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Trattamenti di Medicina Estetica: La Radiofrequenza

Trattamenti di Medicina Estetica: La Radiofrequenza

La nostra pelle, così come il nostro umore e le nostre sensazioni, risente di periodi molto stressanti così come di abitudini poco sane protratte nel tempo, causando vari tipi di inestetismi sul nostro viso, ad esempio piccoli cedimenti cutanei, aree segnate da linee sottili e colorito spento, dall’aspetto poco sano. Una soluzione che da anni il Dottor Comar propone ai suoi clienti è l’uso della Radiofrequenza

La Radiofrequenza si avvale dell’effetto benefico delle onde elettromagnetiche, oggetto di studio degli esperti del settore ormai da anni, stimolando, con la giusta intensità, la naturale formazione di collagene ed elastina nell’area sottocutanea e dandoci l’effetto tanto auspicato. 

Ma non risulta così semplice come sembra: per comprendere al meglio in che modo la Radiofrequenza può risultare utile a livello estetico abbiamo creato per i nostri lettori un articolo dedicato, in cui analizzeremo cos’è la Radiofrequenza, come funziona, quali vantaggi può offrire, con le giuste accortezze, nel lungo termine e come è possibile mantenere i risultati raggiunti.

Cos’è la Radiofrequenza?

La Radiofrequenza è un trattamento poco invasivo che si avvale dell’azione delle onde elettromagnetiche per migliorare numerose tipologie di inestetismi, in primis il cedimento cutaneo e le lassità localizzate, nonché migliorare le rughe della fronte e quelle intorno agli occhi.

Il trattamento viene effettuato attraverso l’utilizzo di uno speciale macchinario, il quale emette onde elettromagnetiche ad alta frequenza. Il macchinario utilizzato per i trattamenti di Radiofrequenza prima era composto da un generatore di cariche elettriche e di due elettrodi, di cui uno con polo positivo e l’altro negativo, i quali sono responsabili dell’effetto desiderato. Quello dello studio Comar dispone di un manipolo che ha i due poli nello stesso manipolo.

La carica elettrica, grazie allo strumento, viene quindi indirizzata e trasmessa all’interno dell’area cutanea da trattare, ottenendo i benefici sperati.

Come funziona un trattamento di Radiofrequenza?

La sua funzione è quella di migliorare la densità e la qualità della cute trattata. Si tratta di un tipo di Medicina Estetica utilizzata principalmente su viso, collo e mani, ma non si esclude un utilizzo mirato ad altre aree cutanee, le quali necessitano un trattamento atto a migliorarne l’aspetto generale. 

La Radiofrequenza agisce provocando un surriscaldamento profondo del derma, determinando una degradazione del collagene e dell’elastina naturalmente presente in esso e inducendone una produzione nuova e ulteriore. Il risultato è una pelle più fresca, ringiovanita e tonica, in altre parole visibilmente più radiosa e con meno lassità cutanee visibili.

Un trattamento si completa con rapidità, in circa 10/20 minuti. È però importante sottolineare che per ottenere i risultati sperati è spesso consigliabile procedere con un più sedute, in numero variabile a seconda della condizione cutanea di partenza.

Vantaggi e mantenimento dei risultati ottenuti

Il principale vantaggio per il paziente trattato con Radiofrequenza è di natura estetica, in quanto anche questa tipologia di trattamento ha lo scopo di migliorare la qualità del suo aspetto, eliminando i suoi difetti più visibili e antiestetici.

 Non bisogna però escludere che il paziente ottenga, a seguito del trattamento compiuto, anche un vantaggio di natura psicologica, in quanto un aspetto migliorato lo aiuterà a sentirsi meglio con sé stesso e con il suo corpo.

Per mantenere i risultati ottenuti è necessario effettuare un nuovo ciclo di sedute ogni 6 mesi, con tempi leggermente variabili a seconda dei casi specifici e di fattori individuali, osservando come risponde l’area trattata a seconda dei fattori esogeni ed endogeni.

Protocollo Comar applicato ad un trattamento di Radiofrequenza

Anche quando si tratta di un trattamento di Radiofrequenza l’esperienza e la manualità dei nostri operatori contraddistinguono il nostro agire, diventando uno degli elementi distintivi del nostro modus agendi, il Protocollo Comar

Amiamo infatti essere precisi in ogni passaggio, al fine di offrire i migliori risultati ad ogni nostro paziente, sicuri che ognuno di loro esca dallo Studio soddisfatto non solo di quanto appena svolto, ma anche e soprattutto dell’esperienza vissuta, che deve dimostrarsi sempre piacevole. 

Ad ogni modo la Radiofrequenza si dimostra essere una pratica del tutto indolore che può, in taluni casi, creare leggero, e del tutto sopportabile, fastidio.

 

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Trattamenti di Medicina Estetica: Il Botox

Trattamenti di Medicina Estetica: Il Botox

Quando il problema è l’avanzare dell’età sul nostro volto e, in più in generale, sulla nostra pelle esistono vari rimedi, il quali possono farci sentire meglio e più sicuri con noi stessi. 

Da oltre vent’anni la Tossina Botulinica (più comunemente nota come Botox) è giunta in Italia per aiutare tutte quelle persone che si sentono a disagio con sé stesse e con il proprio aspetto, a causa delle rughe d’espressione, come quelle frontali o quelle intorno agli occhi, volgarmente definite “zampe di gallina”. 

Si tratta di sedute rapide e quasi del tutto indolore che, rilassando i muscoli sottocutanei, conferiscono alla zona trattata un aspetto più giovane e meno segnato. Il Dottor Comar è da sempre attento alle problematiche della pelle, in particolare quelle legate all’invecchiamento: per tale ragione ha studiato e offerto ai suoi clienti numerose soluzioni atte al miglioramento di tale difetto estetico, tra cui l’uso di iniezioni locali di Botox.

Nell’articolo il lettore avrà modo di approfondire tutti gli aspetti di principale interesse legati al Botox, in particolare cos’è, quali vantaggi si ottengono al termine del trattamento e come è possibile mantenere i risultati ottenuti nel tempo. 

Cos’è il Botox?

Il Botox è un prodotto sintetico, al contrario di quanto è accaduto invece in passato, per cui si utilizzava la tossina botulinica originale, ricavata da ingredienti di origine naturale. Attraverso l’iniezione intracutanea di tale sostanza viene bloccato il comando dal nervo al muscolo, rilassando le sinapsi responsabili del suo movimento, cioè interrompendo il comando di contrazione del muscolo

Il muscolo, grazie alla presenza del Botox, non va più in contrazione come normalmente accade, evitando la formazione di antiestetiche linee lungo le zone mobili del viso, meglio note come rughe. 

Viene utilizzato principalmente sulla fronte, avendo come positivo effetto lo spianamento delle rughe di tale area, ma anche nella zona intorno agli occhi, ugualmente soggetta alla formazione di linee, talvolta molto profonde.

Vantaggi e mantenimento dei risultati ottenuti

Il vantaggio di cui il paziente può beneficiare in seguito ad un trattamento con il Botox è di natura principalmente estetica, in quanto migliora l’aspetto dell’area trattata, migliorando tutti  i difetti più visibili e antiestetici.

Aspetto da ricordare è che il paziente, quasi certamente, a seguito del trattamento ricevuto, avrà un vantaggio di tipo psicologico: spesso infatti il disagio causato da un inestetismo cutaneo crea anche piccoli dissidi a livello interiore, che possono provocare abitudini e atteggiamenti patologici. 

I risultati ottenuti in seguito ad un’iniezione locale di Botox hanno una durata variabile da 3 a 6 mesi, a seconda dei casi specifici e di fattori individuali.

Protocollo Comar applicato ad un trattamento di Botox

Il Protocollo Comar è sempre presente in ogni nostro agire, anche quanto l’intervento in questione non è particolarmente doloroso per il paziente.

Questo perché vogliamo che ogni nostro cliente si senta non solo a suo agio durante i vari passaggi, ma anche soddisfatto del nostro operato professionale. In questi casi infatti a definire il nostro agire è l’accurata manualità, tipica di chi ha maturato esperienza e competenza nel settore.

In particolare ciò che ci distingue dalla concorrenza durante una seduta di Botox è il nostro essere delicati e precisi, al fine di non procurare alcun tipo di fastidio al paziente, o comunque limitarlo al minimo.

 

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Trattamenti di Medicina Estetica: Il Filler

Trattamenti di Medicina Estetica: il Filler

Quando il desiderio è quello di “ritoccare” alcune zone del nostro viso e acquisire i volumi naturali, o quelli persi in età più avanzata, tanto auspicati, una soluzione ottimale può essere quella dell’utilizzo di un trattamento con Filler

Grazie a questo speciale metodo poco invasivo e quasi del tutto indolore possiamo plasmare e migliorare la forma dei nostri zigomi, risultando così alti e tonici, ma possiamo anche correggere solchi e cedimenti nelle aree limitrofe al nostro naso, talvolta modificandone anche la sua morfologia, e ottenere delle labbra dall’aspetto più rimpolpato, rimodellando e aumentando i volumi.

L’articolo mostra al lettore tutti gli aspetti di maggiore importanza legati a questa particolare tipologia di trattamento, in particolare in cosa consiste, come viene effettuato, quali sono le cause che lo rendono necessario e quali risultano essere i vantaggi ottenibili al termine dello stesso.

Cos’è il Filler?

Il termine “filler” deriva dal verbo inglese “to fill” che significa riempire. L’azione svolta sul tessuto cutaneo è infatti quella di riempitivo, ovvero di risanamento dei naturali e più armonici volumi del viso. 

Viene iniettato laddove si è in presenza di aree anatomiche del viso con mancanza e perdita di sostegno, in particolare nella zona degli zigomi, sulle aree limitrofe al naso e sulle labbra.

In cosa consiste un trattamento di Filler?

Durante un trattamento con il Filler si procede iniettando nell’area cutanea interessata una piccola dose di Acido Ialuronico in gel, di natura esclusivamente sintetica. Infatti, qualora l’Acido Ialuronico fosse ricavato ed estratto da materiale di origine animale, quindi naturale, (in passato era molto comune estrarre questa sostanza dalla cresta del gallo), il paziente potrebbe andar incontro a spiacevoli reazioni e conseguenze, talvolta anche molto gravi, come ad esempio allergie e rush cutanei. 

Quando è opportuno procedere con un trattamento di Filler?

È opportuno procedere con tale trattamento di Medicina Estetica quando si è di fronte ad una poco piacevole e marcata perdita dei normali volumi del volto. Le cause possono essere diverse e definibili in modo personalizzato, in particolare a seguito di lunghi periodi di dieta e dimagrimenti repentini, ma anche semplicemente in caso di presenza di segni d’invecchiamento, a causa dell’avanzare dell’età o di fattori genetici.

Vantaggi e mantenimento dei risultati ottenuti

I vantaggi di cui il paziente può beneficiare in seguito ad un trattamento di Filler è di natura principalmente estetica, in quanto ha lo scopo di migliorare il suo aspetto e di risolvere i suoi difetti più visibili e antiestetici. 

Il paziente, quasi certamente però, potrà ricevere, a seguito del trattamento compiuto, anche un vantaggio di tipo psicologico, in quanto questo lo aiuterà a sentirsi meglio con sé stesso e con il suo corpo.

I risultati ottenuti in seguito ad un’iniezione locale di Filler hanno una durata variabile da 6 a 8 mesi, a seconda dei casi specifici e di fattori individuali.

Protocollo Comar applicato ad un trattamento di Filler

Aspetto che da sempre definisce il nostro Protocollo Comar è la manualità con il quale effettuiamo ogni trattamento. Il nostro essere delicati e precisi durante le sedute di Filler è ciò che ci contraddistingue dalla concorrenza: ogni iniezione eseguita presso lo studio del Dottor Comar infatti viene effettuata in modo tale da non procurare dolore o fastidio, o comunque il minore possibile. 

Nonostante si tratti di una pratica, per sua natura, quasi del tutto indolore, è comunque possibile, in caso di effettiva necessità, somministrare una piccola dose di anestetico locale, al fine di evitare sensazioni di malessere. Tale procedura è preferibile nel caso in cui il paziente abbia una soglia del dolore particolarmente bassa, ma potrebbe risultare altrettanto utile quando il trattamento viene eseguito nella zona limitrofa delle labbra, dove il dolore è solitamente più percepibile. 

 

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Trattamenti di Medicina Estetica: introduzione all’argomento – Parte 2

Trattamenti di Medicina Estetica: introduzione all’argomento – Parte 2

Nella prima parte dell’articolo dedicato alla Medicina Estetica abbiamo compreso tutti gli aspetti principali che la contraddistinguono, in particolare cos’è, a chi si riferisce e quali sono i vantaggi e benefici percepiti dal paziente a seguito di tale tipologia di trattamento, ma soprattutto quali sono le differenze che la contraddistinguono dalla Chirurgia Estetica.

In questa seconda parte è nostra premura addentrarci ulteriormente nell’argomento, analizzando e illustrando tutte le tipologie di trattamento di Medicina Estetica effettuate presso il nostro Studio, ovvero il Filler, il Botox, la Radiofrequenza, la Luce Pulsata, l’Ossigenoterapia e tutte le operazioni medico-estetiche effettuate tramite l’ausilio della strumentazione laser, in altre parole l’eliminazione e la riduzione di discromie cutanee e dei tatuaggi.

Tipologie di trattamenti di Medicina estetica

I trattamenti di Medicina Estetica effettuati presso lo studio del Dottor Comar sono molti e differenti. Per fornire ai nostri lettori una prima generale distinzione di tutte le tipologie di trattamento di cui possono beneficiare abbiamo sviluppato alcuni brevi paragrafi, come segue:

Il Filler

È una particolare tipologia di trattamento che permette di iniettare una piccola dose di Acido Ialuronico, talvolta anche di Collagene, nel derma e negli strati sottocutanei attraverso speciali siringhe dotate di aghi molto sottili.

Lo scopo è quello di donare al viso un aspetto più tonico e giovane, correggendo tutte quelle piccole imperfezioni che lo rendono poco omogeneo e armonioso, ripristinando i volumi e dando il giusto sostegno ai tessuti sottostanti del derma.

Il Botox

La tecnica che viene eseguita per effettuare un trattamento con il Botox è simile a quella del Filler, cambiano però il fine e la sostanza iniettata. Per eseguire il trattamento viene utilizzata una siringa, fornita anch’essa di ago sottile.

Ciò che viene iniettato nel derma è una piccola dose di Botox sintetico. Noto anche come Tossina Botulinica, il Botox ha lo scopo di rilassare la muscolatura del nostro viso e di distendere le rughe d’espressione e i solchi più profondi formati a causa dell’avanzare del tempo, offrendo al paziente un viso più liscio e giovane.

La Radiofrequenza

È un trattamento non invasivo eseguito attraverso uno specifico strumento, sfruttando l’effetto benefico delle onde elettromagnetiche e generando calore capace di stimolare il processo di autorigenerazione dei tessuti cutanei.

È quindi da considerarsi un trattamento efficace per contrastare rughe e lassità della pelle, grazie alla stimolazione del Collagene e dell’Elastina, naturalmente presenti nel derma. La Radiofrequenza, nel tempo e con sedute costanti, garantisce risultati soddisfacenti con, di conseguenza, una pelle dall’aspetto più giovane ed esteticamente piacevole.

La Luce Pulsata

È  una tecnologia innovativa nata nel corso degli ultimi decenni. Si tratta di una lampada capace di emettere luce pulsata e ad alta intensità. È utilizzata per vari scopi, tra cui, quello più comune, la rimozione dei peli superflui sul viso e sul corpo.

Inoltre la Luce Pulsata è spesso usata anche per il trattamento di varie problematiche a carico della pelle, come ad esempio l’acne, la rosacea, le macchie solari, le macchie senili e altro.

L’Ossigenoterapia

È un trattamento di Medicina Estetica che sfrutta l’effetto benefico dell’Ossigeno Iperbarico. Si effettua tramite strumentazione specifica ed è utile per la riduzione e il miglioramento di vari inestetismi cutanei del viso, come ad esempio piccole rughe, macchie e discromie o patologie cutanee di natura infiammatoria, come nel caso dell’acne.

L’eliminazione tramite laser delle discromie cutanee e dei tatuaggi (non colorati)

Grazie all’ausilio di uno specifico laser e alla luce da esso emanato è possibile eliminare in poche sedute discromie, iperpigmentazione cutanea, melasma e danni causati dall’esposizione ai raggi uv, agendo direttamente sull’area dove è presente un eccesso di melanina.

Allo stesso modo il laser può eliminare efficacemente i tatuaggi non colorati, asportando e distruggendo le molecole di inchiostro presente sotto la superficie cutanea.

Il laser agisce disgregando il pigmento presente negli strati cutanei della pelle, che siano esso di origine naturale, per opera dalla melanina, o artificiale, come nel caso dell’inchiostro di un tatuaggio, emanando impulsi di luce ad alta concentrazione, per brevi lassi di tempo.

 

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Trattamenti di Medicina Estetica: introduzione all’argomento – Parte 1

Trattamenti di Medicina Estetica: introduzione all’argomento – Parte 1

I nostri piccoli e grandi difetti estetici possono rappresentare un aspetto distintivo, un dettaglio di cui andare fieri e capaci di farci sentire unici rispetto ad ogni altra persona al mondo.

Tuttavia non tutti leggono rughe e discromie allo stesso modo: in questo caso la Medicina Estetica offre a tutti coloro che ne avvertono il bisogno un valido aiuto, attraverso una vasta gamma di interventi poco invasivi ma al contempo molto efficaci.

I trattamenti facenti parte della branca della Medicina Estetica non necessitano né di bisturi né tantomeno di suture: ciò è un aspetto fondamentale e capace, per sua natura, di avvicinare molte persone timorose degli aspetti negativi della Chirurgia Estetica, come ad esempio i lunghi tempi di guarigione e di convalescenza e le possibili complicazioni post intervento.

Noi di Studio Comar, da tempo specializzati in questo settore, possiamo rendere più armonioso il viso, più uniforme il colore delle mani e più tonico il collo dei nostri pazienti con le migliori tecnologie e soluzioni estetiche, facendoli apparire ringiovaniti e con un aspetto migliorato.

La lettura che segue ci permette di comprendere cos’è la Medicina Estetica, perché si differenzia dalla Chirurgia Estetica, a chi si rivolge e i vantaggi di cui il paziente può beneficiare. Nella seconda parte inoltre è possibile scoprire ulteriori dettagli riguardo la stessa, in particolare quali sono i trattamenti effettuati presso lo Studio e cosa caratterizza ciascuno di essi.

Cosa sono i trattamenti di Medicina Estetica?

I trattamenti di Medicina Estetica sono mirati al miglioramento dell’aspetto estetico di una persona.

Ciò può avvenire con varie tecniche e tecnologie sofisticate a seconda della problematica e del difetto da correggere, ad esempio con l’ausilio di strumentazione laser, in caso di macchie cutanee, discromie o semplicemente per la rimozione di un vecchio tatuaggio, ma anche attraverso iniezione di sostanze, come Acido Ialuronico, Collagene, in caso di rughe o perdita di tonicità ed elasticità cutanea, o Botox, nelle rughe di espressione originate dalla continua e involontaria contrattura muscolare, come nelle rughe frontali e periorbitali.

Aspetto da ricordare è che, contrariamente a quanto si possa immaginare, non agisce solo esclusivamente a livello estetico, ma spesso anche a livello psicologico, migliorando l’autostima del paziente e facendo in modo che questo si senta bene con il proprio aspetto esteriore, senza necessariamente utilizzare metodi e trattamenti invasivi, come nel caso della Chirurgia Estetica.

Differenza tra medicina estetica e chirurgia estetica

È importante precisare che la Medicina Estetica non ha nulla a che fare con la Chirurgia Estetica.

Ogni tipo di intervento di Medicina Estetica infatti viene effettuato senza l’ausilio del bisturi, ma piuttosto attraverso strumentazione specifica non invasiva, come ad esempio il laser, o tramite iniezione di sostanze utili al ripristino di una condizione quanto più possibile ottimale della pelle, in particolare in merito a rughe, solchi profondi e perdita di tono.

Al contrario la Chirurgia Estetica è un’operazione di natura chirurgica effettuata sempre in sedazione, locale o totale a seconda dei casi, e comporta incisioni a livello della cute, attraverso il classico bisturi e altra strumentazione chirurgica specifica.

A chi si rivolge?

Si rivolge a tutti quei pazienti che presentano particolari inestetismi, come rughe, solchi profondi, lassità cutanea, perdita di tono o discromie localizzate, e desiderano correggerli, per quanto possibile, con soluzioni poco invasive ma comunque altamente efficaci.

Tali tipologie di trattamenti presso lo Studio del Dottor Comar possono essere effettuate in varie aree del corpo, in particolare il viso, il collo e le mani.

Vantaggi e benefici

I vantaggi di cui il paziente può beneficiare in seguito a questo genere di trattamento è di natura principalmente estetica, in quanto ha lo scopo di migliorare il suo aspetto e di risolvere i suoi difetti più visibili e poco piacevoli. Il Protocollo Comar, attraverso una serie di accorgimenti, consente di effettuare tali trattamenti con la minima o nulla sofferenza.

Il paziente però, quasi certamente, riceverà, a seguito del trattamento appena compiuto, anche un vantaggio di tipo psicologico, in quanto quest’ultimo lo aiuterà a sentirsi meglio con sé stesso e con il suo corpo.

 

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Estetica in Odontoiatria: Rimodellamento Gengivale – Parte 2

Estetica in Odontoiatria:

Rimodellamento Gengivale – Parte 2

Grazie alla lettura del primo articolo dedicato al rimodellamento gengivale abbiamo compreso come la corretta proporzione tra denti e gengive possa essere responsabile di un sorriso perfetto in ogni occasione. Se infatti la gengiva si presenta sovrabbondante rispetto alla propria dentatura il sorriso ne risentirà, apparendo non armonioso e visibilmente poco piacevole.

Rimuovendo gli eccessi di tessuto gengivale, servendosi di una specifica operazione effettuata tramite laser, si può eliminare facilmente il difetto, ottenendo così il risultato auspicato.

Procedendo con la lettura avremo modo di approfondire gli aspetti più tecnici di tale tipologia di intervento applicato alle gengive, rispondendo ad alcune tra le più comuni domande dei nostri pazienti, tra cui i tempi di guarigione, i vantaggi di cui si può beneficiare nel breve e nel lungo termine, ma soprattutto perché con noi qualsiasi tipologia di operazione a carico dei denti sia priva, o quasi, di dolore e fastidi sia durante che dopo l’intervento, grazie all’applicazione del nostro Protocollo Comar.

Tempi di guarigione

Un intervento di asportazione dei tessuti molli fino a poco tempo fa poteva essere svolto solo per via chirurgica, con la conseguenza che il paziente doveva sostenere lunghi tempi di guarigione, per un tempo che oscillava dalle 6/8 settimane fino agli 8 mesi, in base alle sue specifiche caratteristiche.

Oggi, grazie all’ausilio delle moderne tecnologie, la maggior parte degli interventi di rimodellamento gengivale di tipo sottrattivo possono essere svolti tramite l’utilizzo del laser. Ciò determina notevoli vantaggi dal punto di vista dei tempi di guarigione, che in questo modo arrivano a termine in un lasso di tempo che oscilla dai 15 ai 30 giorni, con meno dolore e fastidi nella fase post operatoria.

Vantaggi e benefici

I benefici che un paziente potrà ottenere grazie ad un intervento di rimozione dei tessuti molli in eccesso sono sia di natura estetica che psicologica.

Il vantaggio infatti può essere differente a seconda di come il paziente ha vissuto nella propria quotidianità tale aspetto del suo sorriso.

Ad ogni modo al termine dell’intervento e della guarigione si sentirà certamente più sicuro di sé, senza particolari preoccupazioni nel mostrare in pubblico i propri denti.

Tale intervento inoltre dona al paziente anche un beneficio di natura preventiva, in quanto con esso è possibile prevenire problematiche molto serie, come una gengivite localizzata.

Infine, anche se spesso tale aspetto passa in secondo piano, un rimodellamento gengivale in via sottrattiva garantisce anche benefici dal punto di vista medico, garantendo una maggiore salute dei denti e rendendo più semplice la quotidiana igiene orale.

 

Perché con noi non fa male?

Per noi uno degli aspetti fondamentali della buona riuscita di un qualsiasi intervento a carico dei denti è l’assenza, o quasi, di dolore e fastidi in tutte le fasi del trattamento, compresa quella di guarigione.

L’utilizzo del laser per effettuare questo tipo di operazione chirurgica garantisce di per sé minori problemi rispetto ad un comune intervento svolto con classico bisturi, tuttavia la manualità e l’attenzione che i nostri operatori dedica ai pazienti risulta fondamentale per eliminare qualsiasi tipo di problematica, anche prima che questa si verifichi e venga subita dallo stesso.

Se il caso lo richiede è inoltre possibile somministrare farmaci al paziente, in dosi e formati differenti a seconda delle sue specifiche esigenze.

 

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Estetica in Odontoiatria: Rimodellamento della Gengiva – Parte 1

Estetica in Odontoiatria:

Rimodellamento della Gengiva – Parte 1

Il miglioramento estetico del sorriso non dipende solo dai denti, dal loro allineamento, dimensione o colorazione, ma anche dalle gengive. Queste infatti, esattamente come i nostri denti, possono farci apparire con un aspetto meno piacevole. Quando il paziente infatti mostra una “sovrabbondanza gengivale” i denti sembrano più piccoli e ciò fa apparire il suo sorriso esteticamente asimmetrico e non equilibrato. Differente è la mancanza di gengiva, che può verificarsi su uno o più denti. In quel caso infatti la terapia è molto più complessa. Il problema però, potrebbe anche non essere causato dalla quantità del tessuto gengivale, bensì dalla sua irregolarità: può capitare infatti che le gengive risultino irregolari, generando imbarazzo e disagio a colui che presenta tali caratteristiche.

La soluzione a tale problematica esiste: grazie al rimodellamento gengivale, una pratica chirurgica che consente di compiere modifiche e piccoli aggiustamenti alla gengiva, è possibile correggere i difetti a carico della nostra gengiva, laddove risultasse in eccesso a livello localizzato o su più elementi, rendendo l’aspetto del sorriso molto più piacevole. Ma i miglioramenti che si possono effettuare tramite questa tipologia d’intervento non è solo riguardo la sua struttura e quantità della gengiva, ma anche riguardo il suo colore. Dopo una seduta di rimodellamento gengivale infatti ne potrà beneficiare anche il colore delle nostre gengive, le quali risulteranno più armoniose.

Presso lo Studio del Dottor Comar il rimodellamento gengivale è un intervento molto praticato. Noi infatti operiamo, da sempre, sul sorriso dei nostri pazienti a 360°, al fine di garantire non solo ottimi risultati dal punto di vista medico, curando patologie e disturbi di vario tipo a carico della bocca, ma anche portando un’estetica migliorata, per una maggiore sensazione di fiducia e di sicurezza in sé stessi.

L’articolo ha lo scopo di analizzare tutti gli aspetti di principale interesse riguardo il rimodellamento della gengiva. Avremo modo di comprendere in cosa consiste, quali sono i passaggi necessari da compiere per effettuare tale tipologia d’intervento e quando è opportuno procedere con una seduta di rimodellamento gengivale, dando modo a ognuno dei nostri utenti di capire se rappresentano il candidato ideale e, di conseguenza, prenotare una seduta.

In cosa consiste il rimodellamento gengivale

Il rimodellamento gengivale è una pratica chirurgica che consente al paziente di migliorare l’estetica generale del proprio sorriso, sia a livello strutturale che riguardo la colorazione del tessuto. Questa “scultura dei tessuti” è di norma finalizzata a ridurne l’eccesso, rimuovendo quelle parti di gengiva che rendono antiestetico il sorriso. In alcuni casi però l’intervento può essere svolto per aggiungere gengiva laddove manca, grazie all’innesto di una porzione di tessuto, oggi realizzato anche con biomateriali disponibili nel commercio. Ciò può essere causato da patologie, come la parodontite, o altro.

Come viene svolto un intervento di rimodellamento gengivale?

Esistono due modalità per effettuare questa tipologia d’intervento. In passato l’intera pratica era svolta da un operatore esperto grazie all’utilizzo di strumentazione medica specifica, in altre parole la lama bisturi, con il quale si recideva e si asportava la porzione di tessuto in eccesso. Si tratta tutt’oggi di una pratica invasiva, che necessita di lunghi tempi di guarigione, fino a sei mesi a seconda dei casi. Tale pratica risulta poco utilizzata presso il nostro studio e viene presa in considerazione solo in casi particolari.

Di norma infatti oggi viene preferita la seconda modalità d’intervento, ovvero con il laser. Per questa tipologia d’intervento viene utilizzato un laser ad erbio, di cui è possibile reperire informazioni grazie alla lettura dedicata presente sul nostro sito, cliccando qui, il quale è utilizzato per effettuare vari interventi di ablazione dei tessuti. La ragione per cui oggi viene preferita questa alla precedente modalità citata è il fatto che si tratta di una pratica chirurgica poco invasiva e, di conseguenza, meno dolorosa per il paziente, non solo durante la seduta ma anche in fase di guarigione, rendendo la stessa più rapida e definita entro ⅔ settimane, a seconda del singolo caso.

Quando è opportuno procedere con la pratica di rimodellamento gengivale?

La ragione per cui si decide di procedere con una pratica di rimodellamento della gengiva può essere sia cosmetica, quindi a fini puramente estetici, che terapeutica, necessaria per risolvere problematiche e patologie, tramite l’aggiunta di tessuto con innesti nelle zone in cui la gengiva risulta carente o addirittura assente.

Tuttavia, nella maggioranza dei casi, il fine di tale intervento è di natura estetica. Grazie all’asportazione del tessuto in eccesso infatti è possibile rendere il nostro sorriso esteticamente più gradevole, rendendo più equilibrata la quantità di gengiva presente nel cavo orale rispetto alla dimensione dei denti.

 

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Terapia senza Dolore: Approfondimento Protocollo Comar – Parte 2

Terapia senza Dolore:

Approfondimento Protocollo Comar – Parte 2

Come abbiamo compreso nella prima parte di questo approfondimento, che è possibile leggere cliccando qui, il Protocollo Comar è un aspetto fondamentale dello Studio, un vero e proprio brevetto di affidabilità e di professionalità nei confronti dei pazienti, tanto da distinguerlo da tutte le altre cliniche dentali. Si tratta di una sorta di “modus agendi” fatto di tante piccole premure e attenzioni che i nostri operatori rivolgono quotidianamente ai propri assistiti.

Nonostante ciò il Protocollo Comar non è un manuale d’uso, una serie di azioni sempre uguali da svolgere. Queste infatti cambiano a seconda del tipo di intervento e di paziente da seguire: per questo motivo è necessario tener presente le specifiche esigenze dello stesso e le terapie da eseguire. In sintesi si può dire che alla base del nostro Protocollo c’è l’esperienza e la competenza degli operatori, ma anche concetti come il rispetto, il buon senso e l’umanità nei confronti dei bisogni altrui, le paure, i dubbi e le preoccupazioni che tutti noi abbiamo rispetto a ciò che esula dal nostro agire di routine.

Grazie alla prima parte dell’approfondimento abbiamo potuto comprendere come si applica il Protocollo a due dei maggiori interventi svolti presso lo Studio, in particolare l’ablazione e la devitalizzazione. Nel secondo invece avremo modo di osservare da vicino in cosa consiste il nostro Protocollo Comar in caso di pratica di ricostruzione ossea, e di conseguenza del possibile successivo inserimento di uno o più impianti, e di estrazione dentale, comprendendo, a grandi linee, come vengono eseguiti gli interventi, quando è necessario effettuarli e come può migliorare la terapia del dolore applicata ad ognuno di essi.

La ricostruzione ossea

In caso di denti precedentemente estratti o mancati il desiderio è quello di sostituirli, inserendo, laddove necessario, con nuovo impianto, sfoggiando nuovamente il sorriso di un tempo. Tuttavia, in questi casi, è molto comune il fenomeno della retrazione osseo/gengivale. Ciò significa che l’osso e/o la gengiva, per vari motivi, si possono assottigliare, rendendo necessaria la loro ricostruzione.

La presenza di osso insufficiente rende non idoneo l’inserimento di un impianto, mentre la gengiva mancante o scarsa può portare ad una durata più breve di quest’ultimo. La ricostruzione ossea è un passaggio fondamentale in questi casi, in quanto ripristina, o comunque aumenta, la quota ossea, rendendo possibile il successivo inserimento dell’impianto.

Un intervento di ricostruzione ossea può avvenire in diverse modalità, a seconda della condizione e delle necessità del paziente, attraverso varie tecniche chirurgiche, alcune poco invasive. La ricostruzione ossea avviene attraverso due modalità biologiche: la “osteoinduzione”, grazie all’inserimento di cellule ossee, prelevate ed inserite direttamente nella sede di deficit dell’osso; e la “osteoconduzione”, utilizzando materiale specifico, del tutto riassorbibile biologicamente nel corso del tempo. Inoltre è possibile riempire il difetto osseo con un mix di entrambi (osteoinduzione e osteoconduzione).

Il Protocollo Comar per la ricostruzione ossea e successivo inserimento dell’impianto

A fare la differenza in termini di dolore e fastidio durante un intervento di ricostruzione ossea sono le attenzioni e le premure che gli operatori dello Studio riservano ad ogni paziente. Ogni caso infatti per noi è unico e proprio per tale ragione va seguito singolarmente. Durante la fase di colloquio il paziente potrà esternare tutti i suoi dubbi, avendo cura nel descrivere ciò a cui è più sensibile e se sussistono eventuali paure e problematiche specifiche. Così facendo l’operatore riuscirà a comprendere tutte le sue necessità e potrà procedere di conseguenza.

Applicare il Protocollo Comar ad un intervento di ricostruzione ossea vuol dire non solo evitare errori e procedere in modo preciso, ma anche utilizzare gli strumenti medici con estrema cautela e modulare l’utilizzo dei medicamenti e dei farmaci a seconda dell’occorrenza. Altro aspetto davvero fondamentale per noi è rimanere aggiornati sulle nuove tecnologie, servendosi di tecniche e di attrezzature sempre più moderne e all’avanguardia, ma soprattutto capaci di arrecare meno dolore e di ridurre i tempi di chirurgia e di guarigione. Non di meno la tecnica chirurgica e la delicatezza dell’operatore possono fare una grande differenza.

Anche durante l’inserimento degli impianti il Protocollo Comar può e deve essere applicato, secondo le necessità del paziente. Completato il processo di rigenerazione ossea infatti, un nuovo colloquio tra operatore e paziente metterà in chiaro come intervenire senza arrecare fastidi e dolore indesiderati. Si procede con l’anestesia completa pre intervento, rendendo totalmente insensibile la zona da trattare. Le tecniche d’intervento, moderne e all’avanguardia, permettono di completare la seduta in tempi minori, ma soprattutto di limitare dolori e fastidi in seguito. Qualora il paziente accusasse sensazione di malessere durante le fasi post operatorie è comunque possibile ricorrere all’utilizzo della terapia farmacologica, differente a seconda dei casi e delle esigenze. L’utilizzo della tecnologia, attraverso una preventiva pianificazione digitale dell’inserimento implantare, fa anch’essa la differenza.

L’estrazione dentale

L’estrazione dentale è la pratica chirurgica che consente di eliminare, di togliere, il dente compromesso, rimuovendolo dalla sede in cui era originariamente alloggiato e servendosi dell’utilizzo di specifici strumenti. Tante sono le cause per cui un dente deve essere estratto. Uno dei casi più comuni è quello del dente del giudizio, da considerarsi un esempio classico di dente incluso o semi incluso nella gengiva, ma non solo.

L’estrazione è necessaria anche in caso di denti che hanno subito gravi danni, una rottura non superficiale, oppure quando i denti risultano sovrannumerari, in numero maggiore rispetto a quelli che possono comodamente essere ospitati nell’arcata dentale.

L’operazione si svolge con tre passaggi. Il primo è l’anestesia, a cui segue la lussazione, il cui scopo è quello di smuovere il dente dalla sede in cui era collocato, per poi rimuoverlo senza forza né grandi impedimenti dalla superficie ossea, ovvero l’estrazione vera e propria.

Il Protocollo Comar per l’estrazione

Per tutti i tre passaggi sopra descritti relativi a questa tipologia d’intervento viene applicato il nostro Protocollo, attuo a minimizzare, per quanto possibile, dolori o fastidi al paziente. La prima operazione che effettuiamo, un passaggio standard per tutti le tipologie di intervento, è sempre quella di svolgere un approfondito colloquio, che possa farci comprendere la soglia di dolore, eventuali dubbi o problematiche e se esistono alcune questioni che è preferibile tenere a mente durante tutte le fasi d’intervento.

Durante l’anestesia è fondamentale somministrare il dosaggio farmacologico più adatto, affinché il paziente non viva l’intervento con sofferenza. La lussazione deve essere effettuata da mani esperte e precise, evitando errori o particolari complicazioni che possano arrecare disagio. È importante procedere con cautela, senza creare fratture alla radice del dente o lacerazioni a carico dei tessuti. Và specificato che con strumenti di ultima generazione è altresì possibile eseguire estrazioni complicate in maniera veloce e atraumatica

L’estrazione va eseguita solo quando il dente risulta completamente “staccato” dall’osso e dalla gengiva, al fine di evitare eccessivo dolore e sanguinamenti gengivali. Anche al termine dell’operazione chirurgica il paziente seguito dal Dottor Comar non subirà nessuna particolare sofferenza, in quanto seguito in tutto decorso di guarigione ed, eventualmente, con l’ausilio di specifica terapia farmacologica.

 

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Terapia senza Dolore: Approfondimento Protocollo Comar – Parte 1

Terapia senza Dolore:

Approfondimento Protocollo Comar – Parte 1

Nei precedenti articoli, come pure nei seguenti, è possibile trovare numerosi approfondimenti in merito alle diverse patologie del cavo orale, nonché ai relativi interventi volti a risolvere le stesse. Tuttavia è fondamentale per noi porre scrupolosa attenzione alla questione della terapia del dolore, in quanto tale aspetto risulta non solo molto importante, ma anche una pratica particolarmente sentita presso il nostro Studio.

Negli anni il Dottor Comar ha sviluppato una serie di accorgimenti e attenzioni da rivolgere ai suoi pazienti, al fine di mettere gli stessi quanto più possibile a loro agio. Aspetto certamente da citare è la sua “empatia odontoiatrica”, in altre parole un modo attento di agire, che permette di entrare, con estrema facilità, in empatia con il paziente e, di conseguenza, avere la possibilità di comprendere l’origine delle sue paure e dei suoi dubbi. Procedendo in tal modo l’operatore ha anche l’opportunità di capire eventuali problematiche e dolori del paziente, prevedendo la loro insorgenza o sanandoli quanto prima qualora si presentassero durante l’intervento, nel caso in cui il paziente non avesse espresso totalmente il suo disagio nella fase di colloquio precedente.

Altra questione che merita di essere menzionata sono le tecniche e le procedure attuate per effettuare l’anestesia. Si tratta di una pratica perfezionata nel corso degli anni che, insieme all’utilizzo di varie procedure chirurgiche poco invasive, permettono al paziente di non provare dolore, o comunque il minore possibile nei casi più complessi.

Questi e molti altri accorgimenti li abbiamo riassunti con il nome di “Protocollo Comar”.

Nel corso degli articoli a riguardo è possibile approfondire molti aspetti inerenti al nostro Protocollo, prestando particolare attenzione a tutte le tipologie d’intervento, che siano esse di natura chirurgica e non, effettuate in Studio. In questa lettura in particolare parleremo di ablazione del tartaro e di devitalizzazione, ma soprattutto della terapia del dolore sviluppata per ciascuna di esse.

L’ablazione

L’ablazione è forse l’intervento maggiormente operato in Studio sui nostri pazienti. La causa della ricorrenza di svolgimento della seguente pratica chirurgica sta nel fatto che non è facile seguire sempre una corretta igiene dei nostri denti. L’accumulo di cibo non deterso nel cavo orale infatti, nel corso del tempo, può generare, sullo smalto dentale, la comparsa di placca e tartaro.

L’ablazione, se svolta con regolarità, è quindi la soluzione migliore per ovviare a questo problema. Nonostante ciò la paura del dentista per molte persone crea dubbi e incertezze, con la conseguenza di una messa in atto di “atteggiamenti scudo” che ritardano le sedute di controllo. Proprio per evitare l’insorgenza di questo modo di agire del paziente, presso il nostro Studio sono state messi a punto una serie di accorgimenti, il Protocollo Comar appunto. Grazie a ciò è possibile affrontare con serenità l’intervento di ablazione e ottenere il sorriso tanto auspicato.

Il Protocollo Comar per l’ablazione

Di fronte a un paziente odontofobico o dubbioso è fondamentale compiere un’analisi, da riferire in seguito al diretto interessato, riguardo le cause per cui è possibile provare dolore in caso di intervento di ablazione. In questo modo sarà più semplice per l’operatore intervenire in base alle caratteristiche del paziente. Le cause del dolore sono così riassumibili:

  • L’inadeguata modulazione della potenza del macchinario impiegato, senza quindi valutare accuratamente la sensibilità del paziente.
  • Un utilizzo errato e inesperto della strumentazione specifica da parte dell’operatore, ad esempio utilizzando una “punta” sbagliata rispetto alla sensibilità del paziente.
  • Un’errata o assente cura farmacologica pre intervento, la quale risulta necessaria se si è in presenza di stato infiammatorio. E’ importante quindi eliminare, almeno in parte e in maniera preventiva, la placca, grazie ad appositi risciacqui orali. Ciò permetterà al paziente di ridurre l’infiammazione e di avvertire meno dolore. Solo allora sarà possibile proseguire con l’intervento di ablazione.
  • In caso di sensibilità molto forte, quando dunque gli accorgimenti del Protocollo Comar non fossero sufficienti ad evitare o limitare al minimo dolore, significa che probabilmente siamo di fronte ad una soglia del dolore estremamente bassa. In questo caso è preferibile procedere con ablazione manuale (detta nel linguaggio tecnico-dentistico “scaling”) o con anestesia.

La devitalizzazione

Un altro intervento fortemente operato qui in Studio è la devitalizzazione. Infatti, se colui che effettua l’intervento non è particolarmente attento nelle fasi iniziali, il paziente nel corso della terapia potrebbe accusare dolore e fastidi, il che renderebbe l’intero decorso chirurgico difficile e fastidioso da affrontare. Il dolore che il paziente potrebbe provare, spesso causa della necessità di procedere con tale pratica chirurgica, è dato dallo stato della polpa dentale, presente all’interno del dente traumatizzato.

Se quest’ultima risultasse parzialmente necrotica, la componente vitale residua creerebbe una resistenza all’effetto dell’anestetico, portando il paziente a provare fastidio, o addirittura dolore, in fase d’intervento, nonostante la preventiva anestesia. Vediamo quindi nel dettaglio il Protocollo effettuato in tale circostanza.

Il Protocollo Comar per la devitalizzazione

Come precedentemente citato è fondamentale valutare, prima di operare, lo stato della polpa, se quindi quest’ultima risulta ancora vitale o del tutto necrotica.

In caso di polpa necrotica, quindi completamente morta, basterà effettuare una semplice anestesia prima di procedere con l’intervento, al fine di evitare fastidi durante l’intervento. In caso contrario, se siamo in presenza di nervi parzialmente vitali e non del tutto morti, come già detto in precedenza, è possibile che il paziente possa provare spiacevoli dolori. In quel caso è necessario proporre allo stesso una preventiva terapia farmacologica antinfiammatoria ed una più specifica medicazione.

Procedendo in questo modo, quando i nervi e la polpa saranno completamente “sfiammati”, si potrà procedere con l’anestesia e quindi con la seduta. Attraverso questi e altri accorgimenti effettuati durante la devitalizzazione si eviterà la sensazione dolorosa.

Nella seconda parte dell’approfondimento, di cui è possibile trovare la lettura cliccando qui, analizzeremo gli altri due principali interventi chirurgici effettuati presso lo Studio del Dottor Comar, ovvero la chirurgia ricostruttiva-rigenerativa, seguita spesso dall’inserimento di uno o più impianti dentali, e la chirurgia estrattiva.

 

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Estetica in Odontoiatria: Lo sbiancamento dentale – Parte 2

Estetica in Odontoiatria: Lo sbiancamento dentale – Parte 2

Grazie alla prima parte di questo approfondimento tecnico in merito allo sbiancamento dei denti, che è possibile leggere cliccando qui, abbiamo compreso molti aspetti principali dello stesso, ovvero cos’è e in cosa consiste lo sbiancamento dentale, come viene svolto il trattamento, in altre parole quali passaggi vengono svolti, e quando è opportuno procedere con tale pratica, ovvero quali sono le ragioni che lo rendono necessario.

Ma come in ogni intervento sulla propria persona ciò che è necessario sapere non sono soltanto gli aspetti relativi alla pratica in sé, ma anche i vantaggi, i benefici di cui si potrà giovare in seguito all’intervento, ma soprattutto quali sono i comportamenti che è necessario mettere in atto al termine dello stesso per mantenere, per quanto possibile, denti bianchi e luminosi.

Inoltre è doveroso ricordare che lo sbiancamento dentale non è solo quello effettuato in studio mediante trattamento con lampade a LED, in precedenza con laser. Tale tipologia di trattamento infatti, se il caso lo richiede, può essere effettuato nella comodità di casa propria, con strumenti di facile utilizzo, in particolare delle mascherine e del gel specifico per lo sbiancamento dentale, da indossare di notte per più volte, per un tempo variabile a seconda delle necessità.

Nel corso di questo articolo avremo modo di approfondire proprio questi aspetti secondari, ma comunque fondamentali, dello sbiancamento dei denti, comprendendo quali sono i benefici acquisiti, come possiamo mantenere al lungo i denti bianchi e luminosi grazie a piccole, ma importanti, accortezze quotidiane e quali sono le principali differenze tra lo sbiancamento dentale professionale e la sua versione a domicilio.

Vantaggi e benefici dello sbiancamento dentale

I vantaggi che il paziente potrà ottenere in seguito al completamento di tale trattamento sono da ricercare nelle ragioni per cui viene richiesto. Non si tratta di un intervento chirurgico volto a risolvere problematiche di natura patologica, come carie, parodontiti o altro. Quando ci rivolgiamo ad una clinica dentale per un trattamento di sbiancamento dentale la ragione principale è che non ci sentiamo particolarmente a nostro agio con il nostro sorriso, a causa di un colore naturale scuro o macchie e colorazioni poco gradevoli presenti sulla superficie dei denti.

Il vantaggio principale è quello di stare meglio con noi stessi e con la nostra immagine, senza avere preoccupazioni e sensazioni di imbarazzo quando usciamo e mostriamo ad altre persone il nostro sorriso. Ovviamente non tutte le persone sono uguali e non tutti reagiscono alle macchie e al colore alterato dei denti allo stesso modo. Alcuni di esse infatti non provano disagio o imbarazzo, ma desiderano comunque migliorare l’aspetto estetico dei propri denti, affidandosi ad un professionista del settore per ottenere il risultato sperato.

Come mantenere i denti bianchi dopo aver effettuato il trattamento?

Affinché i denti rimangano bianchi a lungo dopo aver effettuato un trattamento di sbiancamento dentale è necessario inserire, come parte del proprio stile di vita, alcune piccole accortezze e premure. Queste infatti possono far durare l’effetto per molto più tempo, ritardando la successiva seduta. Tali accorgimenti possono essere così sintetizzati e descritti:

  • Mantenere costante e allo stato ottimale la propria igiene orale quotidiana, in altre parole lavare con la giusta regolarità i propri denti, almeno due volte al giorno, preferibilmente dopo aver consumato un pasto.
  • Evitare, per quanto possibile, la cattiva abitudine del fumo: il fumo delle sigarette infatti rappresenta una delle maggiori cause dell’ingiallimento dei denti e della formazione di macchie, soprattutto in caso di consumo elevato giornaliero, protratto per lungo tempo.
  • Limitare il consumo di alimenti e bevande che contribuiscono alla formazione di macchie e di colorazione dentale sgradevole, come il caffè, il the o la liquirizia.

È comunque doveroso sottolineare un aspetto. Lo sbiancamento, specie quello effettuato in studio da professionisti del settore, è un trattamento che agisce in profondità e non lavora solo sulla superficie più esterna. Proprio per tale motivo i risultati possono durare fino a 18/24 mesi, senza particolare rischio di comparsa di macchie o di ingiallimento dei propri denti durante questo lasso di tempo.

Differenza tra sbiancamento dentale e sbiancamento dentale domiciliare

Come ormai compreso nel corso della precedente lettura, la prima parte relativa allo sbiancamento dentale, esistono due diverse tipologie di trattamento, ovvero lo sbiancamento dentale tradizionale, effettuato direttamente in studio da un professionista, e lo sbiancamento dentale domiciliare, che può essere effettuato nella comodità di casa propria.

I termini stessi mostrano le differenze che intercorrono tra le due pratiche. La prima è un trattamento svolto in studio, mediante l’ausilio di un operatore qualificato e dell’attrezzatura professionale necessaria. Presso lo Studio del Dottor Comar viene proposta con tre livelli di efficacia, due settimane, 6/8 mesi o 18/24 mesi, a seconda del livello di intensità impostato sulla macchina e del gel, un prodotto a base di perossido di idrogeno, adoperato durante il trattamento.

La seconda pratica, lo sbiancamento domiciliare, è una sorta di kit composto da delle mascherine e del gel, anch’esso a base di perossido di idrogeno con percentuale più bassa. Il trattamento, che in questo caso consiste nell’indossare delle mascherine riempite di gel dalle 2 alle 4 ore al giorno, in casi isolati, durante la notte, ha una durata variabile dai 10 ai 15 giorni e risulta particolarmente adatto a pazienti sensibili, che necessitano di una soluzione meno invasiva ma comunque efficace.

 

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