Terapia senza Dolore:
l’ablazione
Oltre alla devitalizzazione, di cui abbiamo approfondito l’argomento nei precedenti articoli presenti in questa sezione del sito, è giusto soffermarci anche sull’ablazione. Questa, insieme alla devitalizzazione infatti, è uno degli interventi maggiormente praticati presso lo StudioComar, in quanto connessa ad un’abitudine errata molto diffusa, ovvero la scarsa igiene orale.
Attraverso la lettura è possibile comprendere tutti gli aspetti più significativi di questo genere di pratica odontoiatrica, sanando domande e dubbi che ogni paziente
potrebbe porsi in merito.
Cos’è l’ablazione
Si definisce ablazione del tartaro (o detartrasi) un intervento svolto da un odontoiatra al fine di rimuovere la placca e il tartaro presenti sulla superficie dentale. Quest’ultimi possono essere sia in evidenza sia sotto la gengiva. Lo scopo dell’intervento è quello di limitare meccanicamente la proliferazione batterica nel cavo orale e future infiammazioni alle gengive, con conseguente sviluppo di lesioni cariose.
Le fasi di trattamento dell’ablazione
Un comune processo di ablazione richiede diversi passaggi. È fondamentale, prima di procedere con l’intervento, valutare il caso specifico. In questo modo l’odontoiatra insieme al paziente valuteranno il modo migliore di intervenire, anche attraverso un’adeguata terapia del dolore. Proprio riguardo questo argomento si consiglia di approfondire con la lettura dell’articolo dedicato al Protocollo Comar.
Si inizia quindi con una fase pre operatoria, in cui non solo si discute come affrontare l’ablazione ma anche, qualora fosse necessario, la somministrazione di un trattamento farmacologico mirato, per escludere l’infiammazione presente.
In seguito si procede con l’intervento, attraverso l’asportazione di placca e tartaro. In caso di forte sensibilità da parte del paziente è previsto l’ausilio dell’anestesia. L’ablazione può essere svolta sia con strumentazione apposita sia manualmente, sempre nel pieno rispetto della soglia del dolore del paziente.
L’intero processo di rimozione del tartaro dalla superficie dentale può richiedere una come più sedute, sempre valutando il caso specifico.
Effetti positivi post intervento
Nonostante la quotidiana pulizia domestica venga effettuata con cura, è possibile che rimangano sui nostri denti alcuni depositi di placca, la quale se non adeguatamente asportata e rimossa determina una formazione calcifica, ovvero il tartaro. Le zone più “ostiche” della bocca in questo senso, o meglio le zone in cui è più difficile pulire con attenzione il cavo orale, riguardano i punti “nascosti”, come ad esempio gli spazi interdentali ed in prossimità delle gengive. Col tempo queste zone più di altre possono essere soggette ad accumulo di placca e quindi di tartaro.
Sottoporsi a controlli periodici e di conseguenza a sedute di igiene dentale assicura al paziente non solo denti più sani e puliti, ma anche la possibilità di evitare patologie a carico di apparati diversi, oltre a quelle del cavo orale, in particolare dell’apparato cardiovascolare.
Effetti di una scorretta igiene orale
Una scorretta igiene orale, spesso difficile nonostante l’ausilio dello spazzolino, del filo interdentale e del collutorio, genera a causa della proliferazione dei batteri la formazione di placca, tartaro e infiammazione gengivale. Inoltre quest’ultima può a lungo termine sviluppare una parodontite, più comunemente nota come piorrea.
Per avere ulteriori informazioni su questa tipologia di patologia o di qualsiasi altro genere, non esitare nel contattarci.
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