Terapia senza dolore:
chirurgia endodontica senza dolore o con minimo disturbo
Durante una seduta di chirurgia endodontica la terapia del dolore risulta fondamentale, al fine di evitare dolori al paziente. La chirurgia endodontica è l’unico tipo di intervento possibile in caso d’infiammazione all’apice della radice del dente. Questo tipo d’intervento viene praticato quando una comune devitalizzazione, un trattamento canalare, non è sufficiente a risolvere il problema.
La lettura fornisce spunti e spiegazioni chiari in merito al tema della chirurgia endodontica, analizzando cosa comporta tale intervento e come esso viene praticato sul dente compromesso. Infine il paragrafo finale verrà dedicato alla terapia del dolore applicata a questo genere d’intervento, secondo quando stabilito e brevettato dal #ProtocolloComar.
Quando viene effettuata la chirurgia endodontica
Come abbiamo citato nel paragrafo introduttivo, la chirurgia endodontica viene effettuata quando lo stato infiammatorio/infettivo deve essere bloccato. La chirurgia endodontica evita l’estrazione definitiva del dente e i danni che quest’ultimo causerebbe, senza un trattamento adeguato, all’osso circostante e alla generale salute del paziente.
In tali situazioni la devitalizzazione, ovvero l’asportazione dei vasi, della polpa e dei nervi del dente tramite trattamento canalare, non risulta sufficiente, in quanto lo stato infiammatorio dentale ha già causato la formazione di granuloma o cisti periapicali, a seconda dello stato evolutivo della patologia.
Tali formazioni patologiche sono il risultato di una polpa in stato necrotico e se non asportate possono comportare ulteriori complicanze a denti e tessuti ossei adiacenti. Inoltre verrebbero compromesse anche le strutture anatomiche circostanti, quali quelle seno-mascellari e nervo-mandibolari.
Come viene effettuato un intervento di endodonzia
Compresa l’impossibilità di curare tale stadio infiammatorio del dente tramite terapia farmacologica e strumentazione specifica per devitalizzazione, il dentista procede, in accordo con il paziente, con la chirurgia endodontica. Consiste in due fasi:
l’anestesia e l’apicectomia.
Prima di iniziare con l’intervento viene effettuata l’anestesia completa, affinché il paziente non senta dolore durante tutta la pratica chirurgica. Segue la fase di apicectomia, la parte più rappresentativa di questo genere di operazione. Il dentista procede praticando un accesso nella gengiva e nell’osso, asportando parte del tessuto osseo e lasciando esposta la radice infetta. A questo punto la formazione patologica, che sia essa una cisti o un granuloma, viene completamente rimossa. L’ultima operazione consiste nella suturazione della gengiva.
Terapia del dolore della chirurgia endodontica
La terapia del dolore, anche in caso di chirurgia endodontica, viene effettuata secondo i dettami del #ProtocolloComar. Esso è fondamentale per dare la garanzia al paziente di assenza di dolore o minimo disturbo. La prima fase a cui il paziente viene sottoposto è l’anestesia completa, i cui effetti dureranno per tutto il decorso dell’intervento.
Presso il nostro Studio è possibile svolgere la seduta di chirurgia endodontica tramite specifica strumentazione laser, con la quale verranno eliminati sia la parte di radice compromessa sia i tessuti ossei in stato patologico (cisti o granuloma). Tale tipo d’intervento consente di avere la minor reazione dei tessuti trattati e meno sofferenza a seguito dell’operazione. Inoltre se il caso lo richiede, il dentista propone l’uso di trattamenti farmacologici mirati, al fine di evitare malesseri e fastidi.
Per avere ulteriori informazioni su questa argomentazione o di qualsiasi altro genere, non esitare nel contattarci.
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