ascesso osseo

Terapia senza Dolore: la devitalizzazione e l’infezione del dente – Parte 4

Terapia senza Dolore:
la Devitalizzazione e l’infezione del Dente

Tra gli interventi maggiormente praticati per il benessere del nostro sorriso vi è certamente la devitalizzazione. A volte il paziente necessita in tempi brevi di effettuare questa operazione, in quanto, le condizioni e le patologie che la richiedono, provocano molto dolore.

La devitalizzazione, nota anche nel gergo medico odontoiatrico con il termine “endodonzia”, è uno degli interventi dentali maggiormente diffusi e praticati. Si può comprendere al meglio la tipologia d’intervento analizzando la sua origine semantica. La parola “endodonzia” deriva dal greco “endo”, che significa “dentro”, e “odontos” che significa “dente”. Da ciò possiamo dedurre che l’attività chirurgica in questione avviene all’interno del dente.

Nell’articolo verrà compiuto un approfondimento in merito a questa pratica, compiendo una successiva analisi dei metodi impiegati presso lo studio per evitare dolore al paziente.

Si ricorda inoltre, per avere un quadro chiaro degli interventi dello StudioComar, di leggere gli articoli dedicati all’odontofobia e l’odontoiatria con terapia del dolore.

Quando è necessario effettuare una devitalizzazione?

La devitalizzazione si dimostra necessaria quando la polpa dentaria, ovvero il tessuto molle presente all’interno del dente, risulta particolarmente dolorante. Ciò è il segnale che vi è in corso un’infiammazione, che nei casi peggiori può trasformarsi in infezione. Le cause per cui un dente s’infiamma o s’infetta possono essere diverse, tra cui:

  • una carie profonda
  • interventi dentistici ripetuti
  • dente scheggiato o rotto derivante da un trauma

Un dente che presenta tali condizioni, che quindi è segnato da un forte trauma, può causare molto dolore o non provocare alcun sintomo al paziente. In caso di sensazione di dolore la cura con antidolorifici può certamente dare sollievo, ma solo temporaneamente. Questo perché un dente traumatizzato presenta al suo interno una polpa dentale in stato necrotico. Essendo dunque questa parte morta non la causa del dolore, tuttavia è la condizione ideale per l’originarsi dello stato infiammatorio. L’infiammazione non adeguatamente curata darà esito col tempo ad un’infezione, quindi ad un ascesso osseo. Per accertare che il paziente abbia effettivamente questa problematica dentale, visto che a volte il danno non è visibile, è necessaria una visita accurata e un esame radiologico a raggi x. Solo in questo modo sarà possibile diagnosticare l’ascesso nell’osso, praticando successivamente l’intervento endodontico.

Come possiamo capire se abbiamo un’infezione alla polpa dentaria?

Tra i sintomi caratteristici dell’infezione alla polpa troviamo:

  • dolore acuto e proteso nel tempo quando si beve/mangia una bevanda
    alimento caldo o freddo
  • dolore durante la masticazione

Inoltre se l’infiammazione degenera ulteriormente i sintomi potrebbero scomparire, anche se ciò non significa che lo stato patologico sia risolto. In questo caso probabilmente l’infezione ha raggiunto la radice del dente con la conseguente comparsa di sintomi come:

  • gonfiore alla gengiva
  • formazione di un puntino rosso o bianco, ovvero una fistola, da cui tende a uscire materiale purulento o sangue
  • gonfiore del viso
  • cambiamento del colore del dente

E’ chiaro che appena compaiono i sintomi, soprattutto quelli precedentemente descritti, è necessario rivolgersi al medico. Quando ciò accade significa che l’infiammazione è degenerata in infezione, con conseguente necrosi della polpa.

Tra i sintomi più evidenti dell’infiammazione del dente vi è l’ascesso. La sua manifestazione in forma cronica è pressoché asintomatica, se non durante la masticazione, che risulterà il più delle volte dolorosa. Questa condizione può infine causare granuloma e cisti odontogena periapicale, argomento che sarà approfondito in un prossimo articolo.

L’ausilio di farmaci specifici si rivelano utili durante la fase acuta, ovvero in seguito alla formazione dell’ascesso e durante le fasi della terapia endodontica, la devitalizzazione appunto. Il progresso in campo chirurgico odontoiatrico ha reso possibile la cura e il recupero di denti anche in caso di granulomi e cisti, cosa che in passato non era possibile. Oggi, le moderne tecniche, permettono il recupero di quasi tutti i casi, evitando la rimozione stessa del dente.

Vantaggi della Devitalizzazione

Questo tipo d’intervento presenta notevoli vantaggi per il paziente. Se effettuata correttamente e con le giuste conoscenze da parte del proprio dentista, con la devitalizzazione è possibile evitare l’estrazione di un dente, spesso fortemente danneggiato da una profonda carie o da gravi traumi.
Devitalizzare un dente:

  • permette di salvare il dente
  • l’intervento è indolore
  • cura l’infezione
  • fa passare il mal di denti

L’approfondimento continuerà nell’articolo che segue, in cui verrà analizzata la devitalizzazione dal punto di vista del dolore provocato al paziente e la terapia effettuata per questo intervento presso lo StudioComar.

 

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