membrana, una copertura. Tale membrana può essere sia non riassorbibile, quindi da asportare chirurgicamente al termine del processo di guarigione, sia riassorbibile, quindi metabolizzata dall’organismo, con il vantaggio che non sarà necessario un ulteriore intervento per l’asportazione del materiale di riempimento post guarigione.

Per ottenere il risultato sperato, ovvero la rigenerazione della quantità ossea necessaria all’inserimento del nuovo impianto, è fondamentale attendere il termine del processo di guarigione, pari ad un tempo variabile da sei a otto mesi.

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Terapia senza Dolore: chirurgia implantare senza dolore o con minimo disturbo – Parte 12

Terapia senza dolore:

chirurgia implantare senza dolore o con minimo disturbo

L’implantologia dentale è una tecnica chirurgica molto apprezzata in quanto permette non solo di ripristinare lo stato originale della dentatura, ovvero il sorriso di un tempo, ma anche di riabilitare la capacità di masticare grazie alla presenza nel cavo orale di una protesi fissa, in sostituzione dei denti mancanti.

Questa branca dell’odontoiatria, a partire dagli anni ‘50 in poi, ha saputo modificarsi ed evolversi nel corso dei decenni, grazie ai numerosi studi scientifici compiuti. Ad oggi l’implantologia è basata su tecniche moderne e all’avanguardia ed è capace di garantire alle persone che ne usufruiscono sicurezza e affidabilità.

Presso lo Studio Comar ogni intervento di chirurgia implantare è svolto con estrema professionalità e competenza, avendo come obiettivo primario la salute e il rispetto delle necessità dei propri pazienti. La prima forma di attenzione che garantiamo è infatti l’assenza di dolore e il minor fastidio possibile, durante e dopo ogni seduta. Queste sono le qualità che da sempre ci caratterizzano e possono essere riassunte in due parole: #ProtocolloComar.

L’articolo fornisce un approfondimento chiaro in merito alla tematica dell’implantologia, quando essa deve essere effettuata e con quali procedure, con un focus in merito alla Terapia del Dolore e #ProtocolloComar.

Quando risulta necessario un intervento di chirurgia implantare?

Riassumendo in maniera sintetica il motivo di tale intervento, la chirurgia implantare è necessaria quando sono presenti nel cavo orale radici non riabilitabili o elementi dentari mancanti. Tale condizione si manifesta quando quest’ultime risultano molto danneggiate e non curabili o quando vi è assenza di uno o più denti. Andando nello specifico i motivi principali che conducono lo specialista alla scelta di intervenire con una seduta di chirurgia implantare sono:

  • malattie parodontali terminali (denti con “piorrea” da estrarre)
  • lesioni e/o traumi a carico di un dente
  • carie profonda
  • altre patologie del cavo orale

Come si effettua un intervento di chirurgia implantare?

Il primo passaggio da compiere è valutare la rimozione (estrazione) di denti danneggiati. In questo caso non sono necessarie incisioni in quanto, a seguito dell’estrazione, la gengiva risulta già aperta. Al contrario, quando invece i denti risultano mancanti, l’operatore procede praticando l’incisione nel tessuto molle (la gengiva appunto), creando in tal modo un accesso diretto all’osso.

Segue la creazione di un “alloggio”, un foro nell’osso di dimensioni variabili a seconda della necessità, nel quale verrà accolta la radice artificiale, costruita in fibra bionica di titanio. L’intera operazione di implantologia termina collocando sulla radice artificiale la nuova corona, la parte visibile del dente.

Terapia del dolore in chirurgia implantare

Come anticipato in precedenza per noi di Studio Comar è fondamentale garantire ai nostri pazienti competenza e professionalità. Tutti i nostri interventi sono infatti svolti secondo i canoni del #ProtocolloComar, una logica di pensiero che definisce ogni nostro agire.

Vogliamo essere certi che il paziente non manifesti sensazioni di dolore e che abbia il minor fastidio possibile, sia durante che dopo la fase operatoria. Ogni intervento viene accuratamente pianificato attraverso uno studio approfondito del caso.

Durante questa fase lo specialista utilizza differenti strumenti d’analisi: procede effettuando radiografie, prendendo le impronte dentali, che altro non sono che i più comuni “calchi”, e con una visita approfondita.

Durante la fase operatoria vengono utilizzate le più moderne tecniche di chirurgia, le quali risultano microinvasive e poco traumatiche per il paziente, nel totale rispetto della terapia consigliata.

Nei casi in cui è possibile l’utilizzo della chirurgia guidata implantare questa tecnica consente, nei casi meno complessi, di inserire gli impianti senza praticare incisioni attraverso la gengiva, con l’ausilio di una guida in resina. Tale procedura garantisce al paziente la minor sofferenza possibile in fase post operatoria. Inoltre tale tecnica rende possibile l’inserimento di tutti i denti da sostituire in un’unica seduta.

Al termine dell’intervento verranno date al paziente tutte le indicazioni post chirurgiche, analizzate e definite nella fase pre operatoria.

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