estetica in odontoiatria

Estetica in Odontoiatria: Rimodellamento Gengivale – Parte 2

Estetica in Odontoiatria:

Rimodellamento Gengivale – Parte 2

Grazie alla lettura del primo articolo dedicato al rimodellamento gengivale abbiamo compreso come la corretta proporzione tra denti e gengive possa essere responsabile di un sorriso perfetto in ogni occasione. Se infatti la gengiva si presenta sovrabbondante rispetto alla propria dentatura il sorriso ne risentirà, apparendo non armonioso e visibilmente poco piacevole.

Rimuovendo gli eccessi di tessuto gengivale, servendosi di una specifica operazione effettuata tramite laser, si può eliminare facilmente il difetto, ottenendo così il risultato auspicato.

Procedendo con la lettura avremo modo di approfondire gli aspetti più tecnici di tale tipologia di intervento applicato alle gengive, rispondendo ad alcune tra le più comuni domande dei nostri pazienti, tra cui i tempi di guarigione, i vantaggi di cui si può beneficiare nel breve e nel lungo termine, ma soprattutto perché con noi qualsiasi tipologia di operazione a carico dei denti sia priva, o quasi, di dolore e fastidi sia durante che dopo l’intervento, grazie all’applicazione del nostro Protocollo Comar.

Tempi di guarigione

Un intervento di asportazione dei tessuti molli fino a poco tempo fa poteva essere svolto solo per via chirurgica, con la conseguenza che il paziente doveva sostenere lunghi tempi di guarigione, per un tempo che oscillava dalle 6/8 settimane fino agli 8 mesi, in base alle sue specifiche caratteristiche.

Oggi, grazie all’ausilio delle moderne tecnologie, la maggior parte degli interventi di rimodellamento gengivale di tipo sottrattivo possono essere svolti tramite l’utilizzo del laser. Ciò determina notevoli vantaggi dal punto di vista dei tempi di guarigione, che in questo modo arrivano a termine in un lasso di tempo che oscilla dai 15 ai 30 giorni, con meno dolore e fastidi nella fase post operatoria.

Vantaggi e benefici

I benefici che un paziente potrà ottenere grazie ad un intervento di rimozione dei tessuti molli in eccesso sono sia di natura estetica che psicologica.

Il vantaggio infatti può essere differente a seconda di come il paziente ha vissuto nella propria quotidianità tale aspetto del suo sorriso.

Ad ogni modo al termine dell’intervento e della guarigione si sentirà certamente più sicuro di sé, senza particolari preoccupazioni nel mostrare in pubblico i propri denti.

Tale intervento inoltre dona al paziente anche un beneficio di natura preventiva, in quanto con esso è possibile prevenire problematiche molto serie, come una gengivite localizzata.

Infine, anche se spesso tale aspetto passa in secondo piano, un rimodellamento gengivale in via sottrattiva garantisce anche benefici dal punto di vista medico, garantendo una maggiore salute dei denti e rendendo più semplice la quotidiana igiene orale.

 

Perché con noi non fa male?

Per noi uno degli aspetti fondamentali della buona riuscita di un qualsiasi intervento a carico dei denti è l’assenza, o quasi, di dolore e fastidi in tutte le fasi del trattamento, compresa quella di guarigione.

L’utilizzo del laser per effettuare questo tipo di operazione chirurgica garantisce di per sé minori problemi rispetto ad un comune intervento svolto con classico bisturi, tuttavia la manualità e l’attenzione che i nostri operatori dedica ai pazienti risulta fondamentale per eliminare qualsiasi tipo di problematica, anche prima che questa si verifichi e venga subita dallo stesso.

Se il caso lo richiede è inoltre possibile somministrare farmaci al paziente, in dosi e formati differenti a seconda delle sue specifiche esigenze.

 

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Estetica in Odontoiatria: Rimodellamento della Gengiva – Parte 1

Estetica in Odontoiatria:

Rimodellamento della Gengiva – Parte 1

Il miglioramento estetico del sorriso non dipende solo dai denti, dal loro allineamento, dimensione o colorazione, ma anche dalle gengive. Queste infatti, esattamente come i nostri denti, possono farci apparire con un aspetto meno piacevole. Quando il paziente infatti mostra una “sovrabbondanza gengivale” i denti sembrano più piccoli e ciò fa apparire il suo sorriso esteticamente asimmetrico e non equilibrato. Differente è la mancanza di gengiva, che può verificarsi su uno o più denti. In quel caso infatti la terapia è molto più complessa. Il problema però, potrebbe anche non essere causato dalla quantità del tessuto gengivale, bensì dalla sua irregolarità: può capitare infatti che le gengive risultino irregolari, generando imbarazzo e disagio a colui che presenta tali caratteristiche.

La soluzione a tale problematica esiste: grazie al rimodellamento gengivale, una pratica chirurgica che consente di compiere modifiche e piccoli aggiustamenti alla gengiva, è possibile correggere i difetti a carico della nostra gengiva, laddove risultasse in eccesso a livello localizzato o su più elementi, rendendo l’aspetto del sorriso molto più piacevole. Ma i miglioramenti che si possono effettuare tramite questa tipologia d’intervento non è solo riguardo la sua struttura e quantità della gengiva, ma anche riguardo il suo colore. Dopo una seduta di rimodellamento gengivale infatti ne potrà beneficiare anche il colore delle nostre gengive, le quali risulteranno più armoniose.

Presso lo Studio del Dottor Comar il rimodellamento gengivale è un intervento molto praticato. Noi infatti operiamo, da sempre, sul sorriso dei nostri pazienti a 360°, al fine di garantire non solo ottimi risultati dal punto di vista medico, curando patologie e disturbi di vario tipo a carico della bocca, ma anche portando un’estetica migliorata, per una maggiore sensazione di fiducia e di sicurezza in sé stessi.

L’articolo ha lo scopo di analizzare tutti gli aspetti di principale interesse riguardo il rimodellamento della gengiva. Avremo modo di comprendere in cosa consiste, quali sono i passaggi necessari da compiere per effettuare tale tipologia d’intervento e quando è opportuno procedere con una seduta di rimodellamento gengivale, dando modo a ognuno dei nostri utenti di capire se rappresentano il candidato ideale e, di conseguenza, prenotare una seduta.

In cosa consiste il rimodellamento gengivale

Il rimodellamento gengivale è una pratica chirurgica che consente al paziente di migliorare l’estetica generale del proprio sorriso, sia a livello strutturale che riguardo la colorazione del tessuto. Questa “scultura dei tessuti” è di norma finalizzata a ridurne l’eccesso, rimuovendo quelle parti di gengiva che rendono antiestetico il sorriso. In alcuni casi però l’intervento può essere svolto per aggiungere gengiva laddove manca, grazie all’innesto di una porzione di tessuto, oggi realizzato anche con biomateriali disponibili nel commercio. Ciò può essere causato da patologie, come la parodontite, o altro.

Come viene svolto un intervento di rimodellamento gengivale?

Esistono due modalità per effettuare questa tipologia d’intervento. In passato l’intera pratica era svolta da un operatore esperto grazie all’utilizzo di strumentazione medica specifica, in altre parole la lama bisturi, con il quale si recideva e si asportava la porzione di tessuto in eccesso. Si tratta tutt’oggi di una pratica invasiva, che necessita di lunghi tempi di guarigione, fino a sei mesi a seconda dei casi. Tale pratica risulta poco utilizzata presso il nostro studio e viene presa in considerazione solo in casi particolari.

Di norma infatti oggi viene preferita la seconda modalità d’intervento, ovvero con il laser. Per questa tipologia d’intervento viene utilizzato un laser ad erbio, di cui è possibile reperire informazioni grazie alla lettura dedicata presente sul nostro sito, cliccando qui, il quale è utilizzato per effettuare vari interventi di ablazione dei tessuti. La ragione per cui oggi viene preferita questa alla precedente modalità citata è il fatto che si tratta di una pratica chirurgica poco invasiva e, di conseguenza, meno dolorosa per il paziente, non solo durante la seduta ma anche in fase di guarigione, rendendo la stessa più rapida e definita entro ⅔ settimane, a seconda del singolo caso.

Quando è opportuno procedere con la pratica di rimodellamento gengivale?

La ragione per cui si decide di procedere con una pratica di rimodellamento della gengiva può essere sia cosmetica, quindi a fini puramente estetici, che terapeutica, necessaria per risolvere problematiche e patologie, tramite l’aggiunta di tessuto con innesti nelle zone in cui la gengiva risulta carente o addirittura assente.

Tuttavia, nella maggioranza dei casi, il fine di tale intervento è di natura estetica. Grazie all’asportazione del tessuto in eccesso infatti è possibile rendere il nostro sorriso esteticamente più gradevole, rendendo più equilibrata la quantità di gengiva presente nel cavo orale rispetto alla dimensione dei denti.

 

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Estetica in Odontoiatria: Lo sbiancamento dentale – Parte 2

Estetica in Odontoiatria: Lo sbiancamento dentale – Parte 2

Grazie alla prima parte di questo approfondimento tecnico in merito allo sbiancamento dei denti, che è possibile leggere cliccando qui, abbiamo compreso molti aspetti principali dello stesso, ovvero cos’è e in cosa consiste lo sbiancamento dentale, come viene svolto il trattamento, in altre parole quali passaggi vengono svolti, e quando è opportuno procedere con tale pratica, ovvero quali sono le ragioni che lo rendono necessario.

Ma come in ogni intervento sulla propria persona ciò che è necessario sapere non sono soltanto gli aspetti relativi alla pratica in sé, ma anche i vantaggi, i benefici di cui si potrà giovare in seguito all’intervento, ma soprattutto quali sono i comportamenti che è necessario mettere in atto al termine dello stesso per mantenere, per quanto possibile, denti bianchi e luminosi.

Inoltre è doveroso ricordare che lo sbiancamento dentale non è solo quello effettuato in studio mediante trattamento con lampade a LED, in precedenza con laser. Tale tipologia di trattamento infatti, se il caso lo richiede, può essere effettuato nella comodità di casa propria, con strumenti di facile utilizzo, in particolare delle mascherine e del gel specifico per lo sbiancamento dentale, da indossare di notte per più volte, per un tempo variabile a seconda delle necessità.

Nel corso di questo articolo avremo modo di approfondire proprio questi aspetti secondari, ma comunque fondamentali, dello sbiancamento dei denti, comprendendo quali sono i benefici acquisiti, come possiamo mantenere al lungo i denti bianchi e luminosi grazie a piccole, ma importanti, accortezze quotidiane e quali sono le principali differenze tra lo sbiancamento dentale professionale e la sua versione a domicilio.

Vantaggi e benefici dello sbiancamento dentale

I vantaggi che il paziente potrà ottenere in seguito al completamento di tale trattamento sono da ricercare nelle ragioni per cui viene richiesto. Non si tratta di un intervento chirurgico volto a risolvere problematiche di natura patologica, come carie, parodontiti o altro. Quando ci rivolgiamo ad una clinica dentale per un trattamento di sbiancamento dentale la ragione principale è che non ci sentiamo particolarmente a nostro agio con il nostro sorriso, a causa di un colore naturale scuro o macchie e colorazioni poco gradevoli presenti sulla superficie dei denti.

Il vantaggio principale è quello di stare meglio con noi stessi e con la nostra immagine, senza avere preoccupazioni e sensazioni di imbarazzo quando usciamo e mostriamo ad altre persone il nostro sorriso. Ovviamente non tutte le persone sono uguali e non tutti reagiscono alle macchie e al colore alterato dei denti allo stesso modo. Alcuni di esse infatti non provano disagio o imbarazzo, ma desiderano comunque migliorare l’aspetto estetico dei propri denti, affidandosi ad un professionista del settore per ottenere il risultato sperato.

Come mantenere i denti bianchi dopo aver effettuato il trattamento?

Affinché i denti rimangano bianchi a lungo dopo aver effettuato un trattamento di sbiancamento dentale è necessario inserire, come parte del proprio stile di vita, alcune piccole accortezze e premure. Queste infatti possono far durare l’effetto per molto più tempo, ritardando la successiva seduta. Tali accorgimenti possono essere così sintetizzati e descritti:

  • Mantenere costante e allo stato ottimale la propria igiene orale quotidiana, in altre parole lavare con la giusta regolarità i propri denti, almeno due volte al giorno, preferibilmente dopo aver consumato un pasto.
  • Evitare, per quanto possibile, la cattiva abitudine del fumo: il fumo delle sigarette infatti rappresenta una delle maggiori cause dell’ingiallimento dei denti e della formazione di macchie, soprattutto in caso di consumo elevato giornaliero, protratto per lungo tempo.
  • Limitare il consumo di alimenti e bevande che contribuiscono alla formazione di macchie e di colorazione dentale sgradevole, come il caffè, il the o la liquirizia.

È comunque doveroso sottolineare un aspetto. Lo sbiancamento, specie quello effettuato in studio da professionisti del settore, è un trattamento che agisce in profondità e non lavora solo sulla superficie più esterna. Proprio per tale motivo i risultati possono durare fino a 18/24 mesi, senza particolare rischio di comparsa di macchie o di ingiallimento dei propri denti durante questo lasso di tempo.

Differenza tra sbiancamento dentale e sbiancamento dentale domiciliare

Come ormai compreso nel corso della precedente lettura, la prima parte relativa allo sbiancamento dentale, esistono due diverse tipologie di trattamento, ovvero lo sbiancamento dentale tradizionale, effettuato direttamente in studio da un professionista, e lo sbiancamento dentale domiciliare, che può essere effettuato nella comodità di casa propria.

I termini stessi mostrano le differenze che intercorrono tra le due pratiche. La prima è un trattamento svolto in studio, mediante l’ausilio di un operatore qualificato e dell’attrezzatura professionale necessaria. Presso lo Studio del Dottor Comar viene proposta con tre livelli di efficacia, due settimane, 6/8 mesi o 18/24 mesi, a seconda del livello di intensità impostato sulla macchina e del gel, un prodotto a base di perossido di idrogeno, adoperato durante il trattamento.

La seconda pratica, lo sbiancamento domiciliare, è una sorta di kit composto da delle mascherine e del gel, anch’esso a base di perossido di idrogeno con percentuale più bassa. Il trattamento, che in questo caso consiste nell’indossare delle mascherine riempite di gel dalle 2 alle 4 ore al giorno, in casi isolati, durante la notte, ha una durata variabile dai 10 ai 15 giorni e risulta particolarmente adatto a pazienti sensibili, che necessitano di una soluzione meno invasiva ma comunque efficace.

 

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Estetica in Odontoiatria: Lo sbiancamento dentale – Parte 1

Estetica in Odontoiatria: Lo sbiancamento dentale – Parte 1

Avere un sorriso curato, con denti sani e bianchi, è un aspetto a cui molte persone aspirano. La soluzione a tal proposito è lo sbiancamento dei denti, un trattamento professionale che può essere effettuato periodicamente presso il proprio studio dentistico di fiducia. Aspetto rilevante di tale tipologia di trattamento è che può essere svolto sia in studio, grazie all’intervento di un operatore esperto, sia nella comodità di casa propria, attraverso l’ausilio di strumentazione specifica, idonea all’utilizzo domestico.

Entrando più nello specifico lo sbiancamento dentale è un particolare tipo di trattamento che ha come scopo quello di far risultare il colore dei denti più bianco e luminoso. È spesso difficile mantenere il bianco naturale dei denti mediante la semplice igiene orale quotidiana: sono tanti i fattori che possono portare i nostri denti a macchiarsi e a ingiallirsi, in primis le cattive abitudini, ad esempio il fumo di sigarette o l’assunzione di alcuni alimenti e bevande, come caffè, coloranti artificiali, tè, liquirizia ecc… Non è però da escludere che la causa di tale problematica sia di natura genetica: in tal caso, più che in altre circostanze, il trattamento professionale rappresenta la scelta preferibile.

Nel corso dell’articolo avremo modo di comprendere in cosa consiste lo sbiancamento dentale, quali sono i passaggi che definiscono tale tipologia di trattamento e quando è opportuno procedere con una seduta di sbiancamento dei denti, con modalità professionale, presso lo #StudioComar, o con una modalità domiciliare, con metodi meno invasivi e delicati. Nella seconda parte dell’articolo capiremo quali sono i vantaggi e i benefici di cui il paziente può giovare, quali sono le principali differenze tra sbiancamento dentale a LED e domiciliare e come è opportuno comportarsi per mantenere il più possibile bianchi i propri denti. Infine, come ormai di consuetudine, dedicheremo le righe finali dell’articolo al nostro Protocollo Comar e a come viene applicato alla pratica di sbiancamento dentale.

In cosa consiste lo sbiancamento dentale?

Lo sbiancamento dentale è un particolare tipo di trattamento odontoiatrico volto al miglioramento dell’estetica del nostro sorriso. Lo scopo è quello di ripristinare il bianco naturale dei nostri denti. Tale colorazione dentale infatti può modificarsi e alterarsi a causa di vari fattori, alcuni di tipo genetico, altri dovuti alle nostre abitudini scorrette. Lo sbiancamento dentale viene effettuato mediante l’utilizzo di strumentazione specifica, abbinata a particolari prodotti, la cui sostanza principale è il perossido di idrogeno. Tale sostanza chimica, insieme all’ossigeno prodotto nel corso del trattamento, agisce direttamente sulla superficie del dente e schiarisce, strato per strato, lo smalto.

Compresi gli aspetti fondamentali dello sbiancamento dentale è opportuno approfondire due questioni. La prima è che lo sbiancamento dei denti è spesso confuso, da chi non è esperto del settore, con la classica pulizia dei denti professionale: sono da considerarsi due trattamenti differenti, ma soprattutto che l’uno non sostituisce l’altro. Lo sbiancamento dei denti serve a ripristinare il colore naturale dello smalto, mentre la pulizia professionale dei denti è utile per rimuovere tartaro, placca e pigmenti, sedimentati nel tempo sulla superficie dentale.

La seconda questione riguarda le “soluzioni fai da te”. Esistono in commercio molti prodotti ad uso domestico, come dentifrici abrasivi, penne sbiancanti e kit di sbiancamento dentale. È necessario precisare che tali strumenti non possono in alcun modo sostituire una seduta di sbiancamento dei denti professionale, in quanto risultano scarsamente efficaci e, alcuni, anche dannosi. Inoltre si consiglia, soprattutto in casi in cui la problematica sia particolarmente presente, di non procedere in autonomia con queste soluzioni, che nel migliore dei casi, agiscono solo a livello superficiale.

Come viene svolto tale trattamento?

Lo sbiancamento dei denti può essere effettuato in più modi, a seconda dei casi e delle necessità del paziente. Si può procedere sia con il trattamento di tipo professionale in Studio, in tre modalità diverse, che con un trattamento professionale domiciliare. Nel primo caso il trattamento viene svolto mediante una lampada a LED, in abbinamento ad un gel a base di perossido di idrogeno. Tale trattamento ha una durata di 6 mesi fino ad un massimo di 12/18 mesi a seconda delle esigenze del paziente. Nel caso in cui fosse reputato necessario il trattamento può essere ripetuto anche ogni 6 mesi.

È possibile effettuare un trattamento leggero in Studio, della durata di circa 2 settimane, allo scopo di affrontare, nel migliore dei modi, un evento particolare, ad esempio un incontro per scopi personali o un matrimonio. Grazie ad un intervento di media efficacia, gli effetti del trattamento possono durare per 6/10 mesi ed infine, con una modalità ancor più efficace, il paziente può beneficiare dei risultati per circa 18/24 mesi. I prezzi variano a seconda della tipologia di trattamento, con costi contenuti per la prima tipologia, così progressivamente a salire in base al tipo di trattamento effettuato. Tutti i nostri sbiancamenti dentali sono svolti secondo i principi del nostro Protocollo Comar, al fine di non arrecare sofferenze, durante tutto il trattamento e nei giorni successivi.

La seconda opzione è quella domiciliare. Se infatti il paziente risulta particolarmente sensibile si può optare per una soluzione meno invasiva, ma altrettanto efficace. In questo caso vengono utilizzate delle mascherine personalizzate, che verranno applicate su entrambe le arcate contemporaneamente. Insieme a tali mascherine viene fornito dal dentista anche un gel sbiancante, da usare durante la sera e talvolta anche durante la notte, mentre si dorme. Si può trovare in varie soluzioni, più o meno ricche di perossido di idrogeno, in base alla sensibilità del paziente. Il trattamento ha una durata variabile e può essere abbinato al trattamento professionale, in caso di denti con colorazioni particolari e più complessi da trattare, per un lasso di tempo intorno ai 10-15 giorni.

Quando è opportuno procedere con lo sbiancamento dei denti?

Aspetto da ricordare è che lo sbiancamento dentale non cura patologie, bensì aiuta a migliorare l’estetica del nostro sorriso. Se i tuoi denti presentano macchie e colorazione poco gradevoli, a causa di vari fattori, e ciò ti fa sentire a disagio, non esitare a contattarci: l’equipe di #StudioComar è formata da dentisti qualificati e professionali, sempre a tua disposizione e pronti a valutare la soluzione migliore per le tue necessità.

 

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Estetica in Odontoiatria: Le faccette dentali – Parte 2

Estetica in Odontoiatria:

Le faccette dentali – Parte 2

Nel corso della prima parte dell’approfondimento in merito alle faccette dentali abbiamo compreso cosa sono, come vengono applicate sui denti del paziente e quali sono i casi, gli inestetismi, che possono essere curati attraverso tale tipologia di trattamento. Aspetto che andremo a trattare in questa seconda parte è quello relativo ai vantaggi, i benefici di cui il paziente può giovare in seguito all’applicazione delle faccette dentali. Molte persone infatti effettuano tale intervento per nascondere delle problematiche, per lo più di natura estetica e le cause possono essere differenti, ad esempio patologie a carico degli elementi dentari, discromie sulla superficie dentale etc.

Nel corso dell’articolo un paragrafo sarà dedicato alla differenza tra faccette dentali e corone dentali, spesso confuse da chi non ha dimestichezza con l’argomento e sulla base di quali fattori è preferibile l’applicazione dell’una o dell’altra protesi. Infine, come ormai accade in ogni nostro contenuto di approfondimento tecnico, le righe finali saranno interamente dedicate al Protocollo Comar e a come viene applicato su questo particolare trattamento estetico.

Vantaggi derivanti dall’applicazione di faccette dentali

L’applicazione di faccette dentali, al contrario da ciò che erroneamente si pensa, non dà vantaggi solo a livello estetico, ma anche di natura funzionale e psicologica. Inoltre, aspetto importante da sottolineare è che tali vantaggi hanno sempre dei risvolti benefici per il paziente. In seguito è possibile trovare un elenco di tutti i principali vantaggi e una lista dei benefici che ne conseguono:

  • In termini di rapporto costi/benefici è la soluzione migliore.
  • L’anestesia non risulta necessaria nella maggior parte dei casi.
  • Le faccette si prestano alla personalizzazione, in quando sono realizzate con materiale resistente e adatto ad operazioni di adattamento.
  • È un trattamento molto veloce e poco doloroso per il paziente.

Invece, i benefici derivanti da tali vantaggi sono presenti nella lista che segue.

  • Il paziente può beneficiare di un sorriso bello, armonioso e piacevole esteticamente, evitando soluzioni più costose e fastidiose, in casi che necessitano l’utilizzo di apparecchi ortodontici.
  • Possono essere ricostruiti e sistemati denti considerati antiestetici, aventi quindi abrasioni, forme irregolari o inadatte alle dimensioni dell’intera arcata dentaria, rotti o scheggiati.
  • Aiuta in caso di forte sensibilità dentale.
  • È perfetto in caso di presenza nel cavo orale di denti macchiati, anche perchè può essere scelta la faccetta avente la cromaticità di colore più adatta e che meglio si abbina alla nostra dentatura;
  • Elimina il difetto estetico di diastema, noto come lo “spazio fra i denti”.

Differenza tra faccette e corone dentali

Sia le faccette che le corone dentali vengono utilizzate per migliorare la condizione estetica del nostro sorriso, ma presentano alcune sostanziali differenze. Entrambi i trattamenti vengono considerati dei restauri dentali, come riportato nei precedenti paragrafi, ma c’è una differenza importante per quanto riguarda la loro applicazione. Per applicare una corona infatti è necessario asportare una maggiore quantità di smalto del dente originale, in quanto la corona dentale ha bisogno di uno spazio maggiore rispetto alla faccetta per la sua applicazione. Inoltre una corona dentale ricopre interamente la superficie del dente naturale, al contrario della faccetta dentale che ne ricopre soltanto la porzione anteriore.

Quando è preferibile l’applicazione delle faccette e quando quella delle corone?

La risposta più corretta a tale quesito è che dipende dalla condizione del dente da trattare. Se infatti quest’ultimo risulta molto danneggiato, ad esempio a causa di una carie o per altre gravi patologie, è preferibile l’uso della corona, che garantisce maggiore protezione al dente originale e lo rende funzionale al 100%. Da ricordare che, anche se il problema è di lieve entità, se comprende tutta la superficie del dente è necessario ricorrere alla corona, in modo tale da migliorare l’estetica ed eventualmente la funzionalità del dente, in ogni sua parte.  Le faccette dentali invece sono la scelta migliore quando il problema è di lieve entità e circoscritto, ma soprattutto riguarda principalmente una problematica di natura estetica. Tale scelta è adatta in caso di denti scheggiati, macchiati o con piccole irregolarità.

Tempi di guarigione e mantenimento delle faccette dentali

Il primo aspetto da sottolineare è che, al termine dell’applicazione, le faccette non hanno tempi di guarigione e non comportano dolore e sofferenza, in quando si tratta di un trattamento meccanico e non di una pratica chirurgica. Inoltre le faccette dentali non richiedono alcuna particolare manutenzione, se non la classica cura quotidiana dell’igiene orale e una pulizia professionale periodica, all’incirca ogni 6 mesi. Al termine di tale arco temporale è però importante controllare e verificare che non ci sia stata perdita di adesione, che potrebbe causare il distacco della faccetta dal dente. È infine importante ribadire che il vizio del fumo di sigarette, come in tutti i tipi di restauri dentari, può danneggiare e usurare le faccette ed è pertanto preferibile evitare.

Perché con noi non fa male?

A caratterizzare ogni operazione effettuata in Studio è il nostro Protocollo Comar. Per noi infatti al primo posto ci siete voi, i nostri clienti, le vostre necessità e le vostre esigenze, in tutte le fasi d’intervento. Nonostante l’applicazione delle faccette dentali non procuri particolari sensazioni di malessere e di sofferenza, il Protocollo Comar si evince anche dal punto di vista della manualità dell’operatore, delle competenze e dell’esperienza maturate nel tempo. Inoltre, qualora risultasse necessario, anche nel caso dell’applicazione delle faccette dentali possiamo minimizzare dolore e sofferenza, applicando pomate anestetizzanti o la classica anestesia locale.

 

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Estetica in Odontoiatria: Le faccette dentali – Parte 1

Estetica in Odontoiatria:

Le faccette dentali – Parte 1

Molte persone si sentono a disagio a mostrare i propri denti. Questi infatti, nel corso del tempo e sulla base di varie situazioni, si possono scheggiare, macchiare, consumare o addirittura rompere, creando inestetismi poco piacevoli a livello estetico. Altre situazioni che possono comportare disagio rispetto ai nostri denti sono le otturazioni, soprattutto se presenti nel cavo orale da molto tempo, oppure denti storti o con spazi evidenti tra gli stessi.

L’aspetto del nostro sorriso, a causa di tali problematiche, diventa antiestetico e ciò crea situazioni di imbarazzo e fastidio in momenti di convivialità e di socialità. La soluzione, per tutti i casi risultanti idonei, è l’applicazione delle faccette dentali. Grazie alle faccette dentali molte persone riescono a risolvere i loro problemi, tornando a sorridere come quando erano giovani o addirittura bambini.

Spesso pensiamo che le cure dentali siano necessarie solo per una questione puramente estetica, ma in realtà hanno un risvolto positivo anche a livello psicologico. Le faccette dentali, in particolare, sono utili per migliorare la propria autostima e la vita sociale: tale tipologia di trattamento infatti non “copre” semplicemente il dente originale, ma gli conferisce una nuova forma, lunghezza, posizione e colore.

L’articolo è un approfondimento dettagliato in merito a tutto ciò che riguarda le faccette dentali: lo scopo è quello di spiegare come viene effettuata la loro applicazione e quando risulta necessaria. Nella seconda parte la lettura prosegue con un’analisi dei vantaggi di cui il paziente può beneficiare, la differenza tra le faccette e le corone dentali e le situazioni che portano alla scelta dell’una o dell’altra tipologia di protesi.

Cosa sono le faccette dentali?

Le faccette dentali sono un particolare tipo di protesi da applicare sulla superficie del dente, allo scopo di migliorare la condizione estetica della dentatura e il sorriso del paziente. Sono caratterizzate da uno spessore ridotto, all’incirca quello di una lente a contatto. Risultano particolarmente utili per risolvere problematiche che riguardano il singolo dente, in particolare la sua forma, quando la sua superficie e i suoi contorni risultano irregolari, la posizione, ad esempio quando ci troviamo di fronte a un caso di diastema (lo “spazio tra i denti”) o il colore, in caso di macchie o discromie della colorazione dello smalto.

Come vengono applicate?

Prima di comprendere come vengono applicate le faccette dentali è necessario chiarire una questione. Questa tipologia d’intervento presume molta esperienza e capacità tecnica da parte dell’operatore, in quanto riguarda una parte molto evidente del cavo orale. Solo se l’applicazione viene svolta nella maniera opportuna, come garantiamo presso il nostro Studio, si può ottenere un risultato piacevole dal punto di vista estetico e duraturo nel tempo.

Prima di procedere con l’intervento vero e proprio è importante effettuare una visita preventiva, volta a capire come intervenire nella maniera migliore. Solo dopo tale passaggio il dentista può procedere con la limatura dei denti interessati. In alcuni casi è necessario somministrare una leggera dose di anestesia locale. Anche questo passaggio viene svolto in modo da non far provare dolore al paziente, secondo i principi del nostro Protocollo Comar, e tali attenzioni perdurano per tutto il corso dell’intervento. La limatura viene fatta sullo smalto del dente, in modo molto superficiale, affinché le faccette possano ancorarsi saldamente sulla superficie dentale. Le faccette vengono scelte in base al colore e alla forma desiderata, al fine di ottenere un risultato il più possibile conforme alle esigenze del paziente. Per avere la certezza che queste siano realizzate in modo corretto si procede, prima dell’applicazione definitiva, con una prova estetica. Grazie a tali prove il dentista, in caso di necessità, può compiere le opportune modifiche.

L’applicazione delle faccette sullo smalto limato dei denti viene effettuata con una particolare resina adesiva e con una lampada polimerizzatrice. Grazie a quest’ultima la resina viene polimerizzata e asciugata, creando un fissaggio duraturo e sicuro nel tempo.

Quando è opportuno applicare le faccette dentali?

Esistono diverse tipologie di inestetismi che possono essere risolte tramite l’applicazione delle faccette dentali estetiche, come riportato nell’elenco che segue:

  • denti rotti o scheggiati;
  • denti con più otturazioni o con residui di otturazioni vecchie,
  • denti storti;
  • diastema (definito comunemente “spazio tra i denti”);
  • denti ingialliti o con macchie;
  • denti sottodimensionati;
  • denti consumati, usurati dalla masticazione;

Nella seconda parte andremo ad analizzare i vantaggi, i benefici di cui il paziente può giovare con tale trattamento estetico, quando è preferibile applicare le faccette e quando le corone e quali sono le differenze che intercorrono tra quest’ultime. Inoltre il paragrafo finale è dedicato al nostro Protocollo Comar e a come viene applicato a tale tipologia d’intervento.

 

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Estetica in Odontoiatria: introduzione all’argomento

Estetica in Odontoiatria:

Introduzione all’argomento

La cura e il benessere generale della persona sono aspetti che molte persone non trascurano, dando a questi le giuste attenzioni. La cura della persona non comprende soltanto l’immagine che gli altri vedono del nostro corpo, ma anche del nostro sorriso. Denti storti, rotti, scheggiati, cariati o macchiati possono infatti essere la causa di molti disagi, al pari di una qualsiasi problematica relativa al nostro corpo. Per tale ragione, in questi casi, tendiamo a correre ai ripari, cercando una soluzione nel più breve tempo possibile.

Oggi l’estetica dentale può accorrere in nostro aiuto con soluzioni specifiche ed efficaci, che hanno come obiettivo non solo la salvaguardia della salute della bocca, ma soprattutto la possibilità di avere un sorriso bello e piacevole, che non sia fonte di vergogna o imbarazzo nei momenti di convivialità. Inoltre oggi i trattamenti estetici dentali vengono svolti in totale sicurezza, in tempi rapidi e con la totale assenza di dolore (o minima sofferenza) e fastidi da parte del paziente. Ciò è possibile anche grazie all’invenzione della laserterapia odontoiatrica, sempre più diffusa e adoperata negli studi dentistici.

In questo articolo andremo ad approfondire gli aspetti generali dell’odontoiatria estetica e analizzeremo tutte le problematiche che tale branca dell’odontoiatria risolve. Infine conosceremo nel dettaglio le principali tipologie di d’intervento/trattamento di natura estetica offerte presso lo #StudioComar.

Cos’è l’estetica in odontoiatria?

L’odontoiatria estetica è una branca dell’odontoiatria il cui scopo è la risoluzione e il trattamento di problematiche relative all’aspetto della nostra dentatura e del nostro sorriso. Si occupa di tutti quei casi in cui il paziente presenta delle particolari asimmetriche, delle particolarità che determinano disomogeneità e discontinuità, nel cavo orale. Grazie a tali tipologie di trattamento il dentista può migliorare forma, colore, omogeneità, posizionamento e integrità dei denti, ma anche modellare e rendere più armoniosa la morfologia delle gengive.

Aspetto da sottolineare è che tutti gli interventi di estetica odontoiatrica non hanno un risvolto esclusivamente estetico, seppur sia quello principale, bensì anche funzionale, in quanto migliorano la capacità di masticare, e non ultima psicologica, in quanto, eliminando la fonte del proprio disagio o imbarazzo, il paziente beneficerà di una ritrovata serenità.

Quali sono le problematiche che può curare/migliorare?

Sono diverse le problematiche che l’odontoiatria estetica può curare e trattare. Per agevolare la comprensione di tali problematiche ai nostri lettori abbiamo deciso di farne una lista delle principali:

  • denti rotti o scheggiati, a causa di traumi subiti a carico del cavo orale;
  • carie, soprattutto se presenti in vicinanza della gengiva;
  • asimmetria dentale, denti irregolari, dentatura in generale poco uniforme e piacevole a livello estetico/funzionale;
  • diastema (spazio tra i denti);
  • cambio di colorazione dello smalto e macchie dentali;
  • mancanza di uno o più denti;
  • morfologia della gengiva da correggere.

Tipologie d’intervento

L’estetica dentale, come si evince dai precedenti paragrafi, comprende varie tipologie di trattamento/intervento, tutte accomunate dall’obiettivo di risolvere o migliorare le problematiche poc’anzi citate. Segue un breve elenco che riassume tutti gli interventi di estetica odontoiatrica.

  • SBIANCAMENTO DEI DENTI: si tratta di un particolare tipo di trattamento odontoiatrico il cui obiettivo è riportare i denti alla loro colorazione naturale. La causa della colorazione anomala e delle macchie sullo smalto dei denti è il consumo di bevande, come ad esempio il caffè o il vino, o il vizio del fumo di sigarette. Il trattamento viene svolto con l’ausilio di particolari agenti smacchianti, ad uso prettamente professionale e molto potenti, in grado di scolorire sia lo smalto che la dentina e riportando il dente alla sua gradazione di bianco naturale. Anche in questo caso, come in altre tipologie d’intervento citate in precedenza nei nostri approfondimenti tecnici, l’esperienza e la manualità dell’operatore è fondamentale: sarà lui infatti, in fase di trattamento, a regolare la quantità di agente sbiancante necessario, al fine di ottenere il miglior risultato possibile.
  • FACCETTE DENTALI: sono piccole protesi in ceramica, dello spessore di circa un millimetro, che vengono applicate sulla superficie anteriore del dente, a seguito di un processo di limatura superficiale. Il suo obiettivo è quello di “coprire”, o comunque nascondere, le imperfezioni presenti sui denti, ad esempio macchie, scheggiature, forme anomale, asimmetrie e distemie. L’esperienza dell’operatore è particolarmente evidente in caso di applicazione delle faccette durante la fase di prova, in quanto sarà lui a scegliere, grazie alle competenze tecniche acquisite nel tempo, la protesi più adatta, a seconda della forma del dente da trattare e del colore della dentatura.
  • CORONE DENTALI: l’utilizzo di tali protesi è simile a quello delle faccette dentali, ma permette di ricoprire non solo la superficie anteriore del dente, bensì tutta la sua parte esterna. Vengono adoperate quando il dente da trattare è molto danneggiato, ad esempio nel caso in cui sia rotto.
  • RIMODELLAMENTO GENGIVALE: è un particolare tipo d’intervento chirurgico, spesso svolto tramite specifica strumentazione laser a erbio. Lo scopo è quello di donare alla gengiva un aspetto più armonioso. L’operazione può essere sia di rimozione che, in alcuni casi, di aggiunta della gengiva.

 

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