chirurgia orale

Terapia senza Dolore: la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa – Parte 13

Terapia senza dolore:

la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa

La ricerca di un sorriso perfetto è qualcosa a cui molti pazienti aspirano. La chirurgia implantare sopperisce a tale necessità, grazie all’ausilio di radici e denti artificiali. Aspetto che molte persone inesperte ignorano però è che non è possibile procedere con un intervento di chirurgia implantare se non è presente tessuto osseo in sede di impianto in quantità sufficiente.

Per procedere con l’inserimento di un impianto dentale la radice artificiale, null’altro che una vite in titanio sul quale sarà posizionata la corona del nuovo dente, deve essere inserita in un alloggio praticato nell’osso.

Alcuni pazienti presentano già una quantità di osso sufficiente per l’inserimento degli impianti. Tuttavia per alcuni la situazione è diversa: in queste circostanze è necessario procedere con la pratica di accrescimento della quota ossea, possibile grazie ad una speciale operazione chirurgica che permette all’osso di rigenerarsi, inserendo così i denti artificiali. Tale tecnica chirurgica è definita chirurgia ricostruttiva-rigenerativa.

Nel corso dell’articolo è presente un approfondimento in merito alla chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, analizzeremo quali sono i vantaggi di cui il paziente può beneficiare e quali sono i principali passaggi dell’intervento, in altre parole cosa è necessario affinché avvenga il processo di rigenerazione dell’osso.

In cosa consiste un intervento di chirurgia ricostruttiva odontoiatrica?

Quando parliamo di chirurgia ricostruttiva odontoiatrica, anche detta rigenerazione ossea, ci riferiamo ad una specifica tecnica chirurgica il cui scopo è quello di ripristinare, o comunque di aumentare, il volume dell’osso presente sotto i tessuti molli (noti come gengiva). Lo scopo di tale tecnica chirurgica è quello di portare la quantità e la qualità ossea ad un livello sufficiente in entrambe le arcate dentali, potendo così procedere con l’inserimento sicuro degli impianti dentali.

Tale tipologia di intervento si serve dell’utilizzo di materiale ricostruttivo esterno ed esclude, qualora fosse possibile, il prelievo dai tessuti del paziente. Grazie a tale procedimento viene aumentata la quota osseo/gengivale, rendendo possibile l’inserimento degli impianti in quella sede.

Quali sono i benefici che il paziente ottiene con un intervento di chirurgia ricostruttiva dentale?

Il beneficio ottenuto da un intervento di chirurgia ricostruttiva-rigenerativa dentale è da considerarsi estetico e funzionale. Grazie ad esso infatti il paziente avrà la possibilità di inserire una protesi dentale fissa laddove necessario, ripristinando lo stato originale della dentatura.

Inoltre l’inserimento di una protesi fissa nel cavo orale evita l’utilizzo di protesi mobili, le quali sono caratterizzate da una ridotta stabilità e funzionalità. Infine, l’uso prolungato di protesi mobili causa il rischio di riassorbimento dell’osso e della gengiva, le quali porterebbero alla necessità di ripetute sedute di rimodellamento della protesi stessa.

Come viene effettuato un intervento di chirurgia ricostruttiva dentale?

Un intervento di chirurgia ricostruttiva ossea dentale può avvenire in diversi modi, a seconda della condizione e della necessità del paziente.

In alcuni casi la rigenerazione dell’osso avviene tramite l’ausilio di innesti ossei prelevati dal paziente, i quali sono composti da cellule ossee vitali. Tali cellule verranno inserite direttamente nella sede di deterioramento osseo. Questo tipo di intervento è definito nel linguaggio medico odontoiatrico “rigenerazione ossea attraverso osteoinduzione”.

Nella maggior parte delle situazioni però si utilizzano materiali detti “di riempimento” i quali risultano riassorbibili e favoriscono la rigenerazione ossea. Questa seconda tecnica è definita “rigenerazione osseo-conduttiva”.

Il materiale di riempimento deve essere coperto (protetto) con una speciale membrana, una copertura. Tale membrana può essere sia non riassorbibile, quindi da asportare chirurgicamente al termine del processo di guarigione, sia riassorbibile, quindi metabolizzata dall’organismo, con il vantaggio che non sarà necessario un ulteriore intervento per l’asportazione del materiale di riempimento post guarigione.

Per ottenere il risultato sperato, ovvero la rigenerazione della quantità ossea necessaria all’inserimento del nuovo impianto, è fondamentale attendere il termine del processo di guarigione, pari ad un tempo variabile da sei a otto mesi.

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Terapia senza Dolore: chirurgia implantare senza dolore o con minimo disturbo – Parte 12

Terapia senza dolore:

chirurgia implantare senza dolore o con minimo disturbo

L’implantologia dentale è una tecnica chirurgica molto apprezzata in quanto permette non solo di ripristinare lo stato originale della dentatura, ovvero il sorriso di un tempo, ma anche di riabilitare la capacità di masticare grazie alla presenza nel cavo orale di una protesi fissa, in sostituzione dei denti mancanti.

Questa branca dell’odontoiatria, a partire dagli anni ‘50 in poi, ha saputo modificarsi ed evolversi nel corso dei decenni, grazie ai numerosi studi scientifici compiuti. Ad oggi l’implantologia è basata su tecniche moderne e all’avanguardia ed è capace di garantire alle persone che ne usufruiscono sicurezza e affidabilità.

Presso lo Studio Comar ogni intervento di chirurgia implantare è svolto con estrema professionalità e competenza, avendo come obiettivo primario la salute e il rispetto delle necessità dei propri pazienti. La prima forma di attenzione che garantiamo è infatti l’assenza di dolore e il minor fastidio possibile, durante e dopo ogni seduta. Queste sono le qualità che da sempre ci caratterizzano e possono essere riassunte in due parole: #ProtocolloComar.

L’articolo fornisce un approfondimento chiaro in merito alla tematica dell’implantologia, quando essa deve essere effettuata e con quali procedure, con un focus in merito alla Terapia del Dolore e #ProtocolloComar.

Quando risulta necessario un intervento di chirurgia implantare?

Riassumendo in maniera sintetica il motivo di tale intervento, la chirurgia implantare è necessaria quando sono presenti nel cavo orale radici non riabilitabili o elementi dentari mancanti. Tale condizione si manifesta quando quest’ultime risultano molto danneggiate e non curabili o quando vi è assenza di uno o più denti. Andando nello specifico i motivi principali che conducono lo specialista alla scelta di intervenire con una seduta di chirurgia implantare sono:

  • malattie parodontali terminali (denti con “piorrea” da estrarre)
  • lesioni e/o traumi a carico di un dente
  • carie profonda
  • altre patologie del cavo orale

Come si effettua un intervento di chirurgia implantare?

Il primo passaggio da compiere è valutare la rimozione (estrazione) di denti danneggiati. In questo caso non sono necessarie incisioni in quanto, a seguito dell’estrazione, la gengiva risulta già aperta. Al contrario, quando invece i denti risultano mancanti, l’operatore procede praticando l’incisione nel tessuto molle (la gengiva appunto), creando in tal modo un accesso diretto all’osso.

Segue la creazione di un “alloggio”, un foro nell’osso di dimensioni variabili a seconda della necessità, nel quale verrà accolta la radice artificiale, costruita in fibra bionica di titanio. L’intera operazione di implantologia termina collocando sulla radice artificiale la nuova corona, la parte visibile del dente.

Terapia del dolore in chirurgia implantare

Come anticipato in precedenza per noi di Studio Comar è fondamentale garantire ai nostri pazienti competenza e professionalità. Tutti i nostri interventi sono infatti svolti secondo i canoni del #ProtocolloComar, una logica di pensiero che definisce ogni nostro agire.

Vogliamo essere certi che il paziente non manifesti sensazioni di dolore e che abbia il minor fastidio possibile, sia durante che dopo la fase operatoria. Ogni intervento viene accuratamente pianificato attraverso uno studio approfondito del caso.

Durante questa fase lo specialista utilizza differenti strumenti d’analisi: procede effettuando radiografie, prendendo le impronte dentali, che altro non sono che i più comuni “calchi”, e con una visita approfondita.

Durante la fase operatoria vengono utilizzate le più moderne tecniche di chirurgia, le quali risultano microinvasive e poco traumatiche per il paziente, nel totale rispetto della terapia consigliata.

Nei casi in cui è possibile l’utilizzo della chirurgia guidata implantare questa tecnica consente, nei casi meno complessi, di inserire gli impianti senza praticare incisioni attraverso la gengiva, con l’ausilio di una guida in resina. Tale procedura garantisce al paziente la minor sofferenza possibile in fase post operatoria. Inoltre tale tecnica rende possibile l’inserimento di tutti i denti da sostituire in un’unica seduta.

Al termine dell’intervento verranno date al paziente tutte le indicazioni post chirurgiche, analizzate e definite nella fase pre operatoria.

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Terapia senza Dolore: la chirurgia orale – Parte 8

Terapia senza Dolore:

la chirurgia orale

La chirurgia, nella sua accezione più classica, è una branca della medicina con la quale vengono trattate tutte quelle patologie a cui è difficile o impossibile, trarre rimedio con la semplice terapia farmacologica. In modo analogo si comporta la chirurgia orale. Definita in gergo medico “chirurgia odontostomatologica”, la chirurgia orale ha il compito di migliorare e risolvere vari problemi legati al cavo orale.

Esistono diversi tipi di interventi in campo odontoiatrico, alcuni più semplici, altri più complessi. Un intervento a carico del cavo orale si effettua nel caso in cui, agire in modo meno invasivo attraverso trattamenti e medicamenti, non risulta sufficiente a contrastare patologie e situazioni di disagio per il paziente.

È un argomento ricco di aspetti e sfaccettature, che troveranno tutti voce nel corso della lettura. Scopriremo nel dettaglio cos’è la chirurgia orale, quando è necessario intervenire chirurgicamente per la salute della bocca e quali sono i principali modi di operare, citando le tipologie d’intervento e la loro funzione.

Cos’è la chirurgia orale

Dovendo definire e dare una spiegazione più dettagliata a questo concetto, possiamo dire che con chirurgia orale intendiamo tutti quegli interventi aventi luogo nel cavo orale.

Nei casi più semplici il dente, danneggiato o in stato necrotico, viene curato e talvolta estratto. Il dentista procede eliminando il dente compromesso: ciò bloccherà la patologia in corso e, di conseguenza, futuri disagi a carico del paziente. I termini con i quali indichiamo gli interventi chirurgici atti a curare ed eliminare un dente sono “chirurgia estrattiva” e “chirurgia endodontica”.

In alcuni casi poi l’intervento prosegue, con l’inserimento di impianti o con la ricostruzione di alcune parti della bocca, di natura ossea, gengivale o entrambe. Per indicare un intervento di sostituzione di un dente o la ricostruzione osseo-gengivale delle arcate dentali parliamo di “chirurgia implantare” e “chirurgia ricostruttiva”.

Quando è necessario intervenire?

Un intervento di chirurgia orale si ritiene necessario:

  • in presenza di denti inclusi (in assenza di patologia) o affollati
  • quando sussistono uno o più casi di carie profonde e destruenti, con denti non recuperabili
  • quando un dente del giudizio crea disagio (o addirittura patologie al dente
    adiacente) e malocclusione delle arcate dentali
  • in caso di granuloma o cisti dentali, quando il dente non è più recuperabile
    attraverso un intervento di chirurgia endodontica
  • in presenza di patologie parodontali terminali di uno o più denti
  • quando è necessario intervenire chirurgicamente per la rimozione
    dell’accumulo di placca batterica e tartaro sottogengivale: in tal caso la sua
    asportazione con strumentazione chirurgica può arrestare future parodontiti e
    altre patologie a carico delle gengive
  • per tutti gli interventi più complessi che riguardano l’implantologia e la
    ricostruzione ossea

Tipologie d’intervento e funzione

Ogni intervento di natura odontoiatrica viene classificato in base alla sua funzione.

Esistono quattro macro tipologie di chirurgia orale e sono così definite:

  • estrattiva: la sua funzione è l’estrazione di denti inclusi, interamente o
    parzialmente (ad esempio i denti del giudizio), o molto danneggiati, a causa di
    traumi, carie o altre patologie
  • implantare: la sua funzione è l’inserimento di un nuovo impianto (uno o più
    denti artificiali)
  • endodontica: la sua funzione è l’otturazione del canale della radice
    danneggiata, a causa di traumi o patologie varie
  • ricostruttiva e rigenerativa: la sua funzione è quella di ricostruire parte
    dell’osso mancante prima o durante l’installazione di un nuovo impianto
    (dente artificiale con radice bionica in titanio)

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